Kiara decise che non era colpa sua perché, in fin dei conti, era stata soggiogata da Slender attraverso qualcosa che lei desiderava sin da quando era iniziata la transizione.
Una sua parte di cuore era morta con Dek, anche se di cuore lei non ne aveva uno vero e proprio.
Slender difficilmente manteneva la parola data: Dek aveva poche, se non vane, probabilità di tornare in vita. In ogni caso il mostro avrebbe ottenuto quel che desiderava.
In quel momento l'unica cosa che importava era assicurarsi che Ambra stesse bene.
Benjamin respiró profondamente accendendo in Kiara una piccola scintilla di invidia.
- Quel mostro la pagherà cara. Ho passato la mia intera vita ad allenarmi al combattimento, facendo pratica con e senza armi e con l'unico fine di difendere me stesso dai pericoli del mondo. Non ho mai ceduto davanti agli ostacoli. Non ho mai perso, ho sempre vinto.
- Non ti agitare, troveremo tua sorella e riporteremo in vita Dek; perché questo sia possibile, però, occorrerà del tempo.
- Tu non sai che succederebbe, se perdessi mia sorella! Io sono il suo mentore e che io la aiutassi a crescere nutrendosi di sapienza e combattimento era scritto nel destino. Se lei morisse, io perderei questo ruolo fondamentale e verrei mandato in esilio proprio perché è mio compito far sí che lei sia immune alle minacce. Slender per lei è più che una minaccia e lo è anche per la mia reputazione.Kiara proseguì tenendo lo sguardo fisso al suolo.
- Benjamin! Attento! - Kiara lo spintonó più lontano che potè e si inginocchió subito dopo, evitando un tentacolo.
Le ferite di Benjamin non erano ancora del tutto rimarginate ma sarebbe stato in grado di cavarsela scappando.
Kiara, invece, sembrava essere in difficoltà: Slender muoveva i suoi tentacoli mandandoli in ogni direzione e lei non faceva altro che saltare o piegarsi per sfuggire al mostro-senza-faccia.
Benjamin adocchiò qualcosa che sembrava essere l'unica possibile via di fuga.
Si lanció verso Kiara e l'afferrò per il polso destro, si riparó da altri tentacoli nascondendosi dietro un albero e si accovacciò accanto alle radici che spuntavano dal terreno; Kiara lo imitó e, prima che Slender sradicasse l'intero albero con la sua forza bruta, insieme strisciarono tenendosi ben saldi all'unica superficie d'appoggio di cui disponevano.Erano molto vicini ad un torrente: si tuffarono in acqua e si lasciarono trasportare dalla corrente e, in prossimità delle rapide, si avvinghiarono ad un tronco sporgente e riuscirono a tornare sulla terraferma.
- Westfire, credevi davvero di potermi scappare così? - una losca figura gli si piantò davanti, sbarrandogli la strada.
Le bende "improvvisate" di Benjamin, ormai appesantite dall'acqua, caddero.
Slender avvolse un tentacolo attorno al collo di Benjamin.
- La tua stoltezza è tale a quella di Kiara: non andrete molto lontano neppure collaborando per coalizzarvi contro me. Vi ricordo che ho la capacità di teletrasportarmi ovunque voglia e in qualsiasi momento voglia, in un frangente di tempo.Slender strinse la presa sul collo del ragazzo.
Kiara tentò di liberarlo ma senza successo. Slender lo sollevó.
- Benjamin! - gridó affranta.
Slender lo lasció cadere e lo fissó, pur non avendo degli occhi.
- Vuoi tua sorella, non è così? Eccola! - indicò un cipresso posizionato qualche metro più avanti.
Benjamin comprese cosa il mostro avesse fatto e corse, inciampando di tanto in tanto, verso il luogo indicatogli, seguito da Kiara.Dapprima si guardó attorno, poi levó lo sguardo e quello che vide non fu per niente rassicurante: sua sorella penzolava dal ramo più alto e sanguinava incessantemente; lo sguardo vuoto e il volto privo di espressione.
Pieno di rabbia, si voltò verso Slender e lo guardó come mai aveva guardato nessuno.
Kiara lo bloccó prima che potesse peggiorare la situazione, tentando di uccidere Slender.
Slender scomparve.
- Mi dispiace - disse Kiara.
- Non ti dispiacere, non ho bisogno di qualcuno che provi pietà e compassione per me.
- È colpa mia! Se non avessi chiesto aiuto a lui, adesso tutto questo non sarebbe successo! - Kiara pestó malamente dei rametti secchi. Poi diede le spalle a Benjamin che si limitò a piegare di poco il capo e parló:
- Non è colpa tua. Questo era il suo obiettivo sin da subito e lo ha realizzato. Ormai è fatta. E non illuderti che il tuo migliore amico un giorno potrà tornare in vita, perché non sarà così.Kiara annuì e fece qualche passo in avanti.
- Ho bisogno di stare da sola, per poco... - Benjamin annuí comprensivo prima di vederla sfrecciare verso un sentiero immaginario.Quando un sogno si infrange come vetro scagliato al suolo, i ricordi riaffiorano alla mente e non puoi che reagire di conseguenza, versando lacrime amare.
Chi piange è triste.
Chi è triste ha nostalgia.
Chi ha nostalgia ricorda.
Kiara strinse i pugni e iniziò a colpire il tronco cavo di un albero.
Cadde ai piedi di quel tronco e colse un fiore dalle sfumature violacee; immediatamente le sue mani si ustionarono entrando a contatto con la verbena.
Kiara posó le mani sul terreno inumidito per lenire il dolore.
*flashback*
- Dek, corri!
- Kiara, sono stanco - Dek era affannato.
- È quasi vicino! Dobbiamo fare più in fretta!
- Kiara, io non corro come lo fai tu perché tu sei un vampiro. Ti prego, vai.Kiara lo bació su una guancia e andò via.
*fine flashback*
Kiara si voltò e immediatamente sobbalzó, dopo aver notato che Slender era davanti a lei.
- Kiara, abbiamo un patto e tu devi mantenere la parola data.
Lei annuí e, senza guardarlo in volto, lo seguí.
Tante volte ci si arrende di fronte alle difficoltà, anche le più banali.
Tante volte, però, si è tanto orgogliosi da tener duro fino alla fine, portando il proprio animo a tramutarsi in roccia.
Qualche volta la fragilità salva, altre volte sotterra; Kiara aveva perso sin da quando aveva accettato di arrendersi, ma aveva anche vinto dal momento che aveva seguito la strada emotiva.
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Bloodless
FanfictionInsegnami a lottare in un mondo di deboli. Insegnami a cacciare tra le intemperie della vita. Insegnami ciò che sai, sarai il mio futuro. Insegnami ciò che vedi e ciò che senti perché in pochi ne sono capaci.