⋆ Chapter 10

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Era notte fonda nella stanza che Helena condivideva con Vybes, Ilan e Trigno, ma il sonno proprio non arrivava. Si girava e rigirava, i pensieri troppo affollati e confusi per lasciarle chiudere occhio. Sospirò e, con un leggero movimento, si mise seduta sul letto. Trigno, che era sveglio, la notò e le sussurrò: "Tutto bene?"

Helena scosse la testa con un piccolo sorriso, cercando di sdrammatizzare. "Non riesco a dormire... troppi pensieri in testa. E voi? Vi va di andare in cucina e prendere latte e biscotti?"

Ilan e Vybes si scambiarono uno sguardo assonnato ma curioso, e subito tutti accettarono l'idea. Si alzarono in silenzio, cercando di non fare rumore mentre uscivano dalla stanza per dirigersi verso la cucina.

Arrivati, Helena aprì un armadietto alla ricerca di biscotti, mentre Trigno scaldava il latte. Vybes e Ilan si sedettero al tavolo, osservando divertiti l'energia improvvisa di Helena. Trigno le porse una tazza di latte caldo, e nel passargliela i loro sguardi si incrociarono sotto la luce soffusa della cucina. In quel momento, gli occhi di lui sembravano ancora più azzurri, profondi e brillanti come il cielo al mattino.

Helena rimase incantata per un istante, tanto da dimenticare di prendere la tazza.

Ilan, notando il momento e cercando di stemperare, domandò con tono leggero: "Perché non riesci a dormire?"

Helena distolse lo sguardo da Trigno e sorrise debolmente, poggiando la tazza sul tavolo. "Troppe emozioni," rispose. Poi, con un filo di voce, aggiunse: "E... in più non trovo il mio orsacchiotto."

Vybes alzò un sopracciglio, sorpreso. "Un orsacchiotto?"

Lei annuì, abbassando lo sguardo per nascondere un velo di imbarazzo. "So che può sembrare infantile, ma è l'ultimo regalo che ho di Sofia. Quel peluche è l'unico ricordo di lei che posso stringere ancora, e stanotte mi sembra di aver perso anche un'altra parte di lei."

Un momento di silenzio avvolse la cucina, mentre i tre amici guardavano Helena con rispetto e comprensione. Trigno posò la sua tazza e, senza dire nulla, le sfiorò la mano in un gesto di sostegno. "Non è affatto infantile, Helena," disse con voce calda e sincera. "Le persone che amiamo restano con noi anche grazie a questi piccoli ricordi."

Gli occhi di Helena si riempirono di gratitudine. Con i suoi nuovi amici lì accanto, la notte sembrava un po' meno pesante.

Questione Di Sguardi| TrignoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora