Cap. 14 - Mai stato così distratto.

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Midoriya rimase lì per un attimo, confuso e visibilmente a disagio, «Ok, ma sbrigati, Kacchan. Il professore è davvero arrabbiato, e Kirishima ti sta aspettando per iniziare l'allenamento di squadra».

Bakugo annuì bruscamente, senza guardare Shinso, che rimase in silenzio. Quando Midoriya uscì dalla palestra, il silenzio tra loro divenne quasi palpabile.

«Dobbiamo andare», disse Bakugo, senza guardare l'altro ragazzo.

Shinso rimase fermo per un attimo, osservandolo uscire, con un sorriso appena accennato sul viso, mentre sussurrava a se stesso, "Non finisce qui, Katsuki. Non ancora".

Quando Bakugo arrivò al campo di allenamento, il suo sguardo si posò su Kirishima, che stava finendo il riscaldamento insieme agli altri. Non appena lo vide, lasciò perdere tutto, alzandosi in piedi e dirigendosi verso di lui con un sorriso affettuoso.

«Ehi, Baku! Finalmente sei qui!», esclamò, baciandolo a stampo e assaporando di nuovo il sapore del suo sangue, «C'è ancora del sangue sulle tue labbra...».

Bakugo distolse lo sguardo, leggermente infastidito e si passò una mano sulla bocca, forse per l'ennesima volta, «Tsk, sì, sembra che la ferita si sia aperta un po', ma niente di che», rispose con tono brusco, cercando di minimizzare.

Kirishima lo guardò con una scintilla di preoccupazione negli occhi, ma mantenne il suo sorriso gentile, «Sai che non mi inganni, Baku. Mi preoccupo per te, tutto qui, e so quando esageri», disse, avvicinandosi leggermente e mettendogli una mano sulla spalla, «Se c'è qualcosa che non va, puoi sempre parlarne con me, amore mio».

Bakugo si irrigidì per un istante, ma invece di rispondere, si limitò a sbuffare, «Andiamo, dobbiamo iniziare l'allenamento prima che il prof si metta a urlare».

Kirishima annuì, dopodiché Aizawa osservò gli studenti allineati nel campo di allenamento, e dopo aver valutato per qualche istante il gruppo, prese la decisione, «Midoriya contro Bakugo», annunciò, suscitando un quel solito brusio di sorpresa tra gli altri.

Midoriya si irrigidì all'udire il suo nome accoppiato a quello di Bakugo. Sapeva che ogni scontro con lui sarebbe stato intenso, ma c'era qualcosa di diverso nell'aria. Quando Bakugo si girò verso di lui, sembrava distratto; la solita fiamma nei suoi occhi non ardeva con la stessa ferocia.

«Pronti?», Aizawa fece cenno a entrambi di prepararsi.

Midoriya si mise in posizione, ma non poté fare a meno di notare l'atteggiamento insolito del suo compagno. Bakugo non sembrava concentrato come al solito. C'era una sorta di tensione irrisolta nei suoi movimenti, una leggera esitazione che non era da lui. L'immagine di Shinso, che aveva visto prima nella palestra, gli tornò in mente.

«Kacchan, va tutto bene?», chiese Midoriya, approfittando di una pausa.

Bakugo lo fulminò con lo sguardo, «Non farmi domande stupide, Deku».

«Non sembri te stesso oggi. Sei distratto, Kacchan. C'entra forse Shinso? L'ho visto nella palestra prima con te, e...», disse Midoriya, prima di essere interrotto, «Zitto! Non è affar tuo! Pensavi di essere qui per una chiacchierata? Combatti e basta!»

Midoriya si zittì, e sospirò, realizzando che insistere avrebbe solo peggiorato le cose, «D'accordo, Kacchan. Se non vuoi parlarne, non insisterò. Ma non trattenerti».

Bakugo si mosse, e con un rapido movimento si lanciò verso Midoriya, esplosioni di energia brillavano dalle sue mani. La forza dei suoi attacchi era innegabile, ma mancava di precisione, come se la sua mente fosse ancora altrove.

Midoriya notò la differenza. E mentre evitava un'esplosione ravvicinata, sfruttò l'apertura per contrattaccare, ma si trattenne dall'usare tutta la sua forza, sapendo che qualcosa non andava.

«Kacchan, stai lottando con qualcosa», disse tra un movimento e l'altro, «Lo so. Non voglio spingerti a parlarne, ma sappi che ci sono per aiutarti».

«Dannazione, Deku!», gridò Bakugo.

Egli schivò un altro attacco, i suoi pugni si strinsero fino a far sbiancare le nocche, «Non ho bisogno del tuo aiuto o della tua pietà! Fatti gli affari tuoi!».

Il combattimento continuò, ma era chiaro che né Bakugo né Midoriya stavano dando il massimo. Aizawa, osservando attentamente da bordo campo, lo notò. Non disse nulla, ma il suo sguardo scrutava ogni movimento, consapevole che c'era qualcosa di più in corso rispetto a un semplice scontro tra compagni. Dopo alcuni minuti di scambi intensi, Aizawa alzò una mano.

«Basta così. Combattimento finito», dichiarò Aizawa.

Midoriya e Bakugo si fermarono, entrambi ansimanti.

«Kacchan...», iniziò Midoriya, ma Bakugo lo interruppe bruscamente.

«Ti ho detto di non ficcare il naso, Deku!», gridò, allontanandosi con passi rabbiosi verso il lato del campo. Non voleva parlare, né con Midoriya, né con nessun altro.

Kirishima lo osservò da lontano, c'era qualcosa di diverso in lui, che andava oltre la sua solita irritabilità. Si voltò quindi verso Midoriya allora, cercando delle risposte.

«Midoriya», lo chiamò, avvicinandosi con cautela, «Sai cosa c'è che non va con Baku? Non è da lui comportarsi così, soprattutto durante un allenamento».

Midoriya scosse la testa, asciugandosi il sudore dalla fronte, «Non lo so per certo, Kirishima. Ma... prima di venire qui, l'ho visto in palestra con Shinso. Non so cosa stessero facendo, ma sembrava... strano. E da quando è iniziato il combattimento, non è stato il solito Kacchan».

Kirishima aggrottò la fronte, confuso, «Shinso? Cosa c'entra Shinso?»

Midoriya esitò, «Non lo so, ma ho la sensazione che abbia a che fare con quello che è successo».

Aizawa, che stava osservando la scena in silenzio, fece un cenno ai due ragazzi, «Midoriya, Kirishima, tornate a concentrarvi. Bakugo ha bisogno di tempo, e non è vostro compito pressarlo».

Kirishima annuì, rispondendo con voce bassa, «Sì, sensei».

Midoriya, sentendo l'aria tesa, si avviò verso il resto della squadra, così come Kirishima, sebbene preoccupato, decise di seguire il consiglio di Aizawa.

L'allenamento proseguì, Aizawa decise di modificare i gruppi e fece un cenno a Midoriya, «Midoriya, cambia compagno. Sarai con Todoroki per la prossima fase dell'allenamento. Voglio che restiate concentrati».

Midoriya annuì, preparandosi per il secondo combattimento, osservando come Todoroki sorrideva, «Tesoro, siamo contro adesso. Dai fammi vedere un po' d'azione!».

Tra Fiamme e Rivali 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora