(21+) Capitolo 30: luci ed ombre

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Erindehl sfinita una sera si addormentò.

Il sonno di Erindehl si aprì in un'oasi di tranquillità. Si trovava tra le braccia di Legolas, il suo sorriso luminoso come la luna sulle acque calme. Le sue mani, gentili e forti, le accarezzavano i capelli con una dolcezza che faceva palpitare il suo cuore. "Sei qui con me, amore mio" mormorò lui, con una voce calda come il vento estivo.

Lei sorrise, sentendosi al sicuro, ma in quell'istante qualcosa cambiò. La mano di Legolas, un attimo prima così delicata, si serrò con una forza fredda e innaturale intorno alla sua vita. "Legolas?" sussurrò Erindehl, sentendo un brivido di paura attraversarle la schiena.

"Ti sono mancato?" rispose una voce più profonda, grave e colma di oscurità. Il volto di Legolas cominciò a mutare davanti a lei. Gli occhi si incupirono, la pelle divenne pallida e fredda come la pietra, e quel sorriso rassicurante si trasformò in un ghigno spietato.

"Tu... Morgoth..." balbettò lei, tentando di allontanarsi, ma era come se fosse stata avvolta da catene invisibili. "Cosa mi hai fatto?"

Lui la attirò a sé, premendo le labbra contro le sue con una forza che le tolse il respiro. Il bacio era freddo, ma al contempo ardente, come se racchiudesse in sé il gelo della morte e il fuoco della corruzione. Ogni fibra del suo corpo tremò, combattendo contro il desiderio che la stava travolgendo. Le sue mani si serrarono contro il suo petto, cercando di respingerlo, ma i suoi sensi erano confusi, incerti.

"Non puoi fuggire da me, Erindehl," sussurrò lui contro la sua bocca, la sua voce era un veleno dolce che si insinuava nelle sue vene. "Mi hai chiamato, mi hai servito. Ora appartieni a me."

Lei ansimò, cercando di mantenere la lucidità, ma le sue dita si mossero involontariamente per afferrarlo, cercando un calore che la sua mente rifiutava. Ogni tocco di Morgoth, sebbene crudele, la inebriava. Il suo corpo rispondeva a quell'oscura seduzione, arreso a un piacere che non poteva controllare. Le sue labbra la sfiorarono lungo il collo, scendendo lentamente, come una fiamma che le lambiva la pelle. Sentiva la sua voce sussurrare promesse di potere, di dominio, parole che si mescolavano a quei baci che facevano dimenticare ogni paura.

"Mi disprezzi, eppure mi desideri," disse lui, i suoi occhi neri come l'abisso la fissavano con una luce maligna. "Lasciati andare, Erindehl. Cedi al piacere... cedi a me."

Le sue mani, forti e implacabili, la circondavano come catene invisibili, ma il tocco, sebbene fermo, non era privo di una strana dolcezza crudele.

Il suo cuore batté più forte, un battito soffocato tra il terrore e una passione che non riusciva a reprimere. Lui le prese il viso tra le mani, imprigionandola in uno sguardo che pareva scavare nella sua anima. Le sue labbra si avvicinarono di nuovo, e questa volta fu lei a cercarle, come un fiume che cede al suo corso. Ogni bacio era più profondo, più intenso, come se ogni volta le togliesse un pezzo della sua volontà, lasciandola in balia di quell'oscura forza.

Morgoth la avvolse con il suo corpo, premendola contro di sé con una sensualità feroce. Le sue mani, ora trasformate in artigli affilati, la percorsero con movimenti lenti e decisi, come se volessero marchiarla, reclamare ogni fibra del suo essere. Lei gemette contro la sua bocca, perdendosi in quel vortice di piacere e orrore.

"Non hai mai provato nulla di simile, vero?" sussurrò lui, la voce roca, un sibilo pieno di potere. "Questo è il mio dono per te."

La sua bocca si avvicinò alle labbra di Erindehl, e ogni respiro tra loro divenne una fiamma che cresceva. "Mi appartieni, e non c'è bellezza al mondo che possa sfuggire al mio potere."

Le lacrime iniziarono a scendere dai suoin occhi grigi vuoti.

"Piangi, piccola Erindehl?" sussurrò, la sua voce bassa e seducente come il sussurro di una tempesta in arrivo. "Temi quello che sto per farti? O forse... temi che quello che proverai con me nessun altro te lo darà mai... nemmeno il tuo Legolas."

My Immortal [legolas × oc (ita)]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora