⋆ Chapter 22

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L'aria nello studio era carica di aspettativa, e le luci dei riflettori scaldavano il palco. Helena si era preparata con cura quella mattina, scegliendo un abito chiaro e semplice, ma elegante. Con la sua gonna che si apriva in uno spacco laterale, appariva vulnerabile ma allo stesso tempo sicura di sé, come una figura delicata e forte insieme. Era il suo momento, ed era pronta a cantare l'inedito che aveva scritto per qualcuno di speciale, qualcuno che non era più con lei.

Dopo le esibizioni dei ballerini, Maria fece un cenno verso Helena, invitandola a raggiungere il palco. "Helena, è il tuo turno. Vieni a farci ascoltare il tuo inedito, Volar en Libertad," annunciò con un tono affettuoso e di supporto.

Con un respiro profondo, Helena avanzò, consapevole degli sguardi su di lei. Sentiva un misto di paura e determinazione, ma più di tutto sentiva il bisogno di cantare per lei. Trigno, seduto vicino ai compagni, la osservava con uno sguardo teso e attento, quasi trattenendo il respiro. Vybes e Ilan lanciavano occhiate silenziose tra di loro, sapendo quanto significasse per lei quella canzone.

La musica iniziò, e Helena chiuse gli occhi per un momento, lasciandosi cullare dalle prime note. Poi, con voce delicata ma sicura, cominciò a cantare:

"Camino sin rumbo,
el eco de mis pasos,
una sombra me sigue,
un susurro entre la bruma."

Ogni parola era un pezzo di sé che si rivelava, una ferita che si apriva e che allo stesso tempo guariva. Cantava per lei, la sua sorellina, il cui ricordo era sempre con lei, come un sussurro tra la nebbia. Ogni passo che Helena compiva in quel "cammino senza direzione" era un tentativo di ritrovare se stessa senza di lei. Con voce tremante ma decisa, continuò:

"Quiero volar,
dejar el peso atrás,
en la música encuentro
la libertad che anhelo."

A quel punto, Helena alzò lo sguardo, puntandolo verso l'alto, come a voler raggiungere un punto lontano, oltre il soffitto e le luci. Cantava per la sorellina, una presenza che ora viveva solo nei ricordi, ma che continuava a guidarla. Un sorriso triste ma sereno le illuminò il volto, e la sua voce si fece più forte, come se stesse dedicando ogni parola a quella parte di sé che aveva perso.

"Con te nel cuore,
la sua voce si alza,
insieme a queste note,
scopre chi è veramente."

Ogni strofa era come un abbraccio, una promessa di non dimenticare. Helena lasciava fluire ogni emozione, permettendo alla musica di riempire il vuoto che la perdita aveva lasciato. Sapeva che la sua sorellina sarebbe sempre stata una parte di lei, una luce che non si sarebbe mai spenta.

Nel pubblico, Anna Pettinelli e gli altri osservavano in silenzio, rapiti dalla profondità della sua interpretazione. Anche Trigno, incantato, sembrava percepire la vastità del dolore e dell'amore che Helena stava esprimendo. Sentiva il bisogno di proteggerla, ma anche un senso d'impotenza di fronte alla grandezza di quel legame.

Helena raggiunse l'ultima strofa, e la sua voce si fece più intensa, colma di una determinazione nuova, quella di continuare a vivere e a ricordare.

"Camino sin rumbo,
pero ya no tengo miedo,
con cada acorde en mi alma,
al fin soy libre."

La musica svanì dolcemente, e Helena rimase per un istante immobile, con lo sguardo rivolto verso l'alto, come se sperasse che la sorellina potesse sentirla. Un silenzio intenso riempì lo studio, rotto solo dagli applausi che esplosero subito dopo. Anna Pettinelli, visibilmente commossa, le fece un sorriso tenero. "Helena, la felpa è tua. Credo che chiunque abbia ascoltato questa canzone possa sentire quanto tu ci abbia messo il cuore."

Ma non era finita lì. Maria, con uno sguardo divertito e complice, chiamò Trigno. "Sai, ho notato delle occhiate particolari durante l'esibizione..." disse, ridacchiando mentre Vybes e Ilan si scambiavano un sorriso malizioso. Trigno arrossì, consapevole di essere stato scoperto, mentre Helena lo guardava con curiosità.

"Avete qualcosa da raccontarci?" continuò Maria, giocosa. Vybes alzò le mani fingendo innocenza, mentre Ilan, con un sorriso, aggiunse: "Io direi che non c'è bisogno di parole, Maria. Basterebbe solo un po' di coraggio!"

Il pubblico esplose in risate e applausi, mentre Helena e Trigno si scambiavano uno sguardo imbarazzato ma intenso. Entrambi sapevano che c'era qualcosa di non detto tra loro, qualcosa che solo il tempo avrebbe rivelato. Ma per quel momento, bastava il calore degli applausi e la consapevolezza di aver condiviso qualcosa di speciale.

Questione Di Sguardi| TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora