Lago di luce-Dio

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Quando ho vinto la paura del gin,
ho assaporato con ardore
il vino sacro,

con il cuore che aveva la lingua inversa,

magici demoni notturni di sale e pane/

e che non contenga mai blasfemia

la preghiera [nostra]

il fiore vermiglio dedicato a te e solo a te.

Per questa passione smodata,

per il ripiego, per la lettura sacra, per le notti immacolate e sincere.

E va tutto bene, ma sono demoni che mi attaccano al palo della spina perversa e maliziosa.

E allora io piango come la Madonnina in un lago di luce.

Io sono cortese e gentile, ma il sangue è metallo e io non conosco bene
i concetti della chimica, mio padre
mi dice che sono nullafacente e
non mi asciugava mai le

[lacrime toste]

Adesso invece ho telefonato al medico e mi ha dato la cura per le giornate
Uggiose in cui gli uffa si mangiavano a ufo.

Le pieghe del tempo - Poesie inedite -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora