Capitolo 16: "Carpe Diem"

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Oliver

Le sue labbra sono la miglior cosa che io abbia mai assaporato con le mie.

Hellen è qui, davanti a me, che mi fissa incredula con i suoi occhioni verdi, vorrei continuare a baciarla per almeno altri cinque minuti.

Io ho bisogno di lei come l'aria.

«Oliver...» la zittisco con un bacio, questi sono i migliori baci che io abbia mai dato in vita mia.

Forse perché sono gli unici sinceri che io abbia mai dato.

«che significa tutto ciò? Perché mi hai baciata?»
«secondo te perché ti avrei baciata sciocchina?» dico ridendo.
«mmmmh...preferivo "Principessa" invece che "sciocchina"» poggia il suo dito sulla mia bocca facendomi ridacchiare.
Ecco perché la adoro.
Lei è spontanea, genuina.

«non avrei mai pensato che il nostro primo bacio dovesse avvenire sul letto di un ospedale...ma va bene lo stesso.» dico facendola sorridere sulle mie labbra.
«allora già ci avevi pensato!» alza gli occhi e incontra i miei. Vedo l'emozione nel suo sguardo che contagia anche me.
«a cosa scusa?»
«sai benissimo a cosa...» si, lo so, ma voglio che lo dici tu stessa.
«già ci avevi pensato al nostro primo bacio, volevi già darmelo e lo stavi programmando!»
«no, ma ti pare... Comunque ti lascio la facoltà del dubbio...»
«sciocchino!» la attiro a me, uniamo le nostre labbra in un bacio.

Ora chi ci separa più?

«Hellen, i dottori hanno detto che posso entrare anch'io!» non appena sentiamo la voce di mia madre, ci separiamo immediatamente e Hellen si avvicina alla finestra della stanza.

Ottimo, mamma. Tempismo perfetto.

«Oliver, sei sveglio!»
«certo, ho gli occhi aperti!»
«stupido!» dice lei dandomi un cazzotto leggero sul braccio.

«allora...vi lascio soli» Hellen fa per andarsene. Non voglio che vada via.
«no, resta» lei scatta con gli occhi verso di me, posso notare benissimo le sue guance tingersi di un rosa acceso, le sorrido per rassicurarla e così si avvicina verso di me.

«che stavate facendo?»
Se solo lo sapessi mamma, non ci avresti interrotti .

«nulla di che, parlavamo»
«Hellen era così preoccupata! Non sai quanto ha pianto per te! Talmente era preoccupata che è svenuta!» sgrano gli occhi e li roteo verso la ragazza che, sta morendo di vergogna.

«ok, vi lascio soli» sussurra mamma al mio orecchio. Non appena chiude la porta alle sue spalle, tiro un sospiro di sollievo. Ora si che posso stare solo con Hellen.

«vieni qui!» le dico, lei si siede sulla sedia accanto e io le prendo le mani.
«quindi stavi piangendo per me e sei svenuta?! Sul serio?»
«cavolo, Oliver! Certo che stavo piangendo! Ero così preoccupata...sono svenuta non solo per te, anche per la puzza di fumo, eh!»
«certo,certo. Come no» dico ridendo come non mai.

Il petto mi fa male, ma non posso smettere di ridere.

«e comunque, parlando di te... cos'è che mi nascondi?» chiede incrociando le braccia al petto, in segno che già sa ciò che devo confessarle.
Sbianco all'improvviso,
non è assolutamente il momento giusto per dirglielo.
Non voglio dirglielo.
Ma non è detto che si sta riferendo a ciò che sto pensando...giusto?

E se glielo dico e poi mi guarda con occhi diversi?  Non voglio!

«niente, perché?» trovo solo il coraggio di dirle.

«Juliet mi ha accennato qualcosa» maledetta boccaccia di July!
So che le ha detto quella cosa, nascondo solo quella!

«non ti nascondo nulla, sta tranquilla!» cerco di essere il più convincente possibile, anche se neanche io crederei mai alle mie parole.

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