~Cry or Try~

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Stesa sul letto con lo sguardo fisso al soffitto.
Sognò lui, per la seconda volta in quel giorno.

*flashback*
- Piangi o prova, a te la scelta, kiara.
Non si arrese, scelse di provare.
Non ci riuscí, inizió a piangere. Fu l'ultima volta che lo fece, poi diventò come la roccia, apatica e priva di ogni emozione. Una macchina spietata, uccideva umani semplicemente per il gusto di farlo, pilotata dalla volontà di un mostro privo di una faccia.
*fine flashback *

- Westfire...- scese del fumo dal soffitto provocandole un brivido che la fece scattare in piedi.
- Si?- cercó di sembrare educata.

Un paio di manette in ossido di carbonio comparvero sotto il suo sguardo incupito.

Le afferrò mantenendo lo sguardo basso.

Mackenzie Kiara Westfire, col cuore in frantumi. L'ultima volta che vide quella stanza, dove la sera prima un mostro le aveva fatto dono di due boccette di acido. E sapeva di non doversene fidare.

Quel fumo la avvolse in una nube, il diamante faceva male stretto ai polsi.

La sua figura evaporó assieme a quella nebbia, che la condusse in una stanza.

Pareti di metallo, nessuna finestra, una lampadina, appesa a fili blu, gialli e rossi, che emanava una fievole luce, dondolava, a sinistra, a destra.

Improvvisamente le manette le si attorcigliarono, proseguendo dal polso sino alla spalla, come una spirale. E ancora non si fermarono: dalle spalle scesero a comprimerle il petto, fino all'addome. Da lì scesero con un rumore agghiacciante e si avvinghiarono alle sue caviglie terminando, con la punta tagliente, al tallone.

Era immobilizzata.

Il respiro si tramutò in affanno e cadde all'indietro, battendo il capo contro il pavimento gelido.

Una voce riecheggió nella stanza. - Kiara adesso rilassati, ci impiegheremo meno di quanto tu possa credere.

Gemette in segno di dissenso ma non potè fare a meno di chiudere gli occhi.

Mentre la sua vista si offuscava fissando il soffitto, una figura vestita di nero con una maschera di un colore argenteo e brillante le si avvicinò posando un oggetto, che non riuscì ad identificare, sul suo volto.

Non si era addormentata, anzi era sveglia. Ma per lei tutto ciò che le stava succedendo era un'incognita. Avvertiva brividi lungo tutta la spina dorsale e sussurri ovattati che non le fecero ben comprendere le parole.

Dopo due minuti di silenzio udí una voce, particolarmente fredda, comandarle di aprire gli occhi. Lo fece.

- Sei libera... corri e segui il tuo istinto di cacciatrice di sangue. Vai!

La camera di metallo si smaterializzó e lei corse più veloce che potè.

Intanto i suoi occhi si tinsero di blu brillante. Dai suoi palmi sprizzavano fulmini carichi negativamente.

Evitava ogni ostacolo che le si presentava davanti agilmente, saltava, si gettava sul terreno inumidito dalla pioggia che precipitava dalle nubi, alla stessa velocità e con la stessa potenza di un torrente prossimo alle rapide.

Era tutto finito, o quasi.
La aspettavano altre avventure, se così le si potevano definire.

* flashback*
- Sai essere fenomenale quando vuoi- si sporse in avanti.
- Dek... la smetterai mai di complimentarti per inutili piccolezze?
- Mi hai quasi ucciso l'altro giorno... dimmi come hai fatto- lui cambiò discorso ricorrendo al primo pensiero che gli passò per la mente.
- Dek... credo di doverti delle scuse, ma credimi, non è nulla di importante. Oltretutto... non dovrei neppure parlare di questo. Quando verrà il giusto momento, ne verrai a conoscenza.
- Kiara! Ne vado di mezzo anche io! Caspita dimmi cosa sei! Pensi che sia stupido? Che io non mi sia accorto che non mangi mai e che non bevi altro se non succo di arancia rossa?- imitó le virgolette con le mani.
- Se non ti rispondo c'è un motivo ben preciso: non puoi!- kiara si precipitò in direzione dei gradini che conducevano al salotto di casa sua, la sua vecchia abitazione.
* fine flashback *

Cavalcó il vento come se fosse un destriero e si gettó dalla scogliera percependo l'acqua.

Lì sotto chiuse gli occhi.

Riemerse portando i capelli indietro.
- Kiara!- la ragazza chiuse gli occhi e strinse i denti fingendo di non aver sentito.

Nuotó verso il lato opposto alla direzione da cui proveniva la solita voce malefica.

- Oh, Kiara... ricorda che io sono veloce, più veloce di una vampira insulsa. Perché è quello che sei, ora.- rise di gusto.
- Tu! Mi hai ingannata! È stata l'ultima occasione per cui ho lottato, ora andrò avanti e per conto mio se non ti dispiace.
- Mi sarebbe dispiaciuto se fossi stata ancora un'ibrido. Se solo tu mi avessi dato ascolto prima di poter varcare quel cancello.
- Ho fatto la mia scelta.
- Hai fatto la tua scelta- ripeté.

Si immerse nuovamente in acqua e si spinse più a largo, di fianco ad una barca ormeggiata.

- Kiara! Ancora non lo capisci? Se voglio che tu mi ascolti, tu mi ascolterai. Ti posso manovrare a mio piacimento come fossi il mio burattino personale, solo ipnotizzandoti. Vuoi una dimostrazione? Certo, come posso rifiutartela. La riconosci questa?- le mostrò un fiore violaceo e lei arretró spaventata.
- Verbena!
- Brava, senti che buon odore...
Si girò stringendo il naso con il pollice e l'indice.

Si voltò nuovamente e sospirò di sollievo: Slender era scomparso.

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