Cap. 12 - Il tuo corpo parla per te.

11 6 0
                                    

«Non ho bisogno di te per gestire i miei problemi, stronzetto», rispose Bakugo, continuando a sferrare pugni contro il sacco per cercare di distrarsi dalla presenza di Shinso.

Shinso non si fece intimidire, «Io sono un tuo problema? Non lo eri ieri notte».

Bakugo si fermò di colpo, girandosi di scatto verso Shinso, «È stata solo una notte, ok? Non significa niente».

Shinso lo guardò negli occhi, senza battere ciglio, «Se non significasse niente, non saresti qui a distruggere quel sacco da mezz'ora. E non ti staresti torturando con questi pensieri, Katsuki».

Bakugo sgranò gli occhi per un attimo, preso alla sprovvista da quanto Shinso sembrava capirlo meglio di quanto lui stesso fosse disposto ad ammettere, ma invece di rispondere, si allontanò dal sacco, camminando nervosamente per la stanza.

«Non è quello il punto», mormorò sottovoce, «Non può succedere con te. Non io... e tu».

Shinso lo fissò intensamente, senza distogliere lo sguardo, «Perché no? Ho detto già che non voglio mica sostituire il tuo ragazzo, solo un 'amante'. Cosa ti spaventa tanto di questo?».

Bakugo si fermò, serrando la mascella mentre cercava di raccogliere i pensieri, «Non c'è niente che mi spaventa, te l'ho già detto anch'io stanotte», rispose, e la sua voce ora più bassa, quasi un sussurro, «Solo... lascia stare. Non siamo compatibili, nemmeno come 'scopamici'».

Shinso lo osservò in silenzio per un momento, poi fece un passo avanti, invadendo lo spazio di Bakugo senza esitazione, «Questa è una scusa, Katsuki. E lo sai».

Bakugo si sentì come se il mondo si stringesse intorno a lui, «Non fare il saccente, Hitoshi», ringhiò con più ferocia di quanto intendesse, «Una notte sola non vuol dire che tu possa sapere di me, o tutto quel che voglio».

Shinso accennò una risata, bassa e quasi divertita, senza distogliere lo sguardo dagli occhi tormentati di Bakugo, «So che stai mentendo, persino a te stesso, e questo mi basta», disse, con voce calma e carica di una strana intensità.

Prima che Bakugo potesse rispondere, Shinso lo afferrò per il mento, sollevandogli il viso verso di lui con decisione. Non ci fu esitazione mentre le loro labbra si incontrarono, e Bakugo ricambiò con la stessa ferocia con cui colpiva il sacco da boxe, cercando di riversare in quel gesto tutta la rabbia e il conflitto che sentiva.

E mentre le loro labbra si scontravano, qualcosa cambiò. Quella ferita, che aveva già cominciato a rimarginarsi dopo il bacio di Kirishima, si riaprì completamente.

Il sapore ferroso del sangue invase le loro bocche, ancora. Bakugo si allontanò di scatto, sorpreso dal sapore del proprio sangue. Poi guardò Shinso, respirando con affanno, mentre sentiva il sangue scorrergli sul mento e giù per la gola.

«Stronzo...», sibilò, portandosi una mano alla bocca per tamponare il taglio.

«Non è sempre piacevole, vero?», disse Shinso, fissandolo e passandosi la lingua sul labbro, assaporando il sapore ferroso del sangue di Bakugo, con uno sguardo calmo e tagliente, «Ma almeno adesso stai affrontando quello che senti, anche se ti fa male».

Bakugo lo fissò, ancora ansimante, con il sangue che continuava a colargli lungo il mento.

«Io non...», iniziò, ma si interruppe, «Ah, vaffanculo, Shinso... Sei un maledetto manipolatore, mi piacerebbe tanto vederti silenzioso».

Shinso rise sommessamente, una risata che sembrava più una vibrazione nella gola che un vero suono, «Sai bene che il silenzio non è il mio forte, Katsuki».

«Forse, però, sarebbe meglio se tu smettessi di parlare», replicò Bakugo.

Shinso fece un passo avanti, «Puoi continuare a fare il duro quanto vuoi, ma prima o poi dovrai smettere di scappare da ciò che provi, e la testimonianza della tua capacità a farlo me l'hai dato stanotte, perciò...».

«Sei un maledetto...», ringhiò Bakugo, ma non riuscì a finire la frase. Shinso lo afferrò per il polso, e in un attimo la tensione tra loro raggiunse il culmine. Il respiro di Bakugo divenne più rapido mentre Shinso lo guardava dritto negli occhi, senza mollare la presa.

«Non è manipolazione se è la verità», sussurrò.

Poi, senza preavviso, si avvicinò di nuovo, ma questa volta il bacio fu diverso: meno feroce, ma più profondo, più carico di significato. Bakugo, contro ogni aspettativa, non lo respinse. Invece, rispose, lasciando che quel bacio confondesse ancora di più i confini del loro conflitto.

Quando si staccarono, entrambi respiravano pesantemente, ma Shinso non lasciò andare il polso di Bakugo. «Vedi? Riconfermo che sono i tuoi gesti a parlare da soli».

Bakugo si allontanò di scatto, liberandosi dalla presa.

«Questo... questo è un errore», mormorò.

Shinso sorrise sornione, «Se è un errore, è uno che continueremo a ripetere».

«Facciamo un patto», Shinso riprese a parlare, notando i silenzi del biondo, «Ti lascio stare, ok? Goditi il tuo ragazzo e continua a fare quello che ti riesce meglio, un eroe... io mi tiro indietro. Però bada, che potrei tornare da te quando meno te lo aspetti. È anche vero che fino a un mese non abbiamo parlato per niente, ma rivelare del sito mi ha dato una grande opportunità per avvicinarmi a te, e vedi? Ci sono quasi riuscito».

«Non hai bisogno di tornare. Ho già qualcuno, e non voglio complicare le cose», replicò Bakugo, ma le sue parole suonavano più come una scusa.

Shinso alzò un sopracciglio, mantenendo uno sguardo inquisitivo. «Complicare le cose? Katsuki, la verità è che non puoi semplicemente ignorare ciò che provi. Se c'è qualcosa tra noi, dovresti affrontarlo, non fuggire, anche se alla fine è solo un riscontro piuttosto fisico».

Bakugo strinse i pugni, «Io non scappo!», ribatté con veemenza, «Sei solo un errore da cui non riesco a staccarmi. Non voglio che tu faccia parte della mia vita. È già complicato come è».

«Eppure, sei qui a combattere un sacco da boxe per sfuggire a ciò che senti per me», rispose Shinso, la sua calma contrastante con l'intensità di Bakugo, «Il tuo corpo parla da solo, Katsuki. Lo sai. Ogni colpo che dai è un modo per sfogare la confusione e l'attrazione che hai. Non puoi negarlo. Avanti non mi far ripetere».

Tra Fiamme e Rivali 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora