Era un pomeriggio di fine autunno, e le foglie dorate cadevano lentamente dagli alberi intorno al campo di calcio del liceo St. Andrews. Jobe Bellingham, con i suoi capelli scuri perfettamente pettinati e il sorriso che aveva conquistato l’intero reparto femminile della scuola (anche se lui non se ne accorgeva), si allenava insieme alla squadra. Il capitano, Topper, lanciava ordini arroganti dal centro del campo, mentre Jobe eseguiva i suoi passaggi con precisione impeccabile.Elena era seduta sulla tribuna, con un libro in mano. Come al solito, cercava di passare inosservata. Indossava un maglione oversize che le scendeva sulle mani e un paio di jeans sbiaditi. Gli occhi azzurri di Elena si spostavano tra le pagine e il campo, seguendo discretamente i movimenti di Jobe. Lui era il suo migliore amico da quando avevano otto anni, ma lei sapeva benissimo che il suo cuore batteva per qualcun altro: Katherine, sua sorella gemella.
Katherine era, come sempre, il centro dell’attenzione. Arrivò al campo qualche minuto dopo, camminando con una sicurezza che Elena non avrebbe mai potuto imitare. Indossava un top aderente che metteva in risalto il suo fisico scolpito, e i suoi capelli biondo caramello ondeggiavano al vento, diffondendo un leggero profumo di cocco e vaniglia. La sua risata cristallina risuonò quando Topper corse verso di lei per salutarla con un bacio. Elena abbassò lo sguardo, cercando di concentrarsi sul suo libro.
Jobe, però, non poté fare a meno di guardare Katherine. Ogni suo movimento sembrava studiato per catturare l’attenzione, e Jobe era completamente rapito. Anche se sapeva che non avrebbe mai avuto una possibilità con lei, il suo cuore accelerava ogni volta che la vedeva. Lei non lo aveva mai degnato di uno sguardo, eppure lui non riusciva a smettere di sperare.
Dopo l’allenamento, Elena lo raggiunse mentre si allacciava le scarpe.
"Ti va di andare da me per studiare?" chiese con la sua voce timida, cercando di non mostrare quanto le battesse il cuore.
Jobe annuì, mettendo la borsa a tracolla. "Sì, certo. Cosa c’è da fare?"
"Matematica", rispose Elena, stringendo il libro al petto.Mentre si avviavano verso l’uscita, furono fermati da Katherine.
"Elena, dove stai andando?" chiese con il solito tono disinvolto.
"A studiare con Jobe", rispose Elena, cercando di non sembrare imbarazzata.
Katherine alzò un sopracciglio, guardando Jobe con un’espressione vagamente divertita. "Jobe Bellingham, il genio del calcio, e tu? Matematica? Strano accostamento."Jobe arrossì leggermente, cercando di trovare qualcosa di intelligente da dire. Ma Katherine non gli diede il tempo di rispondere.
"Comunque," continuò, girandosi verso Elena, "Topper e io stiamo organizzando una festa domani sera. Non fare la solita noiosa e vieni. Portati Jobe, almeno qualcuno saprà intrattenere gli ospiti."Elena sospirò, sapendo già che avrebbe detto di no. Lei odiava le feste. Tuttavia, Jobe, che non voleva perdere l’occasione di vedere Katherine, intervenne.
"Magari ci passiamo per un po’," disse, cercando di sembrare casuale.Katherine sorrise con aria soddisfatta. "Perfetto. A domani, allora." Si girò sui tacchi e se ne andò, lasciando dietro di sé una scia del suo profumo inconfondibile.
Elena lo guardò di traverso mentre si avviavano verso casa.
"Sei proprio cotto di lei, eh?" chiese, cercando di sembrare scherzosa, ma con una punta di amarezza nella voce.
Jobe sospirò. "Lo sai che non posso farci niente. È... Katherine. È come se fosse fuori dalla mia portata."Elena si fermò un attimo, fissandolo. "Sai che non è niente di speciale, vero? Voglio dire... Sì, è bella, ma... Non conosci nemmeno davvero chi è."
Jobe sorrise tristemente. "Hai ragione. Ma a volte, il cuore non ascolta la ragione."Elena abbassò lo sguardo, trattenendo un sospiro.
"Già," mormorò. "A volte, il cuore non ascolta la ragione."
STAI LEGGENDO
fall in love
FanfictionJude bellingham si innamora della sorella della sua migliore amica