Quindicesima Lettera.

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Non tutti sapevano il perché del sorriso che ricopriva gran parte della faccia di Troye Sivan quel giorno, mentre entrava a scuola accompagnato da Tyler.

Tyler accanto a lui tremava sia per l'eccitazione, sia per le occhiate costanti che le compagne del suo amico gli lanciavano.

Evidentemente non era l'unico ad essere interessato a Troye.

E quando si ritrovò a pensare al bacio del giorno prima, per l'ennesima volta, sorrise sotto i baffi immaginando la faccia che avrebbero fatto quelle ochette se fossero venute a saperlo.

Così troppo concentrato a pianificare un futuro matrimonio e possibili adozioni col ragazzo accanto a lui, non si accorse che Troye si era fermato da un pezzo e che lo stava guardando divertito mentre andava a sbattere contro la professoressa di matematica.

Il biondo si risvegliò solo quando sentì la voce della donna urlare un "Oakley stai attento!" e, rosso di vergogna, tornò sui suoi passi scusandosi con la professoressa.

Quando arrivò davanti a Troye gli sbuffò in faccia, prima di dargli uno schiaffetto sul braccio e dedicargli un broncio buffissimo, al quale l'altro rispose con un "Sembri un bambino."

Ma Tyler sapeva che probabilmente stesse scherzando (oppure no?) quindi continuò la scenetta agitandosi sul posto e continuava a sbuffare mentre sentiva le risatine del liscio che lo fecero ridere a sua volta.

"Che problemi abbiamo?" ridacchiò Troye, mentre scompigliava i capelli a Tyler che ribellandosi entrò un classe, ma venne subito preso per un braccio e riportato fuori.

Il biondo non capì niente, finché non sentì Troye dire "E poi andiamo a casa mia e giochiamo alla play..."

Voleva saltare scuola.

E' strano come una persona possa cambiare tutto: si è sempre abituati a fare una cosa, a comportarsi in modo corretto o a fare colazione con latte e biscotti, ma probabilmente ci sarà sempre qualcuno pronto a rovinare i tuoi piani. 

Magari nel supermercato sotto casa non venderanno più quel tipo di biscotti e allora sarai costretto a prendere i corn flakes oppure, come era appena successo a Tyler, un turbine di vitalità e bellezza gli aveva portato via anche la buona volontà di andare a scuola.

Perchè, insomma, come si può dire di no a Troye Sivan?
Come succede a volte però, il destino può voltarci le spalle in maniera troppo veloce e allora non ci accorgiamo dei cambiamenti intorno a noi.

Naturalmente Tyler sapeva che non tutto può andare sempre bene e che la sfortuna, purtroppo, lo ha preso di mira.

Così quando i due ragazzi passarono vicino all'entrata della scuola per uscire prima del suono della campanella che decretava l'inizio delle lezioni, sentirono vari singhiozzi provenire dal bagno lì vicino.

Tyler, avendo sentito quei rumori, prese per la manica Troye e lo guardò in modo esplicito prima di girarsi e incamminarsi verso il bagno."Io resto fuori okay?" chiese il moro, poggiando la schiena al muro e sbloccando il cellulare mentre l'altro ragazzo entrava nel bagno curioso e un po' impaurito da quelle che avrebbe potuto trovare.Non che si aspettasse di trovare Mirtilla Malcontenta, ma.Tyler aprì il primo bagno e, come c'era da aspettarsi l'unica cosa presente era un water abbastanza lurido e incrostrato.Aprì tutti i bagni, così, fino ad arrivare all'ultimo che aprì con più cautela e dentro ci trovò"Luke? Che ci fai qui?"Domanda sciocca, Tyler.Anche perché il ragazzo, alla sua vista, riprese a singhiozzare ancora più forte, tanto che anche Louis lo sentì da fuori e urlò un "Tutto bene Ty?".Tyler non si curò di rispondergli, anzi lo ignorò bellamente, e si sedette vicino a Luke mentre con un braccio lo stringeva a sé. Non gli andava molto di chiedergli cosa fosse successo perché sapeva quanto per lui fosse fastidiosa questa domanda, ma la curiosità era veramente troppa e forse la sua lingua troppo lunga."Cos'è successo Luke? Perchè piangi?"  

Il rosso lo guardò per la prima volta negli occhi e, tirando su col naso, tentò di aprire la bocca ma gli uscì solo un gemito strozzato. 

Tyler si apprestò a stringerlo un po' di più e Luke, come per dare una risposta alla sua domanda gli poggiò un dito sul petto, al quale il biondo rimase di sasso. 

Ed ora che aveva fatto? "T-ti avevo detto che tu mi p-piacevi e t-tu mi hai detto che ami T-Troye e allora io ti ho urlato contro ma non volevo farti del m-male.

Poi lui ti ha bloccato in palestra e vi siete b-baciati ed io vi ho visto anche oggi così v-vicini e io odio T-Troye perché sicuramente ti spaccherà il cuore" Tyler non rispose, ormai guardava per terra e, come per dare una conferma alle sue parole si alzò, con il naso un po' arricciato per trattenere i sensi di colpa, e si scusò prima di andarsene e scappare anche da Troye. 

Troye che lo seguì fino a casa sua e, prima che l'altro ragazzo potesse entrare nel vialetto dell'abitazione, gli consegnò una lettera prima di mormorargli un "Te l'avrei data più tardi, ma, scusami Tyler."       

Harry passò quasi tutta la sera a piangere sul letto, cercando di mordere il cuscino per smorzare i singhiozzi che gli uscivano dalla gola. Il fatto era che la sua vita stava avendo una svolta completamente triste e lui non sapeva come gestirla. 

E sì, forse su quella lettera non c'era scritto niente di così eclatante ma il biondo si sentiva comunque talmente male da dover stringere i pugni per andare avanti.

"Caro Tyler, 

di sicuro ti sembrerò un bipolare ma volevo che tu lo sapessi. 

Scusami. 

Scusami tanto. 

Non volevo ferirti, perché tu sei una persona stupenda e non te lo meriti, dovrei meritarlo io per tutte le cavolate che faccio.

E sono tante, Tyler. 

Veramente tante. 

 Ti voglio bene ricordatelo. 

 E forse mi piaci (??) 

Non lo so :( 

 Ti ricordi ieri quando ci siamo baciati? 

Io mi sono sentito bene e penso di provare qualcosa per te ma 

NON POSSO! FOTTUTAMENTE NON POSSO! 

 Non posso Tyler:( 

Non possiamo stare insieme perché io non sono pronto e perché ho paura della reazione degli altri! 

Io non sono gay! 

 E non sono nemmeno se mi piaci veramente Ty. 

Scusami 

Troye xxxxx"



30 Letters From Nobody × Troyler.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora