CHAPTER 21

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«Credo che lei dovrebbe rimanere qui.» il mio sguardo perplesso si posa su Harry.

«Andiamo Harry, una chiacchierata non fa male a nessuno.» il ghigno di Louis era sempre più evidente.

«Harry, solo una chiacchierata. Poi non sei il mio fidanzato. Grayson lo è, ma è con Niall.» guardo le mie unghie lucide smaltate di nero.

Louis mi prende per il polso e mi porta in camera mia.

«Cosa mi devi dire?» rido stupidamente appena finisco la frase, a causa del piccolo attacco di singhiozzo.

«Vado a prenderti un bicchiere d'acqua.» Louis esce dalla porta e torna dopo pochi minuti con un bicchiere pieno di liquido trasparente. Appena me lo porge, sento l'odore strano invadermi le narici.
«Sei sicuro che è acqua?» rido ancora.

Ormai non riesco a pensare più a nulla.
Ho la mente annebbiata dagli alcolici che ho bevuto.
Appoggio il bicchiere vuoto sul comodino.
«Secondo me non era acqua.» dico mentre mi avvicino a Louis.

Nonostante sia il mio corpo a diminuire la distanza, non voglio avvicinarmi a lui.
Non voglio che combini qualcosa che potrebbe rovinarmi la serata.

«Potresti aver ragione...» incurva il sopracciglio e indietreggia.

«Cosa dovevi dirmi?» dico a pochi centimetri da lui.

«Sembra che stasera Grayson ti abbia abbandonato.» bisbiglia evidentemente soddisfatto della situazione.

«Credo che sia con Niall. Ho voglia di un altro drink. Torniamo giù.» apro la porta e scendo a prendere delle bottiglie intere di alcolici.
Nessuno sembra accorgersene, quindi torno furtivamente nella mia camera.
Verso della vodka alla menta all'interno dello stesso bicchiere che Louis aveva portato precedentemente.

«Io adoro la menta.» dico ingurgitando il liquido, svuotando il bicchiere.

«Facciamo un gioco.» inizia Louis.
Lo invito ad andare avanti, con un gesto della mano.
«Io ti faccio una domanda e tu devi scegliere se rispondere, o svolgere una punizione.»

«Si chiama obbligo o verità.» dico ovvia.

«Giusto, ma in questo caso la domanda la faccio prima.» spiega.

«Ma non c'è divertimento allora!» sbuffo quando arriva l'odioso singhiozzo.

«Bene. Allora, cosa scegli, obbligo o verità?»

«Verità.» singhiozzo di nuovo e ridacchio.

«Verresti a letto con me, o con uno dei ragazzi?» si avvicina, e mi scanso.

«Si.» dico.
«Se non fossi fidanzata.» aggiungo soddisfatta di averlo spiazzato. «Inoltre non con te. Con Zayn se non fosse legato a Perrie. Lui è il mio preferito. Oppure con Liam, la storia dell'anaconda la sanno tutti.» rido fastidiosamente.

«Cos'ho che non va?» si lamenta fingendosi offeso.

«Nonostante sei il più grande, sei il più piccolo. Sei un nano, ma non parlo solo di altezza.» dico maliziosamente.

«Tu hai la mente più perversa...cioè signorina! Cosa sono queste parole?» ridacchia.

«Mi riferivo al fatto che sei il più vecchio del gruppo, ma hai un comportamento infantile. Davvero pensavi parlassi di "quelle" misure?»

L'espressione impagabile di Louis è a dir poco esilarante.
È, come, sconvolto.
Ingurgito ancora il liquido freddo alla menta, ma direttamente dalla bottiglia.

«Comunque, non devi scherzare con me. Andiamo avanti.»

«No, mi sono stufata. Andiamo dagli altri.» dico mentre parla.
Sbuffa e usciamo dalla porta.
Ruba la bottiglia verde dalle mie mani e ingoia il restante drink.

«Tu! Vieni!» urlo prendendo Grayson dal braccio. Lo porto in cucina, mi siedo sul bancone e lo guardo attentamente, con gli occhi stanchi e la mente annebbiata di una ragazza ubriaca.

«C'è qualcosa che non va?» me lo chiede come se non sapesse che mi ha ignorato tutto il tempo.

«Mi hai lasciato da sola oggi. Mi hai completamente ignorato.» gli accarezzo le spalle e il collo.
Lo avvicino a me, tirandolo dal colletto della camicia e gioco con i primi bottoni dell'indumento fino a slacciarli.

«Ludovica...ma...» ribatte. Sbuffo mentre avvicino il mio viso al suo collo. Rimane comunque distaccato, freddo.

Sbottono tutta la camicia e gli solletico il petto con le unghie, che ho fatto crescere più del solito, per smaltarle per bene.
Le sue mani sono ferme sui miei fianchi, le afferro rudemente e le posiziono sul mio sedere e le sento aggrapparsi ad esso, per avvicinare di più i nostri corpi.
Infilo le mani dentro la camicia e graffio le sue spalle facendolo mugolare.

Separa le mie gambe per posizionarvisi nel mezzo e unire le nostre labbra in un bacio troppo spinto.
Le nostre lingue si avvolgono l'un l'altra in un tornado di sensazioni.
Sento i brividi salire su per la mia schiena appena stringe la mia natica con una mano.

«Fammi vedere di cosa sei veramente capace.» sussurro mentre ansimo per riprendere fiato.

Sghignazza e spinge i miei fianchi contro i suoi, conducendo dei movimenti circolari.
«Lo senti?» ansima baciandomi lì, dove adoro tanto. Appena sotto l'orecchio.

Con sfacciataggine riprendo il contatto con le sue labbra e infilo la mano nei suoi jeans, che sembrano più stretti del normale e non per la prominente erezione che si è formata nel frattempo.

Geme quando massaggio la punta del suo membro duro, con il pollice.

«Guarda cosa ti faccio.» lo prendo in giro per il suo stato vulnerabile.

Lascio che venga nei boxer sporcandomi la mano.
Porto il pollice alla bocca succhiando via il suo seme.

Prendo di nuovo il colletto della sua camicia per tirarlo di nuovo verso di me.
Poso le labbra sulla sua mascella e lascio umidi baci, dal suo collo alla spalla.
Scelgo un punto sulla spalla e comincio a mordere, leccare e torturare.
Si forma il solito livido, ma non mi basta, continuo a morderlo per sentir gemere il ragazzo sotto il mio controllo, che ha palesemente perso il suo.
Porto una sua mano sulla mia intimità, istigandolo a continuare.
Insinua mano, prima nei miei pantaloni, abbassandoli un poco, e poi le dita nel mio tanga nero.
Gemo silenziosamente appena stuzzica la mia entrata.
Comincia a pompare improvvisamente e stringo le mani sul bancone freddo, martoriando il mio labbro.
Infila un secondo dito e infine il terzo, mandandomi in uno stato di confusione.
Il freddo degli anelli di metallo vengono in contatto con la mia pelle e mi fanno provare solo più eccitazione.
Continua a muovere le sue dita dentro di me finché non vengo pure io.
Porta le dita alla bocca ed esamino ogni suo movimento mentre mi rialzo i pantaloni.

Gli accarezzo i capelli, infilando una mano fra essi.
Non ricordavo che Grayson li avesse così lunghi.
Sono decisamente troppo lunghi.

Sbatto le palpebre ripetutamente e mi rendo conto che Grayson non aveva una camicia a fiori. Non indosserebbe mai una cosa del genere, lo posso constatare personalmente.

Mi scosto violentemente da colui che non è Grayson.

«Harry!» spalanco gli occhi e il mio respiro irregolare non cessa, anzi aumenta.

Che cosa ho appena fatto?

Only Fate (IN CORREZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora