- Zefir!
- Benjamin? Qual buon vento ti porta qui?
- Qual buon vento... simpatica, Zefir. Sono stato esiliato!
- E per quale ragione?
- Ambra é...
- Ho capito.Benjamin scosse il capo e si voltò di scatto verso Zefir.
- Kiara li ucciderà tutti! Distruggerà il mio passato, pezzo dopo pezzo, momento dopo momento.- Chi è Kiara?
Benjamin scosse ancora il capo.
- Li farà fuori. È impazzita! Mi ha quasi infilzato il cuore col suo pugnale.
- Ben, calmati! Spiegami chi è!Benjamin fece un respiro profondo.
- Mi vuole morto. Zefir, lei mi vuole morto!
- D'accordo, hai bisogno di riposare - la ragazza fece pressione sulla spalla sinistra di Benjamin, indicandogli di stendersi.
- Devo scoprire cosa sono, prima del prossimo plenilunio.
- Sono solo sette giorni, Ben.
- Zefir, mia sorella è morta! Probabilmente Kiara ha preso anche Josh e Jocelyn e chissà che fine faranno! Mia madre, mio padre ed Edgar... sono a rischio anche loro.
- Benjamin Black, in qualità di nīrina, ti prometto di sorvegliarli fino alla fine del tuo esilio.
- Nīrina?
- Esatto. Ho scoperto di esserlo circa cinque anni fa. Il tempo vola, Ben.Benjamin sorrise all'affermazione, ma tornó immediatamente serio.
Era parecchio tempo che non vedeva Zefir, in effetti.
Era diventata molto più alta e, doveva ammetterlo, aveva anche un certo fascino.Le nīrinalli sono le principesse dell'acqua; non se ne trovano più tante in giro.
Zefir lo era da sempre: sua madre adottiva non si spiegava come fosse possibile avere la pelle blu e, perché non fosse discriminata, non la mandava mai a scuola, perciò Zefir non sapeva né leggere né scrivere.
Benjamin incroció le braccia.
- Ben, i tuoi genitori non ti hanno ancora detto cosa sei?
- No - sospiró.
- Sai, le nīrinalli stasera si riuniranno tutte, sarà una specie di raduno.
- E vuoi che io venga?
- Certo! Anzi, sei obbligato a venirci.
- Non voglio.
- Benjamin, il nostro potere si centuplica se siamo riunite, di conseguenza la tua famiglia sarà più protetta.
- Bene, ma io cosa... - Zefir lo interruppe bruscamente.
- Ci serve un elemento capace di respirare, che funga da tramite tra noi e I Protetti. Avrai ogni tipo di contatto con loro, tranne fisico, purtroppo. Capisci cosa intendo?
- Forse vuoi dire che, facendo in questo modo, le nīrinalli apriranno un varco spaziotemporale e io rivedró la mia famiglia?
- Non solo questo, Benjamin. Vedi, se tu parlassi con la tua famiglia, ci sarebbero tante più probabilità di scoprire chi tu sia, prima che la presunta Kiara li mandi all'altro mondo.
- Sei schietta.
Zefir abbassó il capo.
- Scusa...
Benjamin annuí comprensivo.
Zefir cosparse il proprio corpo di acqua e scomparve.Benjamin chiuse gli occhi.
*flashback *
- Nella valle dei salici piangenti
Scorrono le lacrime pungenti:
Sfiorale con un dito
Appare il sogno tanto ambito...
- I figli del sonno hanno la risposta;
Le figlie dell'acqua avvieranno la sommossa.
Perciò non ti ribellare
Se in arbusto non vuoi mutare.Zefir attorciglió un nastro turchese attorno ad una delle radici del salice piangente più grande e lo fissó con ben due nodi.
- Questo è il giuramento. Non dovrai infrangerlo, Benjamin.
- Non lo farò, ma, se dovesse succedere per sbaglio, cosa mi accadrebbe?
- Il giuramento lo specifica: ti trasformeresti in un salice.
- È per questo che hai legato quel...- Zefir gli pizzicó una guancia.
- Sei arguto - rise allegramente e corse via.
*fine flashback *Benjamin e Zefir si conobbero in un modo strano: il padre di Ben, Ferdinand, possedeva una barca ed ogni domenica portava i suoi cinque figli nella Valle Dei Salici Piangenti; un giorno, Benjamin vide, seduta sulla riva di un lago, una bambina dalla pelle blu. Non era abituato a vedere gente così, dopotutto era ancora un umano. Le si avvicinò ed iniziarono a conversare. Al crepuscolo, divennero amici ed ogni domenica Benjamin tornó a fare visita alla bambina di nome Zefir.
Zefir era a rischio, però, perciò dovette scappare; prima strinse una sorta di patto con il suo amico.
Lui aveva otto anni e lei sette.Il giuramento che avevano fatto serviva a creare tra loro un legame protettivo reciproco.
Prima di pronunciarlo, Benjamin e Zefir si sarebbero dovuti scambiare qualcosa di astratto e concreto che rendesse il giuramento unico; decisero di rivelarsi a vicenda le origini del proprio nome e di contrassegnare il momento con un nastrino, quello che Zefir aveva nei capelli.
Benjamin le spiegò che il suo nome non aveva un significato preciso, ma sua madre glielo aveva dato perché strettamente legato a quello di suo fratello maggiore, Edgar.
《Edgar significa "freccia", Benjamin era un arciere dell'antica mitologia》disse lui.
Zefir spiegó a sua volta che il suo nome le era stato dato dalla sua mamma adottiva, per via del colore della sua pelle.
《Gli zaffiri sono pietre preziose color blu, come la mia pelle! Lei mi dice spesso che sono preziosa come uno zaffiro》disse lei.
Anche Zefir aveva una sorella, Malakite. Non la vedeva spesso.
Quando Zefir partí, non ebbe la possibilità di rivedere mai più Benjamin.Sua sorella la portò alla fonte sorgiva, sede delle nīrinalli.
Lí, Zefir ebbe modo di apprendere ogni cosa e, soprattutto, imparò a difendersi dalle sirene, acerrime nemiche e rivali del suo popolo da sempre.Benjamin, invece, in tutto quel tempo visse col suo mentore, da cui apprese tecniche di combattimento estremamente avanzate e, più tardi, anche alcuni dei suoi poteri, entro i limiti imposti, certamente.
Benjamin si addormentó, disteso sull'erba inumidita dalla rugiada.
STAI LEGGENDO
Bloodless
FanfictionInsegnami a lottare in un mondo di deboli. Insegnami a cacciare tra le intemperie della vita. Insegnami ciò che sai, sarai il mio futuro. Insegnami ciò che vedi e ciò che senti perché in pochi ne sono capaci.