13° Capitolo Un tipo strano

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Era sabato, la punizione era terminata. Ero a casa pronta per uscire siccome il sabato non andavamo a scuola, seduta sul divano aspettavo un messaggio di Keiko per iniziare ad incamminarmi. Arrivó mio fratello da dietro con la sua tazza di latte, il sabato se la prendeva comoda.
"Ci siamo fatte belle oggi, esci?"
"Si, e non sono affari tuoi dove vado."
"Beh invece si. Sono tuo fratello maggiore.."
"Non il mio tutore o baby-sitter."
Mi affrettai a dirgli interrompendolo, lui non rispose.
"Farai tardi come lo scorso sabato?" Fece lui riprendendo il discorso.
"Non preoccuparti, stavolta staro attenta." Feci mentre osservavo il display del cellulare, vidi sott'occhio che mio fratello mi osservava.
"Cosa c'e che mi guardi a quel modo?" Gli dissi.
"Mh...sei vestita in modo diverso dal solito, hai perso piu tempo in bagno....frequenti qualcuno?"
La domanda di mio fratello mi spiazzo, come gli era venuta quella domanda e perche poi cosi all'improvviso. Lo guardai stranita.
"Che?! Ma cosa cavolo dici!?"
Gli risposi frettolosamente.
"Mikaru dico sul serio. Oppure ti rivedi con quel tizio?"
Lo guardai basita, mio fratello non si era mai preoccupato di me, il suo comportamento era strano.
"Ma cosa dici?! Non ho piu a che fare con lui da quest'estate." Mi affrettai a farglielo sapere, poi aggiunsi. "Come mai quest'interessamento?"
"Nulla, te l'ho detto sei diversa ultimamente. Sinceramente sono rimasto sorpreso del tuo ritardo e se devo dirla tutta sei arrivata a casa su di una moto."
Come faceva a saperlo?!? La risposta non c'era bisogno che me la desse, la finestra della sua stanza affacciava sul lato esterno della casa. Non riuscivo a guardarlo perche non volevo mentirgli, anzi decisi di interrompere li la cosa e mi alzai.
Takashi mi tiro per un braccio facendomi ridesere all'istante.
"Mikaru non mentirmi, mi interesso perche sono tuo fratello. Te lo ripeto chi è quel tizio che ti ha accompagnata?!?!"
Piu che una domanda aveva l'aria di una minaccia, deglutii.
"È un amico Takashi! E siccome era tardi si è offerto di darmi un passaggio. Nulla di piu."
Gli dissi, non potevo dirgli altro.
"Okey ti credo, ma non rincasare piu tardi altrimenti mi mettero di mezzo io. Non voglio che frequenti qualcuno piu grande di te, tantomeno che ti succeda qualcosa."
Si alzo, dalla sua espressione si capiva che si era innervosito; non avevo mai immaginato che mio fratello si preoccupasse cosi tanto di me, ma d'altronde un po dovevo saperlo visto che quando frequentavo Shiro lui subito se ne accorse e volle conoscerlo.
Lo schermo del cellulare si accese, era un messaggio di Keiko. Mi alzai dal divano e mi diressi alla porta, mi sedetti sul piccolo gradino per infilarmi le scarpe.
"Mikaru sta attenta, e torna presto." Mio fratello apparve alle mie spalle come un fantasma facendomi saltare, lui rise.
"Non dirmi che ora hai paura di me...ranocchietta!"
"Ma cosa dici!! Pensavo e mi hai presa alla sprovvista idiota."
Era tornato quello di prima, feci un piccolo sorriso.
"Ranocchietta ti voglio bene." Fece per poi sparire nel corridoio oltre l'angolo della porta. Arrossii e non sapevo perche, anche se spesso era antipatico e insopportabile gli volevo comunque bene oltretutto era mio fratello; e ogni tanto quei nomini mi facevano felice.
Mi affrettai ad uscire e iniziai a correre per strada, pensando solo ad arrivare da Keiko e da li a scuola.
Poco dopo la raggiunsi era all'angolo del suo vialetto, ci salutammo e ci incamminammo verso scuola, erano le dieci e avevamo appuntamento coi gemelli verso le undici. Durante il tragitto ci raccontammo varie cose, e io gli accennai cioe che era successo poco prima con mio fratello.
Arrivammo ad un incrocio dove alla nostra destra vi era una discesa, improvvisamente senza sapere il perche mi bloccai. Era lo stesso posto dove il pallone di quel ragazzo mi aveva ricolpita, non lo avevo piu visto dopo quel giorno, fissai la discesa e improvvisamente rividi la stella.
"Che hai Mikaru?"
"N-nulla Keiko, solo la stella....è riapparsa. Ormai penso che sia un richiamo e credo che diro tutto quello che mi e successo alla signira Kahari a partire dai sogni."
Detto questo ci rimisimo a camminare e poco dopo eravamo fuori i cancelli della scuola, ci sedemmo su di una panchina al fresco e aspettamo chiacchierando ancora un po.

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