⋆ Chapter 16

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In quel momento, Trigno entra nella stanza, il suo sorriso luminoso svanisce immediatamente quando nota il suo stato. "Ciao, stellina!" la chiama, ma la sua voce è carica di preoccupazione. "Cosa succede?"

Helena si asciuga le lacrime con il dorso della mano, ma il suo sguardo è ancora lontano. "Stavo solo pensando a... a Sofia," ammette, le parole escono a fatica, cariche di un dolore innegabile. "Non riesco a togliermi di dosso la sensazione che avrei dovuto fare qualcosa di diverso, che avrei potuto salvarla."

Trigno si avvicina, la sua espressione diventa seria. "Non è colpa tua," le dice con dolcezza. "Le cose brutte accadono senza motivo. Non puoi controllare tutto."

Helena annuisce, ma il peso del rimorso le schiaccia il cuore. "Ogni volta che ascolto musica, mi ricorda lei, e sento questo vuoto dentro di me. La mia vita era così piena di gioia, e ora è come se mancasse una parte fondamentale di me."

Trigno si siede accanto a lei sul letto, avvicinandosi in modo da poterle dare conforto. Inizia a coccolarla delicatamente, avvolgendola in un abbraccio caldo. "Sei più forte di quanto pensi," dice, le sue parole avvolgenti come una coperta calda. "Lascia che la tua musica racconti la tua storia e vedrai che il dolore diventerà la tua più grande forza."

Le parole di Trigno sembrano penetrare nel profondo del cuore di Helena, evocando immagini di lei e Sofia che cantano insieme, danzando e ridendo. "Non ci avevo mai pensato in questo modo. Forse posso trasformare questo dolore in qualcosa di bello."

"Esattamente," afferma Trigno, stringendola a sé. "La musica è un modo potente per esprimere ciò che provi. Può guarire le ferite e connetterti con gli altri. Quando scrivi, lascia che siano le tue emozioni a guidarti."

Helena lo guarda, il suo cuore si stringe. "Quando compongo, spesso sento di non essere all'altezza. Ho paura che le persone non comprendano la mia musica, che non riescano a vedere la bellezza nel mio dolore."

"E chi dice che devi compiacere gli altri?" dice Trigno, accarezzandole delicatamente i capelli. "Scrivi per te stessa. La tua musica è una riflessione della tua anima. Se riesci a esprimere ciò che senti, anche solo per un momento, hai già vinto."

Helena si sente ispirata. "Grazie, Trigno. Non so cosa farei senza di te. Hai una capacità incredibile di farmi sentire compresa."

"Non devi ringraziarmi," dice lui, arrossendo leggermente mentre la coccola. "Siamo amici. E voglio solo che tu sia felice. La tua gioia è importante per me."

La conversazione si fa più profonda e significativa, mentre le emozioni fluiscono liberamente. Trigno diventa un rifugio per Helena, un porto sicuro dove può ancorarsi mentre affronta il tumulto della sua vita. "Quando penso a quel giorno, sento di avere un buco dentro di me che non si rimarginerà mai," confida Helena, la voce tremante. "Sofia era la mia luce, e senza di lei mi sento persa."

Questione Di Sguardi| TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora