L'allenamento giunse al termine, e Bakugo, esausto, si diresse verso lo spogliatoio, desideroso di una doccia calda per sciogliere la tensione accumulata. Una volta all'interno, si lasciò andare, godendosi il calore dell'acqua che scorreva su di lui.
Dopo essersi lavato, si vestì con indifferenza, ma non riuscì a scrollarsi di dosso la sensazione di inquietudine che lo assaliva. Uscì dallo spogliatoio con cautela, guardandosi attorno in modo furtivo, come se stesse cercando qualcuno. Il pensiero di Shinso gli bruciava nella mente, ma lo spazio era vuoto, e la mancanza della sua presenza lo faceva sentire quasi in preda all'ansia.
Proprio in quel momento, si ricordò dell'appuntamento con Kirishima. Si affrettò quindi a raggiungere il dormitorio per vestirsi al meglio.
Dopodiché, lasciato il dormitorio, camminò verso il punto di ritrovo, dove trovò Kirishima ad aspettarlo, sorridente e spensierato come sempre. Il suo sorriso era caloroso, e vederlo così rilassato fece sentire Bakugo quasi in colpa per i pensieri che continuavano a turbarlo.
«Eccoti, Baku!», disse Kirishima, avvicinandosi per salutarlo con un affettuoso abbraccio.
Bakugo ricambiò l'abbraccio con un mezzo sorriso.
«Allora, pronto per uscire? Ho pensato di andare in quel ristorante che ti piace tanto», disse Kirishima, cercando di illuminargli la giornata.
Bakugo annuì, «Perfetto, direi, Kiri».
I due arrivarono al ristorante, un posto semplice e accogliente, uno di quei locali dove Bakugo e Kirishima andavano spesso dopo un allenamento intenso. Quando si sedettero al tavolo, Kirishima iniziò a scorrere il menù, con quell'aria rilassata e tranquilla che di solito riusciva a calmare anche Bakugo, «Allora, cosa hai voglia di mangiare, Baku?».
Bakugo lo guardò, cercando di concentrarsi. «Non lo so, ordina quello che vuoi», rispose in modo brusco, ma subito dopo si sentì in colpa per il suo tono distratto.
Kirishima lo osservò per un momento, intuendo che qualcosa non andava, «Ehi, tutto ok? Sei un po' strano oggi», disse con un tono preoccupato, inclinando leggermente la testa, «Non hai parlato molto da quando siamo usciti dall'allenamento».
Bakugo sbuffò, «Tutto bene, solo stanco», mentì, guardando altrove.
Kirishima sorrise debolmente, cercando di alleggerire l'atmosfera, «Sicuro? Perché sembri pensieroso. Se c'è qualcosa che ti preoccupa, puoi dirmelo, lo sai».
Bakugo si agitò sulla sedia, evitando lo sguardo di Kirishima. Non poteva parlargli di Shinso, non ora, non in quel momento, «Ho detto che va tutto bene, ok? Non rompere», rispose, cercando di sembrare più duro di quanto in realtà fosse.
Kirishima si zittì, guardando Bakugo con un'espressione delusa, «Ok, va bene».
Bakugo si sentì in colpa, vedendo l'espressione di Kirishima, e mormorò, «Scusami, amore mio».
Kirishima lo guardò, sorridendo, «Non c'è problema, Baku. Lo sai che sono qui, sempre, ti amo».
«Anch'io ti amo», rispose Bakugo, sorridendo.
Dopo cena, Kirishima e Bakugo tornarono insieme al dormitorio, camminando fianco a fianco. Kirishima parlava con il solito entusiasmo, raccontando un aneddoto divertente su Denki durante l'allenamento, ma Bakugo era ancora distratto. Il pensiero di Shinso continuava a tormentarlo, nonostante i suoi sforzi per concentrarsi sul presente.
Una volta arrivati all'ingresso del dormitorio, Kirishima si girò verso Bakugo, «Allora, Baku, ti va di passare un po' di tempo insieme in camera? Possiamo rilassarci, guardare qualcosa...».
Bakugo esitò un attimo, «Sono stanco, Eijiro. Ho bisogno di stare da solo per un po'. Ci vediamo domani, ok?».
Kirishima, pur sorpreso, non si offese, «Certo, nessun problema. Riposati, ci vediamo domani», rispose, dandogli un leggero bacio sulla guancia prima di allontanarsi.
Bakugo guardò il suo ragazzo mentre spariva lungo il corridoio e, per un attimo, si sentì ancora più confuso. Entrò nella sua stanza e chiuse la porta dietro di sé. Si gettò sul letto, fissando il soffitto, ma i pensieri non gli davano tregua. Shinso. Il suo viso, il loro incontro in palestra, il bacio. Non riusciva a toglierselo dalla mente.
Si alzò di scatto dal letto, e senza pensarci troppo, si infilò una giacca e uscì furtivamente dalla sua stanza, dirigendosi verso il dormitorio dove sapeva che si trovava Shinso. Il bisogno di vederlo, di chiarire cosa stesse succedendo tra loro, era troppo forte per essere ignorato.
Bakugo avanzava a passi rapidi, cercando di non farsi notare mentre percorreva i corridoi del dormitorio. Più si avvicinava alla stanza di Shinso, più il suo battito accelerava, quasi fosse in procinto di affrontare una battaglia. Ma stavolta, il nemico era dentro di lui.
Arrivato davanti alla porta della stanza di Shinso, si fermò per un istante, si sforzò di non pensarci e bussò, tre colpi leggeri, quasi incerti.
Passarono pochi secondi prima che la porta si aprisse leggermente. Shinso apparve sulla soglia, con i capelli scompigliati e un'espressione di sorpresa mista a curiosità sul volto, «Katsuki?», domandò, chiaramente non aspettandosi di vederlo lì.
Bakugo sentì il respiro bloccarsi per un istante, «Posso entrare?».
Shinso lo scrutò per un momento, poi fece un passo indietro per lasciarlo passare. Bakugo entrò senza dire altro, chiudendo la porta dietro di sé. La stanza era semplice, con una luce soffusa che creava un'atmosfera intima.
Shinso si sedette sul bordo del letto, osservando Bakugo con attenzione, «Non pensavo ti avrei visto di nuovo così presto e a quest'ora della notte», disse, mantenendo la sua solita calma.
Bakugo rimase in piedi davanti a Shinso, con il respiro pesante e le mani che tremavano leggermente, «Stavamo per essere visti da Deku», disse poi, rompendo finalmente il silenzio, «È entrato in palestra e ci ha quasi scoperti. Non riesco a credere quanto siamo stati stupidi. Non posso permettermi di essere così disattento».
Shinso lo guardava senza espressione, ma i suoi occhi erano pieni di comprensione. Bakugo strinse i pugni, frustrato, «Io... non riesco a gestire questa cosa. La voglia che ho di te... mi sta consumando. E questo nonostante io ami Kirishima. Lui è il mio ragazzo, cazzo!»
Le parole gli uscirono di getto, come un fiume in piena. Non voleva ammetterlo, nemmeno a sé stesso, ma la verità era lì, cruda e impossibile da ignorare.
Shinso rimase in silenzio per un momento, poi si alzò e fece un passo verso di lui, mantenendo la calma, «Capisco. Vedi che nemmeno io ho mai sperimentato una cosa del genere, anzi, per me è la prima volta, per te no, che sei già fidanzato con Kirishima da un mese».
Si avvicinò a Bakugo, posizionandosi dietro la sua schiena, «Katsuki», sussurrò, con un tono basso, quasi ipnotico. Le sue mani si mossero con naturalezza, sfiorando leggermente i suoi fianchi, poi salendo lentamente sul suo torso.
Bakugo sentì il calore delle mani di Shinso attraverso la stoffa della sua maglietta, un tocco che lo faceva bruciare dentro. Si morse il labbro, cercando di mantenere il controllo, ma la sensazione di quelle mani che lo stuzzicavano, sfiorandogli il petto e scivolando sui muscoli delle spalle, era più di quanto avesse previsto.
«Hitoshi, smettila...», mormorò.
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Tra Fiamme e Rivali 2
FanfictionDa quando Midoriya ha confessato a Bakugo che, prima di Todoroki, la sua cotta non era per Uraraka bensì per lui, Bakugo ha passato un mese di tormento interiore. Nonostante Midoriya abbia chiarito di amare solo Todoroki, quella rivelazione ha lasci...