⋆ Chapter 37

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I cantanti vennero chiamati in studio e presero posto ai loro banchi.

"C'è una lettera," annunciò Angelica, sollevando un foglio con curiosità.

Poco dopo, si collegò Maria sul monitor. "Ragazzi, c'è una lettera davanti a voi sul leggio. La vedete? Chi se la sente di leggerla?"

Tutti si girarono verso Helena. "Vai, Hele!" dissero in coro, incoraggiandola.

Helena annuì e iniziò a leggere la lettera:

"Cari ragazzi, tra le caratteristiche importanti in qualsiasi professione si scelga di fare, c'è la capacità di critica e di autocritica. Per questo motivo, ho pensato di chiedervi di votare voi stessi e i vostri compagni su tre elementi per me fondamentali per un cantante: interpretazione, scrittura e presenza scenica. Vi conoscete da un mese e mezzo e, secondo me, avete tutti gli strumenti per esprimere il vostro parere. Ho chiesto che i voti da 0 a 10 siano palesi, perché la critica è un'occasione per mettersi in discussione e comprendere i limiti che da soli spesso non riusciamo a vedere.
Rudy Zerbi."

Maria riprese la parola: "Su quella lavagna ci sono i vostri nomi e i criteri di valutazione. Uno alla volta vi alzate e segnate il voto che pensate sia giusto per voi stessi e per i vostri compagni."

Pian piano, i ragazzi scesero a scrivere i loro voti sulla lavagna. Ognuno cercava di esprimere un giudizio onesto, ma si notava un certo imbarazzo a dare valutazioni troppo basse. Quando arrivò il turno di Helena, cercò di dare una valutazione critica, ma prima che potesse finire di parlare, entrò Rudy Zerbi in studio.

"Ragazzi, vi stavo osservando da sopra e sono senza parole. Sono sconcertato da questo buonismo esasperato e da quest'assenza di critica vera. Vi ho chiesto di essere critici e autocritici per imparare. Così, i voti ve li do io."

I ragazzi si scambiarono occhiate nervose. Zerbi continuò: "Vi chiederò di cantare canzoni che avete già studiato... e iniziamo con te, Helena."

Helena fece un respiro profondo e si posizionò al centro dello studio. "Helena, per cortesia, mi canti A te di Jovanotti" disse Rudy.

Helena iniziò a cantare con emozione:

"A te che sei l'unica al mondo
L'unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro..."

Con la sua voce calda e coinvolgente, Helena riuscì a trasmettere tutta l'intensità del brano, attirando l'attenzione di tutti i presenti.

Quando finì, Rudy la guardò con uno sguardo severo ma soddisfatto. "Allora, Helena, per me sei da 9 per l'interpretazione, 7 per la scrittura e 6 per la presenza scenica. Sai cosa penso di te, quindi credo che siano voti coerenti."

Helena annuì. "Certo, grazie," rispose con umiltà.

Dopo che anche gli altri ragazzi ebbero cantato, Zerbi mostrò la sua classifica.

"Trigno, sei a pari merito con Nicolò," annunciò.

In quel momento entrò in studio la Pettinelli, con una lunga barba finta da Vessicchio. "Ma che bella classifica! Rudy, ti restituisco la barbetta da Vessicchio, visto che dici di essere il critico migliore! Hai avuto il coraggio di interrompere il mio esercizio senza voti e fare una classifica. Tu, che ti credi meglio di me?"

"Anna, mi sa che devi metterti un paio di occhiali," rispose Rudy, con un mezzo sorriso. "Tra i primi ci sono anche i tuoi alunni... tipo Helena."

La discussione tra i due insegnanti continuò per alcuni minuti, alzando i toni e scambiandosi battute e frecciatine. Alla fine, Maria intervenne e chiese ai ragazzi di rientrare in casetta.

Questione Di Sguardi| TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora