(U)ragano

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DECIMO GIORNO

Hai creato un uragano interiore tu. Ti penso e sorrido. Ti penso e forse, un po' piango. Ti aggrappi ai pensieri e anche quando credo di averti un po' dimenticata, ti penso più forte. La stanchezza mi uccide, ma il peggio è ciò che mi sta accadendo dentro. Mi aggrappo alla consapevolezza che tu sarai più veloce di me. Che sarai qui, a sconvolgere i miei piani. Sarai la mia cura all'uragano che mi porto dentro. Questa forza oscura che fa passare i miei giorni tutti uguali. Mi trattiene ferma su questa sedia. Stanca della vita, ma non dei pensieri che ti appartengono. Tengo saldo il pensiero di te sorridente. E ti sento. Vedo le tue foto, leggo le lettere di nonna Luna e mi rendo conto di quanto mi sto perdendo. E di quanto ti sto facendo male. "Inizia a farsi domande", mi scrive nonna "non so come giustificarle la tua assenza. Cosa devo dirle, è stata la paura del troppo amore? O paura di darle troppo dolore? Ma non hai fatto lo stesso? "E forse è veramente questa la giustificazione più plausibile che le tue orecchie dovrebbero sentire. Tua madre ti ama così tanto, che ha preferito darti una vita diversa. Felice. Cercale qui, le risposte Sole vorrei dirti adesso. In queste sedici lettere. Non ascoltare le voci, cercami qui.

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