~Be brave~

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Si bloccó di colpo ad osservare ciò che la circondava.

Si inginocchió e sfiorò il terreno facendo levare una polvere scura nell'aria che sapeva di umidità.

Il vento soffiava in direzione sud-est, quindi si rialzò e proseguì per la sua strada.

Una volta lesse un libro. Sua madre (non quella biologica) glielo aveva regalato al suo decimo compleanno.
Era un libro assai strano su cui erano scritte cose spaventose, cose di cui Kiara non avrebbe mai fatto uso in tutta la sua vita.
O forse, fino a quel momento.
In quel volume era stata spiegata l'arte del combattimento con dei consigli in caso ci si perdesse in mezzo ad un bosco e ci si volesse proteggere.
Ricordó improvvisamente il modo in cui avrebbe potuto fabbricare un coltello fai-da-te in stile "etá del ferro".
Ringrazió mentalmente sua madre per averle regalato quel libro.

Le sarebbe servito della pietra o del metallo, qualunque esso fosse.

Proprio quando aveva iniziato ad addentrarsi nella foresta, riconobbe una voce alle sue spalle:
- Kiara! Cosa stai facendo?! Non ti ho forse spiegato che non puoi sostare in nessun luogo a nessuna ora e che devi proseguire assolutamente verso quella casa?
- In realtà mi stavo procurando delle armi al fine di non essere impreparata quando dovrò... quando dovrò "affrontare" quella gente.
- Dimenticavo che sei solo una succhiasangue per ora. Non è stato per niente saggio da parte tua.
Slender ghignó e Kiara sbuffò rumorosamente.
- Mostro- disse Kiara con voce flebile.
- E sono fiero di esserlo. Ora guarda ed impara, dilettante.

Slender si fece strada tra cespugli, rovi, rami e ceppi per giungere, infine, ad una cava.
Afferrò Kiara per il colletto della maglia con uno dei suoi tentacoli e con un altro rovistó nel buio pesto tra oggetti di vario tipo da cui provenivano rumori metallici, come lame che si sfregavano a vicenda o come vetri infranti.
Kiara rabbrividí a quel rumore e il mostro privo di volto sembrò notarlo.
Estrasse dalla cava un paio di lance, arco e frecce, un pugnale ed una mazza da baseball.
- Cosa dovrei farmene di una lancia? Non sono un gladiatore romano che sta per partecipare ai giochi circensi!
- Già. Scegli quella che ti sarà più utile e scegli bene.
- Bene? Una lancia non mi sarà di aiuto, arco e frecce faranno di me lo zimbello delle accademie del sovrannaturale e la vergogna di qualsiasi arciere sulla faccia di questo insignificante pianeta, una mazza da baseball li stordirà ma non li ucciderà perché non sono solo umani quelli di quella famiglia e, per finire, non so maneggiare questo tipo di pugnale poiché da ibrido ero in grado di uccidere il mio pranzo con le mie mani e non con armi insulse di questo genere!

Si divincoló dalla presa di Slender e cadde rovinosamente sul terreno ricoperto di foglie secche.

Slender svaní nell'oscurità senza proferir parola.

Più tempo trascorreva, più il dolore aumentava come la brama di sangue versato, appartenente a membri di una famiglia di cui Kiara non conosceva neppure le informazioni basilari: aveva fatto la scelta giusta?
Forse sí, ma cosa ne sarebbe conseguito?

Dentro era un garbuglio di desideri, passioni, ricordi, pazzie, errori commessi, paure.
Come i nodi che si formano tra i capelli, difficili da pettinare e sciogliere in modo che tutto sia più semplice, che tutti sappiano tutto ma contemporaneamente la loro erudizione non li porti all'esasperazione; alcuni dei fili aggrovigliati restano tali, altri si spezzano e muoiono, altri riescono a tornare normali, o quasi, grazie ad un agente districante che si intromette nella tua vita, aiutandoti o peggiorando la situazione; esistono tanti agenti capaci di intromettersi nella tua vita ma che non siano agenti districanti, quanto causa di un nuovo groviglio, magari più piccolo o magari più grande del precedente.

È tutto un susseguirsi di vicende varie, la vita che siamo abituati a vivere.

È tutto un susseguirsi di vicende esclusivamente piacevoli, la vita che siamo abituati a sognare.

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