11° Capitolo Piccola speranza

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Correvo senza voltarmi, cosi facendo credevo di arrivare prima.
"Chissa se Keiko è gia a casa"
pensai, mi guardai intorno e cercai di orientarmi per capire quanto fossi ancora distante da casa.
Mi fermai, riconobbi un negozietto all'angolo della strada, dove quella mattina io e Keiko avevamo guardato le vetrine, e li sarei dovuta svoltare a sinistra; all'improvviso vidi delle luci accecarmi.
Mi coprii gli occhi e mi avvicinai alla vetrina indietreggiando, pensai che fosse qualche macchina di passaggio ma poi quando riaprii gli occhi, vidi i fari su di me. Mi spaventai, non sapevo cosa fare, in quel momento pensai a quante volte mio padre mi dava avvertimenti nel non rincasare tardi e in quel momento volevo tanto che fosse lui uscito a cercarmi. Doveva essere una moto, perche vidi una figura scendere senza aprire nessuno sportello, e inizio ad avanzare verso me.
Tirai un sospiro e pensai di correre verso sinistra come una matta, ma non appena feci il gesto quella persona mi rincorse e mi affero per il braccio in pochi passi.
Ebbi terrore, non sapevo cosa fare, uno sconosciuto mi si era avvicinato e forse non aveva buone intenzioni.
"Ehi ma dove vai da sola..."
"Non sono affari tuoi! Lasciami andare altrimenti urlo e ...."
"Nessuno ti sente se urli."
Mi disse non facendomi finire, ma la sua voce aveva uno strano tono calmo, forse sapeva cosa fare visto che mi aveva risposto cosi.
"Urlero lo stesso, almeno avro provato. Lasciami andare maniaco!!"
Gli urlai, certo avevo paura ma lui non doveva vederlo e avrei fatto di tutto per difendermi, tirai forte il braccio e mi liberai; ma forse solo perche lui non mi manteneva saldamente pensai poco dopo.
"Stupida ragazzina, voglio aiutarti..."
"Non voglio il tuo aiuto, grazie lo stesso so tornare a casa da sola."
Gli risposi seccamente.
"Come vuoi, forse piu avanti troverai qualcuno che veramente non ha intenzione di aiutarti."
"Non preoccuparti per me."
Gli dissi voltandomi e iniziai a camminare, ma nemmeno due passi che mi sentii presa di nuovo, stavolta pero non riuscii a parlare o liberarmi perche quello sconosciuto una volta afferatomi il braccio mi getto di lato. Mi ritrovai con le spalle al muro e lui davanti.
Li le mie difese crollarono, non sapevo cosa fare forse avevo abbassato la guardia troppo presto. "Parli sempre, hai sempre la risposta pronta per obbiettare tutto." Disse e io iniziai a divincolarmi, lui indietreggio.
"Lasciami stare, io non ti ho fatto nulla...."
Ma in quel momento lui alzo le mani e si tolse il casco, rimasi a bocca aperta.
"E tu cosa diavolo fai qui?!? Fai una tragedia per un passaggio poi di punto in bianco arrivi qui e mi fai spaventare. Non sapevi rivelarti giusto due minuti fa?! Mi avresri risparmiato un bello spavento. Sei un idiota!!"
Gli dissi tutto d'un fiato quasi urlando, non potevo crederci era Rick.
"Non farla tanto tragica...e poi mi sono divertito nel vedere che mi avessi preso addirittura per un maniaco."
Disse con una tale faccia da schiaffi, e iniziando a ridere. Mi innervosii e mi incamminai, lui corse alla moto e si avvicino a velocita lenta.
"Lasciami stare, non voglio l'aiuto di un idiota."
"Forza non farti pregare salta su, se me ne vado non torno di nuovo..."
"Nessuno ti ha chiesto di seguirmi, hai fatto tutto tu."
"Si ho sbagliato vabbene? Quando sono andato a prendere la moto era per farti salire. Ma tu hai ragionato di testa tua in un modo accellerato e non hai capito nulla. Sei corsa via e ho girato finche non ti ho vista qui all'angolo."
Ero incredula, aveva ammesso di aver avuto un comportamento poco carino ma ero un po imbarazzata e a disagio per quello che aveva detto dopo. Forse aveva ragione avevo tratto conclusioni affrettate.
"Allora sali? È la tua ultima possibilità"
Mi disse sorridendo, strano da stamattina mi aveva solo parlato in modo sgarbato; decisi pero di accettare il passaggio.
"Okey. Ma solo perche sono stanca e non ce la faccio a proseguire a piedi, ricorda pero che mi sei comunque antipatico."
Precisai salendo, ebbi l'impressione che stesse per ribattere ma le uniche parole che mi disse.
"Mi sei antipatica anche tu."
Sali in sella anche lui, non prima di avermi messo il casco fu un gesto carino, poi parti.

Il Drago di luce {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora