CAPITOLO 5

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Quella mattina si era rivelata insolitamente luminosa e solare per essere una giornata invernale. E quel nuovo clima si poteva riscontrare nel comportamento dei cittadini e nella fauna locale, che camminavano e parlavano allegri, mentre gli uccellini cantavano.  Certo, lo stesso non si poteva dire del Capo Questore Vittorio Bellini, che non appena si trovò una Serin ricaricata da un lungo bagno caldo e dalle consuete otto ore di sonno in piedi e di fronte a lui, sbatté di fronte a lei e Tony il giornale sulla scrivania arrabbiato. La notizia non era tardata ad arrivare alla testata de "L'Incantevole Monarchia".

«Ieri sera vi ho coperti col Direttore, ma sono abbastanza sicuro che voi due c'entriate qualcosa con la morte di Rossetti. Mi auguro che si sia trattato di un tragico e infausto incidente.» 

Tony si era goduto la passeggiata verso il Nucleo Investigativo. Tra il bagno e il tiro mancino fatto ieri a Serin, perfino la quotidiana preghiera necessaria per gli incantesimi gli parve più entusiasmante. Arrivò al Nucleo con un sorriso stampato dietro la maschera.

Le notizia di giornale e il tono perentorio dell'amante del tabacco non gli cambiarono l'umore di una virgola. Serin guardò Tony facendogli un cenno con gli occhi e le spalle per intimarlo a confessare. Non badò neanche allo sguardo o ai gesti di Serin.

«Nulla è un incidente, Capo Questore. Ogni avvenimento è volontà del Divino, o mi- Dei suoi agenti. Evidentemente, i cieli agognavano l'anima di Rossetti.»

L'uomo preparò la sua consueta pipa, si alzò in piedi e iniziò a camminare lentamente, avvicinandosi alla finestra. Il suo tono parve rasserenarsi.

«Ad ogni modo, visto il vostro operato di ieri sera confido che agiate con maggior cautela la prossima volta... Lasciamo cadere la questione e facciamo credere al Direttore e al pubblico che avesse perso il senno della ragione tutto d'un tratto. Anche se non mi piace per niente risolvere le questioni in questo modo, non posso compromettere le indagini sull'assassino e la credibilità del Nucleo Investigativo per un attore squinternato. Ieri sera Martinelli mi ha fatto vedere i sotterranei, e posso confermarvi ciò che avete testimoniato: abbiamo trovato il cadavere del basilisco col piede umano, oltre al macchinario. Inutile dire che l'abbiamo immediatamente posto sotto sequestro. Mi ha inoltre detto tutto ciò che sapeva: un gruppo di persone, ignote, affitta da tre mesi i sotterranei per una cospicua somma di mille Eloni a settimana, una somma sufficientemente alta da mantenere il segreto, oltre ad essere minacciato di morte. Riceve i soldi da un uomo incappucciato e mascherato ogni martedì sera, che pare faccia parte di questa setta, se così possiamo definirla...»

Il chierico sembrò disinteressato persino al report sulle indagini, la sua voglia di fare un buon lavoro andava scemando... Almeno, questo finché non sentì la parola magica che lo attivò.

«Setta? Setta?» Stentava a crederci. Com'erano passati da un assassino seriale, ad una setta intera? Il suo sguardo si corrucciò da dietro il vetro dei due oblò della maschera.

«Non dovete temere. È pieno interesse della mia intera religione estirpare le sette. Essere degli atei è tollerabile, seppur a stento, ma dedicarsi attivamente a culti pagani è un atto di malvagità.» La sua voce fremeva di rabbia malcelata.

«Entrano ed escono tramite un passaggio segreto, e si incontrano proprio all'ingresso di esso. Come potete ben intuire, il piano di azione è molto semplice: useremo il Direttore come esca al prossimo pagamento e ci faremo dire tutta la verità con la forza. Conto ovviamente sui vostri poteri per bloccarlo: se portassi un'intera squadriglia potremmo rischiare che non si presenti, meglio agire in pochi. Una volta catturato, lo legherete e lo porterete qua in centrale.»

«Li interrogherò personalmente, il Divino mi ha rivelato un incantesimo che costringe a dire la verità. Certo, non costringe a parlare... Ma non sarà un problema. So essere molto persuasivo.» Tony neanche provò a celare gli intenti violenti dietro l'ultima frase.

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