Ventiquattresima Lettera.

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Avviso: Sono Presenti Dei Salti Temporali.

Durante il discorso vi consiglio di ascoltare "Human" di Christina Perri, piangerete come delle fontane ^^



Dire che Tyler era agitato per l'appuntamento era poco. Aveva completamente svuotato l'armadio, tirato fuori pantaloni, camice, maglioni e magliette varie. 

Poi aveva chiamato sua sorella Cheryl per qualche consiglio, ma quando lui aveva iniziato a piangere perché "Diavolo, Cheryl! Non credo che a Troye piaccia il rosso", lei se n'era andata.

Ora il ragazzo era steso sulla montagna di vestiti, con i capelli scombinati ed il viso imbronciato.

Beh certo, si rendeva conto di essere abbastanza ridicolo, anche perché, a 18 anni non aveva la minima idea di come presentarsi ad un cavolo di ristorante.

Per di più era un appuntamento con il suo migliore amico! 

Perché Tyler prima di essere il suo fidanzato era sempre il suo migliore amico, no?


Poi lui sarebbe stato perfetto come al solito, mentre Tyler avrebbe nascosto la faccia nel piatto per la vergogna!

Decise quindi, di prendere il cellulare e chiedere a Troye, così almeno non avrebbe fatto figuracce inutili.

"Troye,  dimmi cosa posso mettermi, ti prego, almeno una cavolo di indicazione" 

Troye lo aveva chiamato ed, alla fine, si erano accordati per jeans, camicia e converse.

***

Troye aveva accolto l'altro con un bacio sulla guancia, poi i due erano entrati in macchina.

Il clima era mite, anche se era inverno e Tyler ama va quando non era né troppo caldo né troppo freddo.
Inoltre, la luna era appena uscita dal suo nascondiglio e il ragazzo, appoggiato al finestrino semi-aperto, la ammirava in tutto il suo splendore.

Neanche si era accorto che erano arrivati al ristorante, se non perché il motore della macchina si era improvvisamente fatto silenzioso e perché Troye era uscito dalla portiera e stava prendendo qualcosa dai sedili posteriori.

"Allora scendi?"

Tyler accennò un sì, prima di scendere dalla macchina e guardarsi attorno.

Tutto quello che vedeva era una sorta di dirupo ricoperto di vegetazione, mentre a destra c'era un piccolo ristorante e dietro di lui, a quanto pareva, un piccolo boschetto.

Non che il biondo ci vedesse molto; d'altronde la zona era parzialmente illuminata da qualche lampione disseminato qua e la e gli alberi, che formavano delle ombre sinistre, schermavano in qualche modo la luce delle stelle.

"dove mi hai portato?" chiese al ragazzo affianco a lui.

Troye non rispose subito, era impegnato a sistemare un foglietto nella tasca dei pantaloni.

"Beh, è un ristorante con una posizione strategica. Così se fai indigestione vomiti nel dirupo"

"O magari butti giù il tuo fidanzato che fa battute squallide"

"Anche"

I due ridacchiarono, poi Troye fece strada all'altro dentro al locale.

Era un piccolo ristorante, on le panche di legno. Si poteva anche definire un pub, se non per le pareti pitturate color crema che contrastavano con il parquet scuro.

Inoltre, era anche abbastanza affollato e questo rendeva Tyler leggermente nervoso.

Mentre il ragazzo osservava delle candele sistemate su un tavolo, una cameriera, con un grazioso grembiule, accompagnò la coppia ad un tavolo, che, per fortuna, era abbastanza appartato così da non mettere il biondo troppo a disagio.

"Okay, eccoci qui"

"Okay"


*******

La cena era trascorsa tranquillamente tra le battute di Troye, le risate di Tyler e i silenzi occupati dal rumore del cibo masticato. Pian piano la maggior parte della gente se n'era andata, lasciando i due soli insieme ad una famiglia e qualche altra coppietta.

Ormai tutti avevano finito di mangiare e si stavano alzando per tornare a casa.

Anche Tyler, dopo la  solita battaglia per sapere chi avrebbe pagato la cena ("Ma ti ho invitato io!"  "Si, ma io ho mangiato di più!") aveva iniziato a preparasi, ma Tyler, notando i movimenti dell'altro lo fece risedere.

Poi barcollando leggermente, si alzò dalla sedia e rivolgendo un timido sorriso al ragazzo biondo, prese un foglietto dalla tasca, lo distese e inizio a leggerlo.

"Okay, questo dovrebbe essere un discorso che ho scritto e sai quanto è difficile per me, ma anche per te e tutti gli altri adolescenti -penso- esternare i propri sentimenti.

Quindi, prima che mi perda in utili chiacchiere, inizio.

Caro Tyler,

le ho contate tutte e sono ventitré.

Ventitré lettere in cui ci offendiamo, ci amiamo, parliamo di cose futili.

Questo vuol dire che ci scriviamo da più di un mese che, per dirla tutta, è stato uno dei più pesanti, ma anche sorprendenti della mia vita.

Devo rivelarti che all'inizio non mi sarei mai aspettato che fossi tu a scrivermi quei biglietti e anzi; pensavo fosse una ragazza i crisi ormonale o che non riusciva a tenere un diario per sé.

In realtà è stato bello, ero come una valvola di sfogo per te.

Mi sono sentito importante.

Tu mi fai sentire importante.

E' tutto così strano per me, in realtà, ma mi esce con una facilità estrema che mi sconvolge.

Voglio dire, sono sempre stato attratto dalle ragazze, poi arrivi tu che mi sconvolgi tutti i piani.

Beh, certo, so giudicare se un ragazzo è bello o  meno, ma non ho mai immaginato un maschio come qualcosa di più.

Tu mi hai scombussolato tutto, mi hai fatto entrare in questo vortice senza uscita che sei. E' spaventoso, quanto bello.

E tu sei fantastico, perché mi sopporti e mi supporti in tutto e non so, forse sei innamorato perso, o forse lo siamo entrambi, ma non mi è mai capitato di provare delle emozioni così forti.

Certo, questa questa non è una dichiarazione d'amore eterno, è solo uno stupido messaggio scritto da un diciottenne innamorato del proprio migliore amico.

Finisco dicendo che non si può sapere cosa ci riserva la vita, ma ti giuro che rimarrai sempre e comunque  e profondamente nel mio cuore."

Troye aveva finito il suo discorso e l'aria sembrava essersi fatta densa come panna.

Gli unici rumori udibili erano il respiro affannato di Troye ed i singhiozzi soffocati della cuoca, che, a quanto sembrava, si era commossa per il giovane amore dei due.

Naturalmente iv era spaventato, pensava di aver raggiunto il limite, di aver detto cose sconvenienti o simili.

Poi c'era Tyler.

Tyler che era disposto a tutto pur di mantenere la promessa fatta al ragazzo davanti a lui.



30 Letters From Nobody × Troyler.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora