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Belle non sapeva cosa fare. La casa era distrutta e sangue, tanto sangue colava dalle pareti. Tremante come una foglia cercava di chiedere aiuto. Sollevò lo sguardo, le pareti ingiallite dagli anni, avevano schizzi e macchie di sangue, che colavano giù, in rivoli. Si rannicchiò in un angolo, battendo i denti, mentre i pensieri le affondavano nella mente. Si rese appena conto che sul pavimento c'era del sangue, in grosse macchie. Era tutto confuso, tutto in subbuglio. Le pareti sembravano inclinati e stringersi su di sé. Belle, chiuse gli occhi, cercando di capire se stesse immaginando quel sussurro:il suo nome.
-Belle! Belle!!Mio Dio!Per fortuna stai bene..- due braccia forti, che riconobbe essere Alex, la strinsero.-Che cosa é successo qui? Sei ferita?-
-N..no..io..-balbettò, cercando una risposta. Ma i suoi occhi non si spostarono dalla parete. Alex le voltò il viso,affinché potesse guardarlo, cercando di calmarla. Chiunque l'avesse fatto,doveva avere un motivo. Dopotutto aveva ucciso l'uomo, ma non Belle, lasciandola illesa anche se molto scossa. Alex avvertì il puzzo di cadavere. Ma non se ne curò. Afferrò Belle tra le braccia, sollevandola dal pavimento. -Andrà tutto bene tesoro. Te lo prometto. Ti porto via da qui!-
-John,lui é..-
Alex abbassò lo sguardo fissando le macchie che procedevano sempre più grosse in cucina. L'uomo era morto. Il collo squarciato dagli artigli di un lupo. Belle fece un respiro tremante, afferrando saldamente tra le mani le spalle di Alex.
-Sta' tranquilla. Ti terrò al sicuro. Te lo prometto, cuore mio. Ti tengo stretta, non ti lascio andare. -
-Ti prego Alex, portami via! -
Strinse le braccia attorno alla sua figura e ne baciò i capelli. La tenne stretta mentre percorreva i metri che li separavano dal parco. L'avrebbe protetta, condotta a casa, nella sua stanza, fra la sua famiglia. L'avrebbero protetta e sarebbe stata al sicuro.
Con dolcezza la sollevò fra le braccia, dove si rannicchió come una bambina indifesa. Poggió la testa sul suo collo, nascondendo gli occhi bagnati dalle lacrime, mentre Alex procedeva a passo spedito verso la propria auto. Era a circa un chilometro di distanza, proprio dove l'aveva lasciata per trasformarsi.
Belle singhiozzó e Alex la strinse più forte, rassicurandola con parole dolci.
-Andrà tutto bene, cuore mio. Sarai al sicuro. Fidati di me.- Le poggió le labbra sulla testa, - Sei così forte! Che donna stupenda. Mia piccola guerriera... Ci sono io, ora. -
Alex aprì la portiera dell'auto, la depositó sul sedile, allacciandole la cintura di sicurezza. In poco tempo stava già guidando verso casa. La sua piccola donna tremava anche se l'aria condizionata era al massimo. Allungó una mano incerto sulla sua risposta, cercando di avvolgerle il ginocchio. Ma lei lo sorprese, afferró la sua mano nelle proprie e si spinse verso di lui.
-Sei caldo...-
Alex sollevó il braccio per permetterle di rintanarsi sotto di esso. Lei vi si accoccoló chiudendo gli occhi.

Alpha's HEART.SOSPESA. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora