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Dopo le esibizioni, i ragazzi tornarono nella casetta, ancora carichi di adrenalina. Trigno, visibilmente emozionato, si sedette sul suo letto e fece segno a Helena di unirsi a lui. "Vieni qui," disse, con un sorriso che illuminava il suo volto.
Helena si sedette accanto a lui, sentendosi sempre più vicina. "Oggi è stata una giornata incredibile. Hai cantato con tutto il cuore!" lo incoraggiò, mentre lui le passava un braccio attorno alle spalle.
"Lo sai, ho pensato molto a tutto questo," iniziò Trigno, il tono di voce diventando più serio. "La musica è importante, ma ciò che davvero conta è avere persone come te al mio fianco."
"Anch'io la penso così," rispose Helena, il cuore che batteva più forte. "Essere qui insieme a te, in questo momento, significa molto per me."
Trigno la guardò intensamente. "Voglio che tu sappia che, indipendentemente da come andranno le cose in questo percorso, sei speciale per me. Non solo come amica, ma anche... per tutto il resto."
"Pietro, io in realtà... volevo parlarti," iniziò Helena, ma Trigno la guardava con attenzione, come se potesse leggere ogni suo pensiero.
"Dimmi," rispose, facendosi più vicino. La sua voce era calma, ma nei suoi occhi brillava un'intensità che la fece rabbrividire. Quell'intensità rendeva ogni cosa attorno a loro meno reale, come se fossero sospesi in un momento che apparteneva solo a loro.
"Da un po' di tempo..." Helena iniziò, con il cuore che batteva sempre più forte, "credo di provare qualcosa per un ragazzo e..."
Ma prima che potesse finire, Trigno si mosse d'istinto. Senza dire una parola, chiuse la distanza tra loro e la baciò, le sue labbra che trovavano quelle di Helena in un gesto che era insieme dolce e impetuoso, come se avesse aspettato quel momento per un tempo infinito. Il mondo sembrò fermarsi per entrambi, mentre le mani di Trigno le circondavano il viso, tenendola delicatamente ma con una determinazione che non lasciava spazio a dubbi.
Helena si abbandonò al bacio, rispondendo con tutta la passione e l'emozione che aveva tenuto nascosta. Le sue mani scivolarono sulle spalle di Trigno, aggrappandosi a lui come se temesse che quell'istante potesse svanire da un momento all'altro. In quel bacio c'erano parole non dette, sentimenti sospesi e il coraggio di esporsi completamente, senza più paure o esitazioni.
In quell'istante perfetto, mentre le loro labbra si cercavano con intensità, la porta si aprì all'improvviso, interrompendo il momento. Helena e Trigno si staccarono di scatto, ma rimasero vicinissimi, ancora con le mani intrecciate e il respiro affannato.
Ilan, entrato senza pensarci troppo, si bloccò di colpo. Il suo sguardo passò dai volti imbarazzati dei due alla loro vicinanza, e un'espressione di sorpresa si dipinse sul suo volto. "Oh... cazzo," sussurrò incredulo, prima di voltarsi di scatto verso il corridoio. "Vybes! Vieni qui, sta succedendo!"
Pochi secondi dopo, Vybes entrò nella stanza, apparentemente confuso dal tono di Ilan. Ma bastò un'occhiata a Helena e Trigno per capire. Un sorriso divertito gli affiorò sul volto, e incrociò le braccia con aria compiaciuta. "Oh, ma guarda un po'... finalmente!" esclamò con una risata, alzando le sopracciglia in modo provocatorio. "Ci avete messo solo una vita intera!"
Helena e Trigno si guardarono, ancora vicinissimi, e lei si sentì le guance scaldarsi di nuovo. Cercò di staccarsi leggermente, ma la mano di Trigno non lasciò la sua, come se non volesse davvero allontanarsi.
"Non è come sembra..." provò a dire Trigno, lanciando uno sguardo imbarazzato a Vybes e Ilan, ma Ilan scoppiò a ridere, scuotendo la testa.
"Oh, no, certo! Assolutamente, non è come sembra!" lo canzonò Ilan, scambiando un'occhiata con Vybes. "Dai, Trigno, risparmiaci le spiegazioni. Sono settimane che ci chiediamo quando vi sareste finalmente decisi!"
Vybes annuì, ridendo di gusto. "Pensavamo che avremmo dovuto organizzare una specie di intervento romantico, se continuavate a fare finta di nulla!"
Helena abbassò lo sguardo, sorridendo. Era un misto di imbarazzo e felicità, ma quella sensazione di aver finalmente abbattuto le barriere la faceva sentire leggera, senza più timori. Trigno, accanto a lei, stringeva ancora la sua mano, e la guardava con uno sguardo pieno di tenerezza.
"Allora... possiamo avere un po' di privacy adesso?" chiese Trigno, lanciando un'occhiata significativa ai due amici. Vybes e Ilan si scambiarono uno sguardo, entrambi con un sorriso complice.
"Va bene, va bene. Vi lasciamo soli per questa volta," rispose Vybes con un cenno esagerato, afferrando Ilan per la spalla e trascinandolo fuori dalla stanza. Prima di chiudere la porta, però, Vybes si voltò e fece l'occhiolino. "Divertitevi, non fate cose zozze che ci sono le telecamere... Marì, i due bambini ce l'hanno fatta!" disse rivolgendosi alla telecamera.
Quando rimasero finalmente soli, Helena e Trigno si scambiarono uno sguardo intenso. Era come se il loro legame fosse diventato ancora più profondo in quei pochi istanti, e nessuno dei due voleva rompere quella magia. Trigno le accarezzò la guancia con dolcezza, avvicinandosi per sfiorarle le labbra in un bacio a stampo.
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Questione Di Sguardi| Trigno
FanfictionHelena ha diciannove anni, una voce che tocca il cuore, e un unico sogno: tornare a cantare. Da due anni, però, la sua vita è ferma al giorno in cui ha perso la sorellina Sofia. Ma tutto cambia quando, Helena viene selezionata per Amici. Nonostante...