Il salone della casa di Elena era piccolo ma accogliente, con pareti color crema e un grande divano grigio. Sul tavolino basso, libri e quaderni di matematica erano sparsi tra una ciotola di popcorn e qualche penna colorata. Jobe era seduto a gambe incrociate sul tappeto, intento a risolvere un problema di algebra, mentre Elena era accanto a lui, piegata sul tavolino con una smorfia di concentrazione.
"Non capisco come tu faccia a rendere tutto così semplice," disse Elena, sospirando mentre cancellava un calcolo sbagliato.
Jobe sorrise. "Non è difficile, davvero. Devi solo—"La porta d’ingresso si aprì di colpo, interrompendo la spiegazione. Entrò Katherine, avvolta in un cappotto beige che sottolineava la sua figura slanciata. I capelli biondi, perfettamente ondulati, le incorniciavano il viso come in un film. Si fermò sulla soglia, osservando la scena davanti a lei con un sorrisetto ironico.
"Studio? Ma che bravi," disse con il suo tono sarcastico. "Non sapevo che la matematica potesse essere così... romantica."
Elena arrossì immediatamente e abbassò lo sguardo sul suo quaderno, cercando di ignorare il commento. Jobe, invece, cercò di nascondere il disagio con una risatina nervosa, ma quando Katherine si soffermò su di lui, sentì il cuore battere all’impazzata.
I suoi occhi marroni chiari lo fissarono per un attimo più a lungo del necessario, come se volesse dire qualcosa ma ci avesse ripensato. Jobe notò quel momento, quell’istante di esitazione, e si sentì come se l’aria nella stanza fosse diventata improvvisamente più pesante. Katherine, però, distolse lo sguardo con nonchalance, lasciandolo nel dubbio.
"Spero che non vi stiate divertendo troppo senza di me," aggiunse scherzando, mentre si dirigeva verso le scale. "Non fate troppi calcoli sbagliati, eh?"
Con un ultimo sorriso enigmatico, sparì al piano di sopra.
Jobe rimase immobile, lo sguardo ancora fisso verso le scale, cercando di riprendersi. Sentiva il cuore battere forte nel petto, quasi come se avesse corso una maratona.
Elena lo osservò in silenzio per un momento, stringendo la penna tra le dita. Sapeva esattamente cosa stava succedendo nella testa del suo amico.
"Jobe," disse infine, con un tono che tradiva una certa stanchezza.Lui si girò verso di lei, cercando di mascherare il rossore sulle guance. "Che c’è?"
Elena sospirò, scuotendo la testa. "Niente. Solo... Proviamo a concentrarci, okay?"Jobe annuì, anche se nella sua mente c’era solo il viso di Katherine e quel breve, indecifrabile sguardo che gli aveva rivolto.
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fall in love
FanfictionJude bellingham si innamora della sorella della sua migliore amica