Quattro.

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M.

Dopo la pizza dovevamo rimanere da Calum a guardare un film e chi voleva a dormire lì, era la mia occasione ma boom! Ciclo di merda.
-Luke ho bisogno di una camomilla e del mio letto e del mio peluche.- Gli sussurrò all'orecchio e lui subito mi accarezza la pancia.
-Vogliamo andare a casa Em?-
-No!- Gli rispondo quasi urlando. -Cioè scusami. Voglio rimanere qui per parlare con Calum, solo che ho bisogno di stendermi e di una camomilla.- Mi sorride dolcemente lasciando un bacio sulla mia guancia prima di alzarsi e scomparire dietro la porta della cucina.
-Em, non vieni a vedere il film?-
-Michael, scusami ma no, non mi piace neanche questo.- sorrido dolcemente quando non vedo Luke ma Calum che mi prende la mano e mi porta in una camera. È camera sua.
-Cal, una delle tre stanze degli ospiti vanno benissimo.-
-Shh Em. Tuo fratello mi ha detto che non stai bene quindi stasera dormi con me.- Sento le mie guance diventare pian piano rosse e abbasso il viso per paura che lui possa vedermi. Mi prende per mano e mi fa stendere sul letto, lui al mio fianco.

-Calum, non sono voluta tornare a casa perché avevo bisogno di parlare con te.- dico tutto d'un fiato dopo minuti e minuti di silenzio e di carezze.
-Dimmi Em.-
-Non è così facile Cal.. Ho paura.-
-Em, dai.-
-Perché nei miei confronti sei così distaccato da qualche mese?- mi giro sul lato per guardarlo in pieno viso, i suoi occhi si fermano nei miei e rimaniamo così per qualche secondo. -Cal, perché? Ho fatto qualcosa che non va?-
-No Em! Non è facile come pensavo rispondere a questa domanda.- sussurra tornandomi a guardare negli occhi.
-Allora dimmelo nel modo in cui ti viene meglio.- Lo spronai ancora una volta guardandolo.
-Em e se poi tu vai via?-
-Cal muoviti a rispondermi.- E subito dopo mi prende il viso con le mani e mi bacia.
Era così bello qual bacio, sembrava non volesse finire mai. Invece dopo poco si staccò dalle mie labbra e mi guardò. -Ora se ho fatto qualcosa di sbagliato, puoi andare via, non ti tratterrò.- disse, ed io feci esattamente il contrario. Poggiai la testa sul suo petto e mi strinsi a lui. Sorridevo e sapevo che anche lui lo faceva. Ci addormentammo così, io che sorridevo e ogni tanto bestemmiavo contro il ciclo provocando sue risate, e lui che mi accarezzava i capelli e di tanto in tanto mi lasciava qualche bacio.

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