24. Rough, hate sex

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Jimin uscì finalmente dalla doccia

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Jimin uscì finalmente dalla doccia.
Era passata più di un'ora.

Non si sentiva più la testa, l'unica cosa che sentiva era dolore.

Quelle ferite che vedeva allo specchio erano parecchio profonde e continuavano a sanguinare, colorando la sua pelle candida di rosso, incontrando anche i lividi violacei che si stavano facendo sempre più scuri.

Jimin sospirò, tenendosi la testa con la mano quando sentì il campanello della porta suonare.

Fece finta di niente, iniziando a lavarsi i denti, sputando quel poco sangue che ancora gli era rimasto.

Chiude gli occhi appena sentì dei forti pugni alla porta.

"Jimin!  Fammi entrare! Lo so che sei lì." Si guardò per un secondo nuovamente allo specchio, sperando che quella persona se ne andasse se non gli avrebbe risposto.

Non fu così.

Il maggiore continuò a bussare alla porta.

"Giuro che spacco la porta, Park!" A quella minaccia, Jimin sbuffò, prendendo un'asciugamano e metterselo alla vita. 

Cercò di camminare velocemente verso la porta, aprendola.

Yoongi lo guardò da testa a piedi, la bocca aperta, scioccato, sicuramente per il suo aspetto.

"Cosa ci fai qui?" Riuscì a chiedere Jimin con voce irritata.

"Fammi entrare." Il minore chiuse gli occhi, prendendo un gran respiro, prima di mettersi da parte per far passare Yoongi.

Non aveva voglia di litigare, non aveva le forze.

Chiuse la porta dietro le sue spalle, guardando il maggiore entrare nel suo bagno e comparire nuovamente con delle bende e acqua ossigenata.

"Siediti." Jimin alzò gli occhi al cielo a quella voce autoritaria.

"Yoongi, cosa vuoi? Lasciami da solo, davvero. Non ho proprio voglia di vedere quel tuo brutto muso." Andò in cucina, versandosi un po' d'acqua nel bicchiere.

"Vieni qui e siediti. Metti il tuo ego da parte e fatti aiutare. Hai un'aspetto orribile." Jimin ridacchiò amaramente a quello.

"Grazie per il complimento, non l'avevo proprio notato." Alzò gli occhi al cielo.

"Jimin-" "Okay, okay, arrivo. Gesù, quanto sei pesante." Alzò le mani in aria, avvicinandosi a lui, per poi sedersi sul divano.

Guardò Yoongi scrutarlo, osservando ogni ferita, ogni taglio e ogni livido che erano sul suo corpo.

Sentì quasi le lacrime agli occhi a farsi vedere così vulnerabile davanti a Yoongi.

Yoongi... non erano mai stati buoni amici- no, non si identificavano come amici, anzi, non si potevano proprio sopportare. Avevano quasi una specie di odio l'uno all'altro.

Kinktober 2024 //Yoonmin edition//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora