Tra Fiamme e Rivali 2

Cap. 17 - Dubbio riguardo Shinso.

L'acqua calda scorreva con un suono rilassante, riempiendo lo spogliatoio di vapore mentre Midoriya e Todoroki si godevano la doccia insieme, nudi e a proprio agio nella loro intimità. Dopo un allenamento estenuante, il calore dell'acqua alleviava la tensione nei muscoli e li avvolgeva in una bolla di tranquillità.

Todoroki, poggiando una mano contro il muro, guardò Midoriya, rompendo il silenzio, «Ho notato che Bakugo era distratto oggi durante l'allenamento...» disse, con un tono pensieroso, «E poi è arrivato anche in ritardo. È strano per lui, di solito è il primo a presentarsi e l'ultimo ad andarsene».

Midoriya, mentre si sciacquava i capelli, si fermò per un attimo a riflettere, «Sì... ora che ci penso, l'ho visto poco fa in palestra. Sembrava... vicino a Shinso», disse con voce era esitante, come se non volesse insinuare nulla di sbagliato, ma c'era una leggera perplessità nel suo tono.

Todoroki sollevò un sopracciglio, l'acqua che scorreva sul suo viso e lungo il suo corpo, ma non commentò subito, «Vicino a Shinso?», ripeté lentamente, come se stesse cercando di capire il significato di quella vicinanza.

Midoriya annuì, strofinandosi il viso per liberarsi delle ultime tracce di sapone, «Sì, non sembrava il solito Kacchan. Non so cosa stia succedendo, ma era... diverso».

Todoroki rimase in silenzio per qualche istante, riflettendo su quelle parole, «Forse c'è qualcosa che non sappiamo», mormorò, lasciando scorrere l'acqua tra i capelli, «È raro vedere Bakugo così, e Shinso non è esattamente uno con cui ha mai legato. Potrebbe esserci una spiegazione più semplice... ma non sarebbe male tenerlo d'occhio».

Midoriya guardò Todoroki con un leggero sorriso, «Kacchan è sempre stato imprevedibile, ma di solito ha tutto sotto controllo. Forse... dovremmo solo aspettare che ci dica qualcosa lui».

Todoroki annuì, rilassandosi, «Hai ragione, Izuku. Conosci Bakugo meglio di chiunque altro. Se c'è qualcosa, ce lo farà sapere, in un modo o nell'altro».

«Il problema è che ho tentato di parlargli, ma mi ha cacciato via...» disse Midoriya.

Todoroki sospirò lentamente, il getto d'acqua continuava a scorrere tra i suoi capelli, «Capisco... Bakugo non è uno che si apre facilmente, nemmeno con te», disse, il tono calmo e pensieroso.

Midoriya, terminando di sciacquarsi, si appoggiò alla parete di fronte a Todoroki, osservandolo con una lieve preoccupazione nello sguardo, «Sì, è vero. Kacchan non parla mai dei suoi problemi, preferisce affrontare tutto da solo», disse, «Ma ultimamente sembra... diverso. Come se qualcosa lo stesse distraendo davvero».

Todoroki incrociò le braccia sul petto, l'acqua che scorreva ancora lungo il suo corpo, «Se è legato a Shinso, potrebbe essere più di una semplice distrazione», rifletté, con lo sguardo fisso su Midoriya, «Non li ho mai visti particolarmente vicini prima d'ora».

Midoriya annuì, il suo viso riflessivo, «Lo so, e questo mi preoccupa un po'. Kacchan non è il tipo da avvicinarsi facilmente agli altri, soprattutto non a qualcuno come Shinso, che è sempre stato un po'... riservato».

«Forse è proprio per questo», disse Todoroki, incrociando lo sguardo di Midoriya, «Forse Bakugo ha trovato in Shinso qualcosa che non riesce a esprimere con gli altri».

Il silenzio che seguì era carico di tensione, mentre entrambi riflettevano su cosa potesse realmente significare quella vicinanza improvvisa tra Bakugo e Shinso.

Midoriya sospirò leggermente, abbassando lo sguardo, «Spero solo che stia bene e che non si metta nei guai. Se c'è qualcosa che lo tormenta, voglio aiutarlo, ma non so come fare se continua a respingermi».

Todoroki si avvicinò leggermente a Midoriya, poggiando una mano sulla sua spalla, «Lo scopriremo insieme, Izuku. Non sei da solo in questo».

Midoriya alzò lo sguardo verso Todoroki, sentendo il calore rassicurante della sua mano sulla spalla. Per un attimo, la preoccupazione per Bakugo sembrò svanire, sostituita dalla presenza costante e solida di Todoroki accanto a lui. Un lieve sorriso si formò sulle sue labbra, grato per quelle parole, per quel sostegno silenzioso che Todoroki gli offriva senza bisogno di grandi gesti.

Senza dire nulla, Midoriya si avvicinò, spinto da un impulso spontaneo, e poggiò le labbra su quelle di Todoroki, un bacio lento e dolce che sembrava racchiudere tutte le emozioni non dette. Il calore dell'acqua che scorreva su di loro si mescolava con quello che si scambiavano in quel momento di intimità.

Quando Midoriya si staccò leggermente, il suo viso era illuminato da un sorriso genuino, «Grazie, Shoto. Ti amo davvero tanto, solo che... pensa, se Kacchan avesse qualcosa con Shinso...», mormorò, la sua voce un po' più seria.

Todoroki lo guardò, il suo sguardo profondo e riflessivo, «Lo affronteremo quando sarà il momento», rispose, stringendo la mano di Midoriya, «Ma prima di tutto, dobbiamo assicurarci di essere qui l'uno per l'altro. Kacchan troverà la sua strada, come sempre. E noi saremo al suo fianco, non importa cosa succeda».

Midoriya annuì, sentendo la forza delle parole di Todoroki. L'acqua continuava a scorrere, ma in quel momento, nella loro intimità e nel loro legame, sembrava che nulla potesse turbarli.

Todoroki mantenne il contatto visivo con Midoriya, il suo tocco delicato tra i capelli del compagno mentre rifletteva su quella nuova possibilità, «Se Bakugo ha davvero qualcosa con Shinso... beh, potrebbe complicarsi più di quanto immaginiamo», disse, cercando di mettere insieme i pezzi di un puzzle, «E Kirishima non la prenderebbe bene. Hanno un legame forte, ma questo potrebbe metterlo in crisi».

Midoriya sospirò, appoggiando la testa contro il petto di Todoroki, mentre l'acqua continuava a scorrere su di loro, «Sì... Kacchan e Kirishima hanno un rapporto speciale, quasi indistruttibile. Non riesco a immaginarli separati».

Alzò lo sguardo verso Todoroki, cercando comprensione nei suoi occhi, «Ma se Shinso è entrato nella vita di Kacchan, forse c'è qualcosa che non possiamo vedere dall'esterno. Qualcosa che nemmeno lui riesce a spiegare. Ricorda il sito, un mese fa. Shinso voleva catturare proprio l'attenzione di Kacchan».