2. Dillo solo al buio

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Siamo nella sala Relax, in un unico grande abbraccio di gruppo quando ci mettono gli orari scaglionati per entrare in casetta, io sono con Alessia. Ci abbracciamo e la stringo forte, e lei mi abbraccia come nessuno ha fatto mai, in quel momento mi vengono quasi gli occhi lucidi, sto come vivendo un sogno. La casetta è bellissima, enorme, ancora più grande di come si percepisce dalla televisione, io ho bisogno di sentire le pareti, per capire che non sia tutta una mia immaginazione, e quando mi giro capisco che non sono l'unica, io e Alessia siamo ad accarezzare le colonne come due bambine, scoppiamo a ridere, credo di non essere mai stata meglio. Scegliamo la stanza rossa, sono come elettrizzata.

Dopo una trentina di minuti che sono arrivati ​​tutti qualcuno urla "Sono usciti gli orari" ci precipitiamo tutti in gradinata, e sul grande schermo vediamo un piano settimanale bianco e colorato con scritto tutto nei dettagli, io mi trascrivo tutto sulla mia agenda, incontro con Rudy tra 20 minuti, e lezione tra 1 ora, non vedo l'ora di iniziare.

Sono in Sala Relax con tutti gli altri, luk3, Senza Cri e Ilan, che devono fare la loro scelta per quanto riguarda il prof. Quando arriva la mia ora mi dirigo verso la sala 2, in punta di piedi, con qualche battito in meno, e la testa leggera. Busso delicatamente e entro, Rudy è seduto un po' più in là e quando mi vede apre un sorriso "Ciao Isa" si alza dalla sedia venendomi incontro a braccia aperte "Come stai?" "Sono emozionatissima, grazie mille Rudy sono veramente onorata di essere qui, è tutto così surreale" lui sorride e inclina leggermente la testa "Ah non devi ringraziarmi, sei tu che sei talmente brava da esserti meritata il posto, ringrazia te stessa" ringraziare me stessa, non credo rientri tra il mio vocabolario "Allora ti va di raccontarmi un po' chi è Isa?" io sorrido alla domanda, ripensando a quando non avevo idea di chi fosse Isa, a quando lo stavo capendo ma la odiavo e cercavo di nasconderla in tutti i modi, e adesso che non vorrei essere nessun altro al mondo. "Isa è una ragazzina che prima era molto insicura di se stessa, che ama la musica da quando ancora non sapeva ancora gattonare, che cerca sempre di rilasciare un segno in tutte le persone che incontra, possibilmente in positivo" e lui ride "Che un anno fa era a guardare questo programma mangiando gelato e a piangere sul divano perché lei pensava che non ci sarebbe mai arrivata a questo livello" e lui ride ancora "A casa ti sostengono?" eccoci, domanda peggiore possibile, ma non voglio dire tutta la verità "A casa non sanno nemmeno che sono qui in realtà" lui cambia espressione "in che senso scusa?" spiego parzialmente "Io ho 3 fratelli più piccoli e dopo la morte di mia madre, circa quando avevo 8 anni anni io ho sfogato tutta me stessa nella musica, facendo poi anche altri lavori per aiutare mio padre a mantenerci, ma quando poi la musica è diventata più importante e concreta , e le spese sempre più grandi, io e mio padre abbiamo deciso che me ne sarei andata di casa, così poteva concentrarsi di più sui miei fratellini" "e tu scusa?" "e io me la sarei cavata, infatti in un modo o in un altro ce l'ho fatta, però dopo qualche giorno che me ne sono andata abbiamo anche interrotto i contatti, e adesso è così, io non lo cerco e lui non mi cerca, i miei fratellini credo nemmeno si ricordano di me, quindi abbiamo trovato un nostro equilibrio" lui mi guarda comprensivo "mi dispiace Isa" si lo so che la verità non è che io e mio padre abbiamo deciso civilmente di farmi lasciare la casa ma è stato lui che mi ha cacciato, però è anche vero che se non fosse stato così, non avrei aspettato tanto ad andarmene di mia sponte. "Diciamo che adesso fila indiana assume tutto un altro significato" annuisco "A me sei piaciuta subito, il modo in cui stringi il microfono e ti isoli completamente dalla realtà, il cosa dici e il modo in cui lo dici, mi piace proprio che appena ci sei tu si percepisce il tuo bisogno di cantare, perché si vede che ne hai bisogno, si vede da come cammini, e soprattutto dal tuo sguardo, non vedo l'ora di lavorare con te, che secondo me faremo un lavoro bellissimo insieme" "Grazie mille Rudy, di tutto" ci abbracciamo e torno in sala relax, non so con quale forza ma mi reggo ancora sulle mie gambe, quando entro vedo Senza Cri e Ilan indecisi a parlare sulla loro decisione di appartenenza, ma alla fine Senza Cri ha scelto Lorella e Ilan Rudy, quindi saremo compagni, mi piace tanto come canta, sono contenta . Invece Luk3 lo vedo ancora in difficoltà e soprattutto sta in disparte, non discute con qualcun altro, facciamo una musica molto diversa io e lui, però è ancora troppo presto per avere un pensiero su di lui. "Vado da Lorella" dice, più a se stesso che a noi, prima di uscire sbattendo leggermente la porta.

Torno in casetta e nel giardinetto sul retro vedo Ale tutta rannicchiata su se stessa, sta tirando su col naso, quindi mi accovaccio davanti a lei "Ei Sole cos'hai fatto?" lei alza la testa e vedo gli occhi rossi e la faccia rigata dal mascara "Hai parlato con la maestra? Per quello?" "No no la maestra non c'entra, anzi lei è stata carinissima, è che mi hanno fatto una sorpresa e ho parlato con mia mamma e mia nonna" "E non è una cosa bella?" Abbozza un sorriso "Molto bella, però non so ho paura di deluderle" "Macché deluderle Ale, loro saranno fierissime di te, sei dentro la Scuola di ballo e canto più famosa d'Italia, ti ha scelto una delle maestre più brave e famose d'Italia, sono orgogliosissime di te" lei annuisce e tira su con il naso un' altra volta "mi mancano" "ma amore vieni qua" e la abbraccio, facendole appoggiare la sua testa sulla mia spalla così da stamparle dei rapidi baci sulla parte alta della fronte, restiamo così per un po', finché esce Nicolò a chiamarci per dirci che era pronta la cena. Ci separiamo e sostenendoci a vicenda, andiamo dentro con tutti gli altri.

Dopo la cena iniziano a ballare, e voi direte, cosa c'è di strano se dei ballerini iniziano a ballare? Peccato che erano i cantanti che ballavano, guidati da Alessio, ma comunque non era proprio un bel vedere, però ridevano, soprattutto quando TrigNO è caduto dalla sedia, in casetta c'era un'aria buona, già respiravamo tutti che saremmo stati una piccola grande famiglia.

Duetto di cuori -Luk3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora