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Jobe non riusciva a trattenersi. Sentiva una connessione così intensa con Katherine che ogni momento trascorso con lei sembrava magico. Si avvicinò di nuovo, questa volta con più sicurezza, guardandola negli occhi mentre la sua mano si posava dolcemente sul suo viso. Katherine sorrise, un sorriso che esprimeva tutto ciò che non riusciva a dire a parole. Si avvicinò a lui, lasciando che i loro volti si sfiorassero, prima di lasciarsi andare a un altro bacio.

Il bacio fu diverso dal primo. Era più appassionato, più profondo. Sembrava che entrambi stessero cercando di recuperare tutto il tempo che avevano perso, e Jobe sentiva come se tutto il resto del mondo fosse svanito. Ogni battito del suo cuore si fondeva con quello di Katherine, e per un attimo non c’era nient’altro, solo loro due.

Ma proprio mentre i loro corpi si avvicinavano, l’aria si caricò di una tensione palpabile. Non si accorsero subito, ma Elena, Evelin e Katia stavano osservando la scena da lontano. Elena si fermò di colpo, mentre Evelin, con uno sguardo furioso, guardava Katherine e Jobe, incapace di nascondere il disappunto e la gelosia che la tormentavano. Katia, d’altra parte, osservava in silenzio, come se stesse aspettando che qualcosa succedesse.

Katherine, percependo la presenza di Elena e delle altre, si staccò lentamente dal bacio, ma il suo sorriso non svanì. Raddrizzò la schiena con sicurezza e lanciò un'occhiata di sfida a Evelin. I suoi occhi si incontrarono con quelli di Evelin, e Katherine non fece alcun tentativo di nascondere la sua superiorità. Il suo sguardo era fermo, deciso, come se volesse dirle che non sarebbe stata messa da parte.

Mentre Jobe rimaneva in silenzio, un po’ confuso, Katherine continuò a toccarsi i capelli in modo sensuale, facendoli scivolare delicatamente tra le dita, mentre i suoi occhi non si staccavano da Evelin. Era un gesto che non passava inosservato. Ogni movimento sembrava un chiaro segnale: sono con lui, non c'è spazio per te.

Evelin, con il volto che si stava lentamente arrossando per la rabbia, cercò di mantenere la calma, ma il suo sguardo tradiva tutta la gelosia che stava provando. "Pensavo che tu fossi più intelligente di così, Katherine," disse a bassa voce, cercando di far sentire il suo disappunto.

Katherine non si fece intimidire. "Forse dovresti preoccuparti di capire cosa vuoi davvero, Evelin," rispose, con un sorriso appena accennato, ma pieno di significato. Non era un rimprovero diretto, ma l’atteggiamento che accompagnava le parole lasciava intendere che Katherine non aveva alcuna intenzione di arrendersi facilmente.

Jobe, nel frattempo, non riusciva a smettere di guardare Katherine. Il suo cuore batteva forte e lo sguardo che lei gli rivolgeva lo faceva sentire più vicino a lei di quanto avesse mai pensato. Non c'era più alcun dubbio: tra lui e Katherine c’era qualcosa di vero. Qualcosa che non poteva più essere ignorato.

Elena, vedendo tutto questo, si sentì improvvisamente come una spettatrice di un gioco che non riusciva a comprendere fino in fondo. Cercò di non mostrare la sua confusione, ma il suo cuore stava battendo forte. Si guardò intorno, come per cercare una via di fuga, ma non poteva fare a meno di osservare i due. Si rese conto che non sarebbe mai riuscita a cambiare il corso degli eventi, soprattutto quando la chimica tra Jobe e Katherine era così evidente.

Nel frattempo, Katherine, ancora con un sorriso enigmatico, si avvicinò a Jobe, prendendogli la mano in modo quasi possessivo. Si girò verso Evelin con uno sguardo che non lasciava spazio a dubbi: Non è più il tuo gioco.

Il silenzio che si creò tra le due ragazze fu carico di tensione. Evelin avrebbe voluto rispondere, ma qualcosa le bloccò le parole in gola. Sapeva che quel momento non era il suo. E che, forse, Katherine aveva appena vinto una battaglia che sembrava ormai persa.

Jobe, incerto su come comportarsi, sorrise goffamente a Katherine, sentendo la tensione crescere. Ma allo stesso tempo, si sentiva sollevato, come se finalmente avesse trovato il suo posto accanto a lei.

"Allora," disse Katherine, con un tono più leggero, cercando di spezzare la tensione, "è stato bello baciarti, Jobe."

Jobe sorrise, ancora un po' imbarazzato, ma felice. "Lo è stato per me, anche se non mi aspettavo di finirla così," ammise, cercando di sdrammatizzare.

Katherine gli sorrise di nuovo, questa volta più dolcemente. "Beh, a volte le cose migliori arrivano quando meno te lo aspetti," rispose, lanciando un ultimo sguardo alle ragazze prima di prendere la sua mano e allontanarsi con lui, lasciando dietro di sé una scia di confusione e, forse, qualche cuore spezzato.

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