Parte 32

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"Isa?" mi chiama Maria, siamo nella decima puntata e si è appena esibito Alessio, quindi raggiungo la stellina la centro dello studio e mi posizioni dietro l'asta del microfono. "Ciao" saluto tutti, guardando i giudici di oggi, Albano e Brunori Sas, mi avessero detto che avrei cantato davanti ad Albano non ci avrei mai creduto.

"Cosa canti piccina?" deglutisco "canto this is what loosing someone feels like" le faccio ceno che ci sono, che sono pronta per cantare, che ho fame di farlo.

Should've went for coffee on that Saturday you saw me
Should've picked my phone up every time you tried to call me, but
I never thought it'd be so soon
I never thought that I would lose you, 'causeIt's not that complicated
When you love someone, you tell 'em that you do
Don't waste a second or a breath
You don't know when you're gonna lose them, now they're gone
But you didn't make that call
And now you live with your regrets because it's all your faultSo it breaks my heart that I let you leave
Hurts my head seeing memories of you
There ain't a thing I wouldn't do
To get a moment back with youSo it breaks my heart that I let you leave
Been so hard learning how to grieve for you
I should've let you know the truth
'Cause when you love someone, you tell 'em that, you tell 'em that you do

You tell 'em that you do
'Cause when you love someone, you tell 'em that, you tell 'em that you do

chiudo gli occhi e mi godo quegli attimi di silenzio subito prima dell'applauso dello studio, nonostante anche quello sia molto soddisfacente.

"Cosa avete ancora voi due?" "che ne so Maria ride, oggi ha la ridarella" si lamenta la prof Pettinelli "sai cosa mi fa ridere Maria?" "Cosa" "mi faceva ridere la sua espressione durante l'esibizione, sembrava come io al liceo guardavo un esercizio di matematica" il pubblico ride calorosamente, ma la Pettinelli va dritta al punto "Allora posso dire che è stata meglio delle altre volte, però mi è mancato tanto il tuo carattere, eri molto piatta" Rudy alza la mano "ma abbiamo sentito due cose diverse Anna, è stata bravissima soprattutto perché ci ha raccontato la sua storia" alza le mani come segno di resa "e a me la sua storia non è arrivata, ok Rudy?" il mio professore fortunatamente non risponde, e questo permette Maria di chiedere il parere dei giudici. "Albano?" mi guarda e sorride "Wow" il pubblico applaude e io abbasso leggermente la testa, imbarazzandomi. "Sei molto potente, amo la tua voglia di cantare, è contagiosa, sei molto piacevole da sentire" "Grazie mille" e torno al mio banco, continuando ad ascoltare e guardare i miei compagni di casetta.

"allora facciamo vedere le classifiche?" propone Maria; inizia con la gara di ballo, che vede al primo posto Daniele, mentre all'ultimo Teodora, che quindi torna in studio per la terza volta. Successivamente viene presentata quella del canto "primo posto nome?" compare la scritta 'Antonia' infatti la nuova arrivata è molo brava, e sono molto d'accordo di averla come compagna di squadra. "Due secondi posto a parimerito nomi?" alzo le sopracciglia quando vedo il nome vicino al nome di Chiamamifaro, mi giro spontaneamente verso di lei, che mi sorride con uno sguardo di complicità. Arriviamo fino agli ultimi due posti, Luca non è ancora stato chiamato, ho una sorta di ansia molto strana dentro. "Ultimo classificato nome?" "Luk3" mi salta un battito, non ancora, non di nuovo, non se lo meritava per niente.

I giorni a venire dopo sono semplicemente pieni di confusione, Anna si è accanita tantissimo contro Luca, tanto che ha deciso che se settimana prossima dovesse vincere la sua sfida, ne dovrà affrontare subito dopo un'altra, così che la possibilità di uscire da qui raddoppia, non ci posso pensare, non sarebbe lo stesso senza di lui.

Nei giorni seguenti, Luca sembra una bomba a orologeria. È taciturno, schivo, e ogni tentativo di parlargli si scontra con un muro di silenzi o risposte monosillabiche. Lo vedo allenarsi fino allo sfinimento, quasi volesse dimostrare a se stesso più che agli altri di meritare quel banco.

Una sera, mentre tutti sono a cena in casetta, lo trovo seduto da solo in giardino, con le cuffie sulle orecchie e lo sguardo perso nel vuoto. Indossa una felpa troppo larga che gli dà un'aria ancora più vulnerabile. Mi avvicino piano, senza fare rumore, e mi siedo accanto a lui. Non mi guarda, ma so che ha sentito la mia presenza.

"Tutto bene?" gli chiedo con un tono il più possibile morbido.

Lui scuote appena la testa, senza togliersi le cuffie. Levo un respiro profondo e gli sfioro un braccio, costringendolo a guardarmi. "Luca, ti conosco abbastanza per sapere che non va tutto bene. Vuoi parlarmene?"

Con riluttanza, si sfila le cuffie. "Non c'è niente da dire, Isa. È solo... inutile."

"Inutile?" Lo guardo, confusa. "Luca, stiamo parlando di te. Non c'è niente di inutile in quello che fai."

Lui abbassa lo sguardo e si passa una mano tra i capelli. "Sto dando tutto, Isa, tutto quello che ho... e non basta mai. Non per la Pettinelli, non per le classifiche, e forse nemmeno per il pubblico. Forse hanno ragione loro: non sono fatto per stare qui."

Le sue parole mi trafiggono. È raro vedere Luca in questo stato, così privo della sua solita sicurezza. E mi fa male perché so quanto tiene a tutto questo, quanto ha lavorato per essere qui.

"Non ti permetto di dire queste cose," ribatto, decisa. Lui alza un sopracciglio, sorpreso dal mio tono. "Tu hai talento, Luca. E non lo dico perché siamo amici, ma perché lo vedo ogni volta che canti. Ogni nota che esce dalla tua bocca è piena di verità. Ed è per questo che sei qui, non per un voto o per l'opinione di Anna."

"Facile a dirsi," mormora, con un sorriso amaro. "Tu sei sempre tra i primi. Io invece... sono sempre l'ultimo."

Mi avvicino e gli prendo una mano, costringendolo a guardarmi negli occhi. "Non si tratta di chi è primo o ultimo. Si tratta di chi ha qualcosa da dire. E tu ce l'hai, Luca. Lo so io, lo sanno i tuoi compagni, e lo sanno anche quelli che non ti votano. Forse non lo ammettono, ma lo sanno."

Lui resta in silenzio per un attimo, poi abbassa lo sguardo sulle nostre mani intrecciate. "E se non fosse abbastanza?"

Mi scappa un sorriso. "Allora vinciamo insieme. Io non ti lascerò cadere."

Il suo sguardo si addolcisce e mi stringe la mano. "Grazie, Isa."

"Non devi ringraziarmi," gli rispondo. "Siamo una squadra, ricordi? E nessuno tocca la mia squadra."

Luca ride piano, ma è un suono vero, un piccolo sollievo dopo giorni di tensione. "Hai proprio un bel caratterino, eh?"

"Questo già lo sapevi." Gli do una leggera spinta sulla spalla, e lui risponde con un sorriso più aperto.

E finalmente rivedo quel sorrido che tanto conoscevo e che tano mi mancava, improvvisamente, il cuore in petto si fa più leggero.

Spazio Autrice:
Ciao ragazzi 💓 scusate ma sono stata veramente inattiva, completamente piena di cose da fare, in questi giorni mi rimetterò in pari, promesso. Come state? Cosa ne pensate?
A presto.
XX

Duetto di cuori -Luk3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora