𝐭𝐰𝐞𝐧𝐭𝐲𝐟𝐢𝐯𝐞

40 1 0
                                    

La adagiò sul letto con la stessa delicatezza con cui si tocca un cristallo, per poi appoggiare le mani ai lati del suo capo per mantenersi in equilibrio mentre non osava allontanare le sue labbra da quelle di lei.

Si baciarono a perdifiato, confermandosi a vicenda quanto avessero aspettato e desiderato quel momento per anni.

Vanya non era solita concedersi al primo che capitava, dopo JJ, che era stato la sua prima volta, non era andata a letto con nessuno.

Lo reputava un gesto così intimo da non poter essere sprecato per chiunque, certo, non amava JJ quando era successo, ma erano ubriachi e si era lasciata andare perché voleva farlo e sentiva che fosse la persona giusta in quel momento, anche se, con il senno di poi, forse non l'avrebbe fatto.

Con gesto repetino la fece voltare e la fece sedere su di lui, iniziando a sollevarle la maglietta per poi iniziare a baciarle o sterno fino al seno. Ci giocò per un po' mentre lei portava il capo indietro e gli stringeva i capelli tra le dita.

Salì poi fino al collo, dove iniziò a succhiare avidamente la pelle stando tuttavia attento a non lasciarvi segni che avrebbero certificato il suo passaggio.

Moriva dalla voglia di farlo, ma non sapeva come l'avrebbe potuta prendere lei. Voleva far capire a chiunque la guardasse con interesse che non c'era più storia, che ormai apparteneva a lui ma non l'avrebbe mai e poi mai fatto senza consenso.

Tornò sopra di lei ed iniziò a sfilarle i pantaloni per poi farsi togliere la maglietta. Si baciarono ancora, ancora e ancora, fin quando la tensione non divenne troppa da gestire e il bisogno divenne irrefrenabile.

Riuscì ad entrare con una sola ed unica spinta decisa, che la portò ad afferrargli le spalle con le mani e a volgere il capo all'indietro, contro il materasso.

Intraprese un ritmo lento e dolce, poiché sentisse la necessità di sentirla vicina piuttosto che pensare a soddisfare solo i suoi bisogni.

Le portò una mano sulla guancia e le lasciò innumerevoli baci sulle labbra. Lei gli cinse le braccia dietro al collo per spingerlo ancora più vicino e lui ubbidì istantaneamente.

Non le ci volle molto tempo per capire la differenza tra ciò che stava succedendo e la prima volta con JJ. Era tutto diverso, le emozioni, la sensazione, la consapevolezza di star facendo qualcosa di cui in quel momento era certa non si sarebbe mai pentita.

Erano avvinghiati l'uno all'altra, le labbra che non volevano staccarsi e non ci riuscivano, il suono degli ansimi e dei gemiti di entrambi che si fondeva. In quel momento, Vanya avrebbe voluto con la se stessa di tre anni prima.

Avevano dovuto pazientare e penare per un po', ma, alla fine, l'esito era stato lo stesso. E nessuna gioia sarebbe mai stata paragonabile a quella.

Sentiva di essere finalmente riuscita ad arrivare al traguardo, di aver avuto finalmente ciò che aveva desiderato per così tanto tempo che quasi non lo ricordava più.

Non era l'atto in sé,
ma la persona.

Persero la cognizione del tempo, una volta sembrava non esser bastata a nessuno dei due, quindi avevano continuato e continuato, fin quando la stanchezza non li aveva sopraggiunti.

𝐡𝐚𝐮𝐧𝐭𝐞𝐝 | rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora