2. Inciampo

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Cammino spaesata per un luogo che ha imparato a conoscermi. Siena è il mio posto sicuro. Nonostante io non ci sia nata, è l'unica città che io ricordi esser stata mia. L'unica ad aver sentito mia. Può essere questo considerato un legame? Questa città che ho calpestato in lungo e in largo. Le mie fughe sono state sempre racchiuse dalle sue mura. Le mie paure e le brutte consapevolezze pure. Gli amori finiti male e le amicizie che di amicizia avevano ben poco. Questa città che non si è risparmiata dal calpestare me.
Sono solitaria, io. E la parola legame con la mia lingua ci litiga. Perdo la via quando entra in collisione con la mia pelle. Perdo la ragione e tutta la razionalità di cui sono fatta. Inciampo. La parola legame rappresenta le rovine della mia vita. Ho vent'anni e non sono stupida. Mi sono fatta da sola e lo so che sono stata abbandonata. E sono pure consapevole che a nonna non faccio che ricordare la figlia che non l'ha mai voluta. Ma devo pur sopravvivere a questo no? E più grido al mondo di mostrarmi qualche modo in cui possa riuscire a dimenticare chi sono più mi tornano in sordina tutto ciò che io ho già dato. E mi chiedo è stato sprecato? Ogni mio passo. Ogni mio balzello avanti, è stato gettato al vento? Questa città che tanto mi ha dato ed in proporzione tanto mi ha tolto.

Continuo con la testa fra le nuvole ancorata alla parola che rappresenta il mio peggior incubo e osservo il mondo circostante con la faccia imbronciata che sa già dovrà discutere con Luna. Percorro via Porta Giustizia, in mezzo al verde per approdare e stendermi in Piazza del Campo a fare il riassunto delle mia giornata. Quella di oggi mi ruba tempo e respiro. Rappresenta la lotta più grande con cui convivo. E so già che turberà nonna. E questo pensiero smarrisce ancora più me. Ma è lei il fulcro di tutti i miei legami sconosciuti.

Cercare nel passato non mi è piaciuto, ma come faccio a scrivere dei legami se non conosco parte della mia vita? Cado a pezzi al solo pensiero. Ma ci deve essere speranza ed io voglio averla.

Scatto in piedi e proseguo la strada verso casa. Nonna abita relativamente vicino. La strada di casa è chiamata "Via del Sole". Passo veloce Piazza del Campo, corro per Piazza del Mercato, rallento in prossimità di Porta Giustizia, e lentamente percorro la strada verso casa. Quando sono in prossimità delle finestre, fischio. E nonna come tutte le sere che esco tardi dall'Università, mi viene incontro ed io mi accoccolo su di lei. E una nonna giovane la mia, con i suoi hobby e le sue amicizie. Ed è per questo che mi sento libera di poterle parlare.


Prendo un respiro e ci provo a sfondare barriere che mai e poi mai, ho creduto di poter valicare.

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