Three.

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Erano passate ormai 2 settimane,e io continuavo a controllare Harry,che nonostante tutto continuava a fare sesso con la prima ragazza che incontrava.

Arrivai al piano di sotto scalza,mentre entravo in cucina. Presi dalla mensola una tazza e ci versai dentro il caffè,che avevo fatto precedentemente.

Le giornate erano diventate molto calde e bere un caffè bollente non era una delle miglior cose da fare. Sussultai leggermente quando qualcuno si appoggiò al banco vicino al mio e mi girai.

Harry si era posizionato a pochi centimetri di distanza da me,e riuscivo a sentire il suo fiato di prima mattina odorare di caffè. Lo guardai negli occhi e aspettai. Continuava a stare fermo mentre cercava di leggere qualcosa nei miei occhi,con scarsi risultati.

Non è mai stato semplice per le persone capire il mio stato d'animo. Mi guardavano negli occhi e aspettavano qualche mio segno che li avrebbero aiutati a capire se stavo bene. I miei genitori erano una di quelle persone. Sono sempre stati presenti nella mia vita,ma mi odiavano costantemente quando non mostravo nessun sentimento. Perchè mostrare loro qualcosa che volevo tenere chiuso a chiave?

-Harry,basta-lo avvisai. Mi stava dando veramente fastidio. I suoi occhi rimanevano costantemente incollati nei miei color azzurro,mentre muoveva i suoi passando da un occhio all'altro.

-Buongiorno anche a te,principessa-marcò l'ultima parola. Lo guardai male per poi far comparire un grosso punto interrogativo nella mia mente.

Principessa? Che razza di persona chiama la sorella della fidanzata principessa?

Lo lasciai perdere e mi sedetti sulla poltrona affianco alla piccola finestra che mostrava Los Angeles in tutta la sua bellezza mattiniera,mentre continuavo a bere il caffè che era diventato tiepido a casa di quella "chiacchierata" con Harry.

Forse lui è uno dei primi ragazzi che ho reputato irritanti,ma la sua bellezza ogni volta mi stupisce.

Ha uno stile tutto suo. Indossa sempre cose alla moda e mi meraviglio del fatto che riesce a fare una coda molto meglio di come la faccio io.

I suoi capelli sono lunghi,e disordinati. Eppure,riesce sempre ad essere bello,e non mi pento di pensarlo ogni volta. E' bello e basta.

Non mi accorsi di guardarlo fin quando,proprio lui mi risvegliò dai miei pensieri poco casti.

-Se vuoi una foto,fai pure. Sono molto richiesto e non vorrei che tu mi possa sciupare-si vantò. Ed ecco che ritorna Harry. Harry che si comporta in modo attezzoso,come l'emoticon Sassy di whatsapp. Li risi in faccia e scossi la testa.

-Pensi che io veramente ti ritenga un ragazzo da stupro Harry? Non sei il mio tipo,tantomeno di mia sorella-dissi. Alzò un sopracciglio mentre mi guardava di sottecchi.

-Peccato che tu sia l'unica che pensa questo-si avvicinò al mio viso. Posò una mano sulla mia coscia mentre l'altra si posò sulla mia guancia iniziando a massaggiarla.

Sussultai a quel contatto inaspettato e lo guardai negli occhi. Lui mi guardava serio,mentre continuava a alternare lo sguardo tra la mia bocca e i miei occhi.

Tutto questo stava accadendo proprio a me? Lui stava per baciarmi? E io perchè ero ferma quasi se fossi caduta in un coma eterno?

Posai una mano sulle sue labbra che avevano appena sfiorato le mie carnose,e lo allontanai. Lui sembrò risvegliarsi dal mio stesso stato,guardando un punto non preciso sopra la mia testa.

Stava pensando. Lo rieso a vedere dai suoi occhi inespressivi,occhi che staranno viaggiando nella sua testa in cerca di qualche risposta.

Mi allontai velocemente da quella posizione che stava diventando scomoda,e mi fermai davanti alla porta della cucina,mentre spostavo in modo nervoso delle ciocche dalla mia faccia.

-We can't-h.s  #Wattys2015 #JustWriteItDove le storie prendono vita. Scoprilo ora