~Don't cry, just die~

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Le spinse il cuore così lontano che per recuperarlo dovette affrontare centinaia di ostacoli.

Vinse le distanze ma perse ciò che era più prezioso di una pietra preziosa.

Certo aveva molti anni più di lui, forse cento o anche duecento.

Lui invece, non sapeva nessuno da dove fosse giunto, come fosse arrivato.

E quel mostro, lui si invece. Proveniva da un luogo occulto, nel profondo della foresta più intricata, dalle tenebre. Aveva manipolato Mackenzie Kiara Westfire a suo piacimento, già, proprio come gli aveva ribadito prima che succedesse questo: il distacco.

C'era del buono in lui, ma l'orgoglio era tale da soffocare non solo la voglia di rivelare, anche la richiesta di un aiuto.

Quell'essere impotente insidiato dentro di lui era ciò che viveva anche in Kiara e in Dek, lui aveva sfruttato queste loro debolezze per indurli al pianto o alla morte.

Fu quella frase che cambiò le cose. Kiara non avrebbe mai dovuto pronunciarla: Non piangere, muori!

Effettivamente era colpa di Slender, ma se anche lui aveva un briciolo di cuore, come farglielo considerare e, cosa più importante, come farglielo accettare?

Kiara nuotó fino a riva. Si sollevò a fatica: le sue mani erano intrise di sangue, la ghiaia aveva lasciato segni sul suo palmo, il dorso della mano sinistra era sporco di fanghiglia, la pelle era più pallida del solito.

Quando fu definitivamente in piedi, camminò pesantemente fino ad una quercia dal tronco argenteo illuminato dalla luna piena rossa, pareva essere stata macchiata di sangue.

I capelli biondi le si erano appiccicati al collo e dalle punte gocciolava acqua che si depositava sui suoi indumenti, ancora fradici.

Il suo volto era irriconoscibile, sporco e implorante.

Abbracciò il tronco dell'albero per reggersi. I piedi iniziarono a bruciarle pur avendo le scarpe con una suola abbastanza spessa.

Lentamente volse lo sguardo al terreno: le pupille si dilatarono, per poco non le si disintegrarono gli occhi. Verbena, cosparsa lungo tutto il perimetro del lago in cui poco prima si era tuffata.

Pur sentendosi debole iniziò velocemente a correre e quando si fu fermata, cadde. Sfiló la scarpa dal piede sinistro, scoprendolo pieno di ferite e vesciche infiammate, se fosse restata lì probabilmente il piede si sarebbe ustionato. Era l'unico punto debole dei vampiri, oltre ai classici paletti nel cuore.

Il punto era: non sapeva dove andare, per passare la notte, per essere al sicuro.

Ormai nessun luogo era più sicuro. Ormai Slender le dava la caccia, non aveva più intenzione di negoziare con lei.

Passó la notte rannicchiata in posizione fetale, dando le spalle ad una laguna; quando si sveglió si guardò attorno.
     
                         ★★★

Scattò in piedi correndo verso il bosco, detestava solo averlo pensato, ma aveva bisogno di Slender e poi, il sole le stava bruciando la pelle.

Non sicura di ciò che stesse per fare ma ben consapevole che fosse per il suo bene e per quello di Dek, si addentrò nel bosco; benché fosse giorno, neppure un raggio di sole filtrava dalle fronde degli alberi, tanto che dovette mettere le mani davanti a sè per non cadere e inciampare.

Più in lontananza scorse una figura ed un forte dolore alla testa le fece percepire la presenza di Slender.

Si aggrappò al tronco dell'albero conficcando le unghie nella corteccia, talvolta grattandola via senza volerlo.

- Slender... ci ho ripensato, ma alla tua proposta ho apportato una piccola modifica- non udí nessuna risposta, si voltò quando una mano la afferrò e la scagliò contro un altro arbusto. Atterró sul terreno umido e fangoso, in prossimità di un piccolo torrente. Quella mano la afferrò ancora sbattendola più volte contro un muretto di pietre. Il suo corpo atterrò su un suolo più gelido rispetto al precedente. Con la mano tastò il terreno scoprendo un mucchietto di ossa.
La presa della mano questa volta era davvero devastante. Dei tentacoli le si attorcigliarono attorno al collo, stringendo la presa. Venne lanciata ancora contro un tronco, talmente forte che all'impatto delle foglie le piovvero in testa come una cascata, planando dolcemente sul terreno sottostante.

- Hai avuto più di una possibilità. Hai fatto la tua scelta, sei stupida, non saresti dovuta venire qui. Kiara non sei più un ibrido, sei solo una succhiasangue maledetta, non fermerò mai la mia ira, sono nato per questo: uccidere.- il suo volto brilló di un pallore intenso così come le sue mani.

Kiara si rialzò debolmente.
- Ti prego riporta in vita Dek, farò qualsiasi cosa, ti prego!
- No Kiara- rise malvagiamente.
- Slender, tutto quello che vuoi, ma ti prego, aiutami!
- Questo vuol dire che sarai al mio servizio per qualsiasi faccenda sporca, che diventerai una cacciatrice di sangue spietata, che dovrai seguirmi ovunque come una rinnegata, che non dovrai osare deludermi nè imbrogliarmi- scandì le ultime parole.

Kiara fece dei colpi di tosse, inspirò e annuì freneticamente.

Slender ghignó e la prese con forza per un braccio. Si addentrò ancora di più nella foresta.

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