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La festa era finita, e Jobe camminava al fianco di Elena verso casa sua, il sorriso stampato sul volto. Non riusciva a smettere di ripensare al bacio con Katherine: il modo in cui le sue labbra erano morbide, il suo profumo inebriante, e quel momento in cui sembrava che il mondo intero fosse svanito.

"Non ci posso credere," disse Jobe, quasi parlando tra sé. "L'ho baciata. Ho baciato Katherine."
Elena camminava in silenzio accanto a lui, le mani infilate nelle tasche del suo giubbotto. Lo osservava con la coda dell’occhio, il suo entusiasmo così evidente che sembrava illuminare la notte. Poi scosse leggermente la testa, con un’espressione di stanchezza e disillusione.

"Jobe," iniziò, ma si fermò. Che senso aveva dirglielo? Non voleva spegnere la sua felicità, anche se sapeva bene che per Katherine quel bacio probabilmente non significava nulla.

Quando arrivarono davanti alla casa di Elena, Jobe si fermò e si girò verso di lei. "Grazie per essere venuta alla festa. Davvero, significa molto per me."
Elena gli sorrise debolmente. "Certo, Jobe. Buonanotte."

Lui le fece un cenno con la mano e si allontanò, ancora immerso nei suoi pensieri felici. Elena rimase sulla soglia per un momento, guardandolo sparire nella notte. Poi sospirò, sapendo dentro di sé che quella felicità era fragile.
"Per Katherine sarà stato solo un gioco," mormorò tra sé, chiudendo la porta.

Nel frattempo, nella camera di Katherine

Katherine era seduta sul bordo del letto, fissando un punto indefinito sul muro. Aveva ancora il vestito rosso della festa, ma i tacchi erano abbandonati sul pavimento. Topper si era addormentato sul divano in soggiorno, troppo ubriaco per tornare a casa. Lei, però, non riusciva a dormire.

Si passò una mano tra i capelli ondulati, cercando di scacciare i pensieri. Ma non era così facile. Quel bacio... quel bacio con Jobe. Era stato diverso da tutti gli altri che aveva dato in passato. All’inizio pensava fosse solo un gioco, parte della festa. Ma poi, quando le sue labbra si erano incontrate con quelle di Jobe, aveva sentito una sensazione che non riusciva a spiegare.

Le farfalle nello stomaco erano diventate un turbine, e il suo cuore aveva accelerato come mai prima. Era stato intenso, vero, qualcosa che non si aspettava. Per tutto il resto della festa, non era riuscita a guardare Jobe senza ripensare a quel momento.

Topper, nel frattempo, si era seduto accanto a lei poco prima che la festa finisse. "Bel bacio, eh?" aveva detto ridendo, senza alcuna malizia, troppo distratto per capire cosa stesse realmente accadendo.

Lei aveva risposto distrattamente. "Sì, era solo un gioco," aveva detto, con un sorriso forzato. Ma dentro di sé, sapeva che non era solo un gioco.

Ora, seduta nella sua stanza, cercava di convincersi che non significasse nulla. "È stato solo un bacio," si disse a bassa voce, ma il suo cuore non le dava tregua. Quell'immagine di Jobe, il modo in cui l'aveva guardata dopo, non voleva lasciarla andare.

Nonostante tutto, Katherine cercò di scacciare quei pensieri, ma dentro di sé, una parte di lei si chiedeva cosa sarebbe successo se avesse permesso a quel sentimento di crescere.

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