Capitolo 20

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Il compleanno di Simon arrivò velocemente. Compì sei anni e non potei non essere felice, per quel giorno. Io ed Harry Organizzammo una festa a casa mia, il giardino fu decorato di palloncini colorati, uno striscione con la scritta "Buon Compleanno Simon", una grande tavola in cui misi il cibo, i piatti e i bicchieri di plastica, le bevande e lasciai un piccolo spazio dove poter mettere la torta. Quel giorno fu molto speciale, non solo perché era il compleanno di Simon, ma perché il giorno prima, finalmente, io ed Harry firmammo i documenti per l'adozione e Simon e Kevin furono, a tutti gli effetti, nostri figli. I bambini furono felici della notizia, soprattutto Lily che non aveva né fratelli né sorelle. Kevin, ancora, non parlò, neanche una parola e, sinceramente, la cosa mi preoccupava un po', ma, forse, era solo questione di tempo.

-Tu sei completamente fuori di testa!- non mancarono i soliti rimproveri di Kate. Mentre preparai la torta le raccontai che io ed Harry facevamo sesso, ogni sera, da una settimana. Lui veniva a casa mia, chiacchieravamo, qualche bicchiere di vodka, non troppa, e, infine, sesso. Seppi che non potevamo andare avanti in quel modo, ma io non volli smettere perché fu l'unico modo per averlo vicino a me, il più possibile e non avevo intenzione di smettere. Io amavo Harry, sapevo che lui non amava me, ma non me ne importava niente, volevo godermi gli ultimi istanti prima che facesse il grande passo.

-Kate, ti prego. Io lo amo, non posso vivere senza di lui e se questa è l'unica soluzione che ho per averlo, allora farò così- Kate non poteva capire.

-Fai sesso con lui tutte le sere perché lo ami?- domandò confusa e io annuii. Perrie e Eleanor entrarono, dalla porta finestra, e si lamentarono per il fatto che fosse caldo, quel giorno. Chiesi loro di gonfiare gli ultimi palloncini rimasti e di sistemare il tavolo. I ragazzi e Sophia, invece, si occuparono dei giochi d'acqua, che Simon adora.

-Non posso credere che faccia così caldo, solo due settimane fa, faceva freddo- piagnucolò Eleanor sedendosi sulla sedia.

-Già- confermò Perrie facendo la stessa cosa che fece Eleanor.

-Sapete l'ultima novità di Erin?- disse Kate. Kate, non farlo, giuro che se parli, ti uccido pensai. Le ragazze passarono lo sguardo da Kate a me, poi di nuovo a Kate -Erin fa sesso con Harry- disse tutto d'un fiato. Adesso ti ammazzo.

-Cosa?!- dissero contemporaneamente -Sei impazzita!- proseguì Perrie -deve sposarsi con Taylor tra poco più di un mese, non che la cosa mi piaccia ma non puoi agire così- misi la torta in frigorifero e lo chiusi con forza.

-Ragazze, è la mia vita, faccio quello che voglio, amo Harry e se fare sesso con lui è l'unico rimedio, per averlo vicino a me, allora lo farò, non lo ripeterò, ancora una volta! Voi siete super felici, avete i ragazzi, Sophia ha anche Matt, Kate si sposa con Niall e Louis con Eleanor! E io? Io, cosa dovrei avere?- ero arrabbiata. Non mi potevano giudicare, non ne avevano il diritto.

-Te l'ho già detto, Erin! Dimenticalo! Trovati qualcuno che ti sappia rendere, veramente, felice!- alzò la voce Kate.

-Ssh...ti sentiranno così- bisbigliai.

-Kate ha ragione...Erin, non fare cazzate e lascialo vivere la sua vita. Tu devi andare avanti e costruirti la tua- disse Eleanor.

-Basta!- urlai e gettai, nel lavandino, le posate che usai per fare la torta -Non ne posso più di voi che mi date consigli idioti- abbassai la voce -Amo Harry, perché non lo capite? Una persona, come lui, non la troverò mai-

-Perché, forse, incontrerai qualcuno migliore di lui- controbatté Kate. Dovevo uscire da quella casa o sarei scoppiata di rabbia.

-Devo uscire di qui! Sono stufa di voi! Occupatevi voi della festa, io torno fra poco. State attente che i bambini non corrano a bordo piscina e che Napoleone non mangi il cibo- afferrai le chiavi e mi diressi verso la porta.

-Si può sapere dove stai andando?- urlò Perrie.

-Al supermercato devo prendere delle cose!- urlai e uscii sbattendo la porta. Salii in macchina, accesi il motore e partii a tutta velocità per allontanarmi, per un po', da quella casa. Perché non potevano darmi dei consigli da vere amiche? Volevano che cambiassi vita? Volevano che mi innamorassi, di nuovo, di una persona che non potrà mai essere meglio di Harry?

Arrivai davanti al supermercato, parcheggiai ed entrai. Andai nel reparto per gli accessori dei bambini piccoli e cominciai a cercare i pannolini, ma non riuscii a trovare quelli adatti.

-Serve aiuto?- una voce profonda e dolce disturbò i miei pensieri. Mi voltai e restai incantata dal ragazzo davanti a me. Aveva i capelli biondi, occhi azzurri e un fisico atletico che, in quel momento, era coperto dalla divisa del supermercato. Sorrisi e arrossii, per poi rivolgere il mio sguardo verso lo scaffale dei pannolini.

-Ehm...io...c-cercavo i pannolini per bambini dai cinque e sei mesi- balbettai e cercai di non guardarlo negli occhi. Quegli occhi che, in un attimo, mi incantarono.

-Quelli più piccoli, sono nell'altro reparto...vieni! te li mostro- mi fece un cenno di seguirlo e io lo feci. Andammo nella corsia successiva e ci fermammo davanti a degli scaffali -questi sono quelli per i bambini dai cinque o sei mesi. C'è la confezione da ventiquattro, trentadue o sessanta. Poi, si dividono in quelli per le femmine, che sono rosa, quelli per i maschi, blu, e quelli che vanno bene per entrambi i sessi, gialli e bianchi- spiegò continuando a fissarmi.

-Prendo quelli gialli e bianchi da trentadue- presi la confezione e la misi nel cestello della spesa.

-Peccato, se prendevi quella da ventiquattro, saresti tornata qui, presto, e ti avrei rivisto- disse e sorridemmo entrambi, un po' imbarazzati per la situazione che si era creata.

-Ma non vado via subito, mi servirebbero degli omogenizzati alla frutta- sorrisi e arrossii. Con questo ragazzo arrossisco sempre?! pensai.

-Perfetto, sono esattamente a dodici centimetri dietro di te- indicò lo scaffale alle mie spalle e risi. Presi dodici vasetti di omogenizzati alla frutta e li misi nel cestello -so che ti sembrerò uno stupido commesso del supermercato che si presenta ad una cliente ma...- mi porse la mano -io sono Jason Parker- la strinsi e lo guardai.

-Io sono- non feci in tempo a dire il mio nome che mi interruppe.

-Lo so chi sei...Mia cugina è una fan del tuo ex fidanzato- e in quel momento volevo sparire dal pianeta terra. Ovviamente tutto il mondo mi conosceva, perché sono stata la fidanzata del famoso Harry Styles e, ovviamente, ci sono delle foto che circolano, ancora, su internet nonostante siano passati tre anni.

-Wow! Ehm...quindi tua cugina è una fan dei One Direction?- chiesi e sorrisi.

-Sì e adorava, anzi, adora anche te...amava la vostra coppia- disse.

-Oh...ehm...grazie! Sono passati tre anni ma vedo che sono sulla bocca di tutti, ancora-

-Sì, a quanto pare sì- abbassò lo sguardo e lo rialzò per guardarmi. Restammo lì a fissarci per un po', poi mi accorsi che ero in ritardo per la festa e mi affrettai a prendere il cestello della spesa.

-Io dovrei andare, ho delle cose da fare-

-Oh, certo...ehm...ci vediamo, quando avrai finito la confezione di pannolini- disse e non potei trattenere una risata. Lo guardai un'ultima volta, prima di, andare verso la cassa e pagare. Perché un ragazzo appena conosciuto mi fa questo effetto? pensai.

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