Capitolo Sedici | Max

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Max

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Le strade buie avevano sempre spinto la mia mente a rilassarsi. Prenditi una pausa, mi dicevano. Sei libero, mi sussurravano.

Cresciuto con il freddo addosso, il sole non era adatto alla mia pelle. Odiato dai miei occhi, confinato io, a bruciare alla presenza dei suoi raggi, della felicità che procuravano alle persone.

Calore, sintomo di cuore in pace.

Freddo, sintomo di un'anima incapace.

La pioggia era anch'essa un'attenuante, rigava sul corpo congelata, urtandomi i sentimenti. Confondendo il sapore del mio fiato e delle mie lacrime all'interno del casco.

Le sentivo ancora, quelle parole, quelle urla all'oscurità del freddo e della pioggia.

Il buio era mio nemico nelle piste, ma la notte era mia alleata fuori.

Sussurrava alla mia mente bambina di rilassarsi. Prenditi una pausa, mi dicevo. Sei libero da lui, mi sussurravo.

Volevo sempre tornare a casa.

I viaggi in macchina erano i peggiori, la mia voce risuonava in loop nella mente, ripetendo le stesse frasi come un disco rotto.

Arriverò a casa? Mi chiedevo, guardando i ragazzini abbracciare i propri genitori anche dopo un brutto risultato, che era sempre brutto, dato che quasi sempre vincevo io.

Ma al buio, nella notte, in solitudine, nella mia stanza... Alla fine chi aveva perso?

La cartolina sfocata di Montecarlo era davanti ai miei occhi, contornata dalle luci tremolanti del porto. Le ombre delle palme si allungavano sull'asfalto umido, mentre il riverbero delle insegne al neon danzava sui vetri delle auto parcheggiate.

Non avevo l'abitudine di dedicare quel momento di libertà a qualcuno, era solo mio ed ero spaventato, che in questo momento non lo fosse più.

Il silenzio dell'abitacolo mi rendeva nervoso, sentivo di perdere concentrazione alla guida in ogni momento.

Melissa Wolff era una distrazione.

Le sue cosce a pochi centimetri dalle mie dita, ogni volta che posavo le mani sul cambio, mi facevano perdere lucidità.

Melissa Wolff era una distrazione.

I suoi sospiri pesanti, mi facevano venir voglia di accostare, spegnere la macchina e leggerli. Quando nella notte, nel buio, al ritorno, avevo l'incubo che accadesse. Avevo l'incubo che accostasse, spegnesse la macchina e mi lasciasse solo.

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⏰ Last updated: Dec 02, 2024 ⏰

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Adrenaline | Max VerstappenWhere stories live. Discover now