𝐭𝐰𝐨

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«Non credo sia stata un'idea geniale venire qui con tutta la roba che abbiamo addosso» Commentò Vanya prima di prendere un sorso dal suo Mojito.

«Stai più tranquilla così, o no?» Chiese lui di rimando.

Vanya annuì e basta per poi portarsi una sigaretta alle labbra. Non aveva davvero paura di Rafe Cameron, sapeva che non sarebbe mai stato in grado di farle del male. C'era un altro motivo che l'aveva spinta a decidere di non recarsi in un luogo sperduto, ma, forse, non voleva ammetterlo neanche a se stessa.

Rimasero in silenzio per un po', sorseggiarono i loro cocktail e Vanya fumò le sue sigarette. Rafe, di tanto in tanto, la guardava quando lei distoglieva lo sguardo cosicché non si fosse accorta del suo insistente sguardo sulla sua figura.

Era da due anni che cercava di avvicinarsi a lei, da quando ancora andava al liceo. Aveva sempre negato fino alla morte quando Topper e Kelce gli chiedevano se avesse iniziato a provare qualcosa per una Pogue, aveva sempre detto solo di essere stanco di scoparsi solo Kook e che aveva bisogno di cambiare aria.

Tuttavia, i due, che non sapevano mantenere la bocca chiusa, avevano diffuso per tutta la scuola la voce che Rafe Cameron volesse andare a letto con Vanya Ivanov, rovinandogli così la possibilità di avvicinarsi a lei come avrebbe voluto: Vanya, da che lo salutava nei corridoi quando nessuno dei Pogues era nei paraggi, aveva iniziato ad ignorarlo.

Vanya sapeva bene il motivo, ed era solo ed unicamente la delusione. Era convinta che Rafe fosse gentile, che la salutasse sorridendole nei corridoi, perché la trovava simpatica, invece aveva scoperto che si trattava solo ed unicamente di gentilezze al fine di portarsela a letto.
Inoltre era stata convinta per mesi che i fiori e i biglietti che trovava attaccati al suo armadietto una volta a settimana fossero da parte di Rafe, e questo l'aveva ferita ancor di più.

Ma la verità era che Rafe si vergognava di salutarla davanti ai suoi amici, davanti ai Kook, poiché un Kook che ha a che fare con un Pogue non è ben visto dagli altri Kooks. Per quanto lo odiasse, doveva mantenere la sua reputazione.

Aveva tentato di tenere il piede in due staffe, lasciandole in anonimo fiori sull'armadietto insieme ad un biglietto con una frase di Romeo e Giulietta diversa per ogni giorno, salutandola quando la vedeva, ma ben presto Topper e Kelce avevano iniziato a sospettare e tutto ciò che aveva creato era crollato come una casa di carte.

«Di che mi volevi parlare?» Domandò lei cogliendolo alla sprovvista.

Rafe, che durante il tragitto aveva pensato bene a cosa dire, si guardò intorno e, quando fu sicuro che nessuno li stesse guardando, estrasse dalla tasca le bustine di cocaina.

«Ma che sei pazzo?! Toglile subito!» Ordinò lei nel panico cercando di coprirle con le mani.
«Non ci guarda nessuno e così attiri l'attenzione»

Riluttante, Vanya allontanò lentamente le mani e lo guardò con la fronte aggrottata, confusa e senza la più pallida idea di dove quella conversazione sarebbe andata a parare.

«So cosa fai per pagare Barry e perché lo fai e che di sicuro è stata una tua idea» Confessò tutto d'un fiato.
«Dio Cristo!» Imprecò Vanya sottovoce, coprendosi il viso con le mani, imbarazzata.
«Non ti sto giudicando» Si affrettò a dirle «Capisco che sei imbarazzata, ma-»
«Sono anche imbarazzata, Rafe! Ma, Cristo! Credi che mi fido di te?»
«Che vuoi dire?»
«Ora che lo sai tu lo verrà a sapere tutta Kildare!»
«Ma per chi mi hai preso?» Chiese lui ancora una volta, sconcertato ed incredulo.
«Non posso permettermi che si sappia, loro non sanno niente, né di questo né della roba» Borbottò Vanya quasi come se non avesse neanche sentito Rafe.
«Vanya, per chi mi hai preso?» Ripeté.
«PER QUELLO CHE MI LASCIAVA FIORI E FRASI SULL'ARMADIETTO E POI SONO VENUTA A SAPERE CHE LO FACEVA PERCHÉ VOLEVA SCOPARE» Urlò lei d'un tratto, come se avesse tenuto troppa angoscia dentro per troppo tempo e fosse esplosa all'ultima goccia.

Rafe diede un'occhiata in giro mentre rimetteva le bustine velocemente in tasca, e quando si rese conto che tutto il locale li stava osservando disse un "Scusateci" generale e tornò con lo sguardo su Vanya.

«Calmati, non lo dirò a nessuno e non ero io quello dei biglietti e dei fiori»
«Non ti credo, cazzo!» Ridacchiò nervosamente lei.
«Te lo giuro, non lo dirò a nessuno, ma ho una cosa da proporti»

Vanya lo guardò intensamente, quasi come se cercasse di leggere nei suoi occhi un'anticipazione di ciò che sarebbe successo. Ma quando si rese conto che solo vivendo avrebbe avuto la sua risposta, gli chiese a che cosa si riferisse.

Rafe lanciò uno sguardo veloce sulle bustine nella sua tasca per farle intuire qualcosa, ma Vanya rabbrividì e scosse istantaneamente la testa.

«Non lo farò con te»
«No, non- ma che cazzo hai capito?»
«Non lo so, Rafe, dimmelo tu cosa ho capito»
«Ascoltami...» Esordì avvicinandosi di più a lei, che lo guardava con le braccia conserte «Da Barry ci vado io, compro la roba io e la pago io, in cambio devi solo aiutarmi a venderla alle feste. Tu conosci i Pogues, io i Kooks, se mettiamo insieme le cose è un grande incasso»

Si mise ad esaminare tutte le informazioni ricevute, le sembrava un'idea abbordabile, alla fine chi era lei per dire a dei tossici come lei di non drogarsi? Tuttavia sentiva che, sotto sotto, si celasse una fregatura.

«Va bene» Rispose schiva «Ma come faccio a prendere la mia parte da quella che compri?»
«Passi a casa mia e la prendi, semplice»

Rafe le porse la mano e Vanya la strinse, anche se ancora vagamente riluttante. E se stesse ancora cercando di essere gentile solo per ottenere ciò che voleva?

«Abbiamo un accordo, non puoi fare come ti pare, te lo ricordo»
«So che i patti vanno rispettati, ti ho dato la mia parola e la rispetterò» Lo rassicurò per poi finire il suo Mojito in pochi sorsi.

Si salutarono fuori dal bar, pagò Rafe, salirono sulle motociclette e uno si diresse a Figure Eight e l'altra nel profondo Cut.

𝐡𝐚𝐮𝐧𝐭𝐞𝐝 | rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora