Cap. 13

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Lo guardavo poggiata allo stipite della porta. Se ne stava andando. Ma io non volevo veramente questo. Io volevo stare con lui. Volevo conoscerlo. Okay deciso. Gli dirò di restare.

Finsi un colpo di tosse.
''Si (?)''
''Oh...ehm...quando te ne sarai andato da qui dove andrai?''
Ma che cogliona è ovvio che se ne va a casa che domanda di merda.
Beh magari non è proprio così.
Oh certo e dove se ne può andare? Va a dormire sotto i ponti?
Oh ma no. Io dicevo che magari andava a dormire da amici.
Se se vabbe cia.

''Eh io vado a casa di Nash. È il mio migliore amico e devo parlare con lui.''
''Oh... Okay'' abbassai lo sguardo.
''Allora io ti aspetto sotto eh''
Lui annuì.

Non volevo questo ma se doveva parlare con nash non lo potevo trattenere.

Eccolo. Stava scendendo le scale. È bellissimo. È molto sexy. Ma non lo posso avere.
Ha un pantalone della tuta grigio chiaro e una maglia bianca semplice che faceva vedere tutta la forma sei suoi muscoli. Mi soffermai soprattutto su quelli. Erano pazzeschi. Perfetti. Wow. Sono rimasta abbagliata.
Non mi accorsi che era davanti alla porta. Che figura di merda oh.

''Quindi vai?''
''Beh mi hai cacciato''
''Sì beh io ti devo dire una cosa'' che imbarazzo.
''Dimmi''
''Io non voglio veramente che tu vada via. Ceh io voglio essere tua amica e voglio conoscerti come avevamo detto ma mi sono comportata male e ho sbagliato. Mi dispiace tanto per questo.''
''Oh beh grazie per le parole. Anche a me dispiace per quello che ho fatto. Non dovevo portare quella qui. Si scusami anche tu.''
Sorrisi timidamente. Ero felice che aveva capito.
''Lo prendo come uno scusa il sorriso?''
Io risi e annuii. Ero felice.

Restammo in silenzio. Però era piacevole perché i nostri occhi erano incastrati uno con l'altro. Mi sentivo a casa. Era la mia casa.

Sentivo brividi lungo tutta la schiena. Era lui. Lui mi faceva questo effetto.
Avevo bisogno di lui. Di un suo abbraccio, come quello dopo la litigata con Nash in camera mia. Volevo quello.

Non so fa dove presi il coraggio ma mi avvicinai a lui e di botto circondai il suo collo con le mie braccia.
Per un attimo lui sembrava quasi pietrificato, ma poi lasciò cadere la borsa che portava sulla spalla e mi cinse la vita con le sue braccia.

Ad un certo punto mi sentii sollevare da terra. Lui mi aveva presa e mi stava facendo volteggiare in aria. Poi mi buttó sul divano e si mise sopra di me. Eravamo vicinissimi l'uno all'altra e sentivo il suo respiro sulla mia pelle. Ero sicuramente rossa come non so che, ma lui mi faceva quest'effetto. Mi sentivo leggera con lui. Anche nel suo abbraccio, prima, ero leggera, libera e mi sentivo come se stessi in un posto sicuro. È stato bellissimo.

Poi sussurrò.
''Ti voglio bene Bet.''
''Ti voglio bene Cam.''

Si alzò e prese la sua borsa.
Si girò verso di me e mi sorrise.
Ah il suo sorriso è pazzesco. È la cosa più bella che avessi mai visto.

Sorrisi anche io a mia volta però poi abbassai lo sguardo.
Mi sentivo osservata.
Era lui. Il suo sguardo.
Ero rossa rossa rossa.
Alzai lo sguardo.
Mi stava guardando.
Sorridevamo entrambi.
Poi parlò.
''Che mi abbracceresti più spesso?''
''Oh si ma perché?''
''Mi fai stare bene. I tuoi abbracci mi fanno stare bene. Tutto qui.''
''Oh si. Il sentimento è reciproco. Si eh ti compagno?''
''Oh no tranquilla ho al macchina. Chiamami okay? Me lo prometti?''
''Te lo prometto.''

Aprí la porta e sparì.

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