Capitolo Tredici

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Chiusi gli occhi

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Chiusi gli occhi. Le labbra si serrarono in una linea dritta e sottile. Mi sentivo intoccabile.

Me l'hai promesso, Liss. Noi insieme, sempre.

E una promessa vale per sempre, solo chi ha paura non le fa.

Ogni parola che George Russell mi aveva rivolto in quell'anno, ora mi pareva solo una stupida bugia.

Dopo avermi visto in macchina con Max Verstappen, era uscito. Dopo avermi ricordato che ci fosse una promessa tra di noi, era andato in un club. Dopo avermi assicurato che ci saremmo visti più tardi, era andato con un'altra.

L'aveva baciata nell'ombra di un locale, convinto di essere nessuno, di non rischiare nulla. L'aveva fatto davanti ai suoi amici.

Oltre a Verstappen, chi c'era? Di chi si fidava lui? Sapeva che non avrebbero detto niente. Lo sapeva.

Max.

Max era entrato di fretta nella mia camera quella sera, e quando avevo nominato George, si era tirato indietro.

Volevo portartele subito, così domani non sei obbligata ad aspettare nessuno per andare in pista.

Nessuno. Credeva che l'avrei scoperto quella sera stessa?

Mi ero nascosta dal mondo per un mese, evitando i social. Le persone non sapevano che George avesse una ragazza, avrei potuto facilmente trovare il video.

Le unghie conficcate nei palmi mi riportarono alla mente l'intervista di Max il giorno della gara a Baku.

È veramente bravo a giustificarsi. Ci sono tante cose che dovrà giustificare in un futuro, ma se non sai come trattarle, forse c'è qualcun altro lì fuori, che saprebbe farlo meglio di te.

Lui c'era. Lui l'aveva visto. Lui, forse, era venuto da me per dirmelo. Lui però non l'aveva fatto.

Sentii la pelle bruciare. Gli occhi, ormai privi di lacrime, bruciavano a loro volta.

«Melissa...» La voce della ragazza al mio fianco mi chiamò. Il video continuava a scorrere, ma io non lo guardavo più.

«Da quanto tempo lo hai?» Chiesi fredda. Non avevo mai provato un tale senso di apatia verso emozioni che, tanto, non c'erano più.

«L'ho trovato a inizio settimana, ma è stato pubblicato qualche giorno dopo la gara.» Mi mostrò la data del tweet, e io rilassai lentamente i muscoli. Non c'era motivo per fare una scenata.

Per il pubblico, George non aveva una fidanzata. Quindi era giusto che il suo nome non fosse legato al mio, nemmeno per un tradimento.

Ciò che però non riuscivo a digerire era perché Max Verstappen non mi avesse detto nulla.

Adrenaline | Max VerstappenWhere stories live. Discover now