Erano passate due settimane.
Due settimane di casse da sollevare, messaggi da consegnare, carichi da scortare e chiacchiere ben calibrate. Kaelen osservava Eldoria come un generale: ogni angolo, ogni sguardo, ogni parola bisbigliata aveva un significato, una potenzialità da sfruttare. Aveva riempito i luoghi di loro interesse di rune magiche, per monitorare la questione "taglia sulla testa di Aria", ma sembrava tutto immobile.
Ancora nessuna notizia da parte di Ashkar, ma era troppo presto per preoccuparsene.
La presenza di Aria non passava inosservata: i capelli corvini e il caschetto elegante, la forza fisica che smentiva il fisico slanciato, la capacità di rimanere in silenzio nei momenti giusti. La gente stava iniziando a riconoscerla, e alcuni persino a fidarsi di lei.
Per Aria, tutto questo faceva parte del loro "piano comune": raccogliere informazioni, entrare nelle grazie di chi conta, capire di più sulle creature della notte e sulle tensioni tra Nord e Sud. Lei era convinta che stessero solo lavorando insieme per avvicinarsi agli "obiettivi giusti".
In realtà, c'era di più. Aveva bisogno che Aria fosse conosciuta, che il suo nome e il suo volto iniziassero a circolare, ma in modo positivo. Fiducia, rispetto, una certa reputazione. Una mossa necessaria per il suo vero piano, per poter accedere nel luogo in cui erano realmente diretti. Non era ancora il momento di dirglielo, però. E poi, con Aria, non si poteva mai sapere.
Kaelen distolse lo sguardo da lei, che stava controllando con estrema precisione una lista di consegne per un mercante. Le mani scivolavano sul pergamena, l'espressione seria. Era quasi divertente vedere come una guerriera del Nord potesse dedicarsi a compiti così umili con una tale dedizione.
Aria non era più la stessa ragazza che aveva incontrato, con lo sguardo severo e il peso del mondo sulle spalle. Era diventata più socievole, più a suo agio con le persone. Perfino brillante. Impiegava la forza e la determinazione in altre cose, come risolvere i problemi pratici o parlare con chiunque si trovasse di fronte. E a spendere soldi. Non risparmiava nulla.
Vestiti colorati, cibo che non aveva mai assaggiato prima, oggetti inutili ma curiosi che vedeva sulle bancarelle. Una volta aveva comprato un pettine d'avorio gigante, decorato con piccoli fiori incisi. La cosa più brutta che Kaelen avesse mai visto.
E poi c'era stata quella battuta. Un commento innocuo, fatto senza pensare, ma che gli era rimasto addosso.
"E' perché no? Non mi hai suggerito tu di non far scappare gli istanti di leggerezza?".
Detto subito dopo che l'aveva presa in giro per aver attirato l'attenzione di un ragazzo! Kaelen non riusciva a togliersela dalla testa.
Era possibile che Aria si stesse concedendo a qualcuno?
Non che fosse un problema suo, ovviamente. Ma l'immagine lo incuriosiva. Si sforzava di credere che non ci fosse nulla di volgare nei suoi pensieri, ma la possibilità che Aria potesse divertirsi con qualcuno, che potesse aprirsi così con qualcun altro, lo... scioccava?
Era convinto che fosse innamorata del Principe Varyon, il che rendeva tutto ancora più contorto. Se fosse stata davvero così legata a lui, allora perché preoccuparsi di divertirsi con qualcun altro? E poi, che diamine importava a lui?
Si appoggiò a un pilastro, lasciando che il sole gli scaldasse il viso mentre rifletteva. Doveva ammetterlo: era passato troppo tempo dall'ultima volta che aveva avuto una donna. Ed il passare ogni istante del giorno con Aria non l'aiutava.
L'assenza di qualsiasi distrazione fisica lo portava a farsi domande inutili, a notare dettagli che avrebbero dovuto interessargli meno di un castello in fiamme.
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La Sentinella del Gelo
FantasyIn un continente spezzato da faide millenarie, una fragile tregua crolla sotto l'ombra di un nuovo nemico. Ariadne, un'assassina addestrata dal gelido regno di Frosthelm, fugge dal suo passato con un potere che non comprende e un desiderio di vende...