Ventesima Lettera.

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Il lunedì successivo, Tyler e Troye entrarono a scuola mano nella mano sotto gli occhi confusi di tutti.
Il biondo arrossiva ogni volta che qualcuno si fermava a chiedere il perché della loro vicinanza, mentre il moro sembrava imperturbabile.

Beh, appunto, sembrava, perché quando Tyler gli aveva chiesto come si sentiva, lui lo aveva liquidato con un "Se senti che sto tremando cerca di non notarlo".

In realtà era abbastanza confuso.

Sia dal fatto che Luke non fosse al suo capezzale per chiedergli il motivo per cui era scappato dalla festa, sia perché Troye si muoveva con estremo disagio.

Che lui non fosse adatto?

Beh, sapeva di non essere tutta questa grande bellezza, ma.

Dopotutto loro due erano fidanzati, no?

"Sivvy, se ti senti-come dire-strano a tenermi per mano puoi dirmelo, uhm?"

Il ragazzo si girò, con uno sguardo abbastanza stranito ma, invece di annuire e staccarsi, lo strinse ancora di più. 

"Non mi sento strano"

"Allora perché sembri così-"

"Perché ti stanno guardando tutti e questo non va bene."

Troye non lo guardò in faccia quando lo disse, ma Tyler poté verificare la veridicità di quelle parole perché il ragazzo arrossì e si morse il labbro.

Quando stava per ribattere però, Troye entrò nella loro aula accomodandosi al solito banco e lasciando Tyler con un estremo bisogno di avere le loro dita ancora intrecciate.

"Tyler, allora ti siedi?"

Tyler sorrise, prima di appoggiarsi sulla sedia.

E può darsi che si lasciarono scappare un bacio leggero, prima che la professoressa entrasse.

***

"Luke, hai sentito di Oakley e quell'altro?"

Luke si morse il labbro prima di annuire al ragazzo accanto a lui.

Da poco si frequentava con quella gente poco raccomandabile.
Beh, non gli piaceva molto bere e fumare-anche perché non voleva trovarsi un fastidioso cancro-ma quando il "capo" di quella banda gli aveva proposto di entrare, lui aveva accettato.

Così si trovava sempre le tasche piene di qualche robaccia.

"Sì, ho sentito" rispose, buttando fuori un'ondata di fumo.
Il ragazzo che aveva parlato prima-un certo Alex-alzò un sopracciglio.

"Hai intenzione di fare qualcosa, allora?"

Il rosso scosse le spalle, prima di buttare il mozzicone della sigaretta per terra e pestarlo contro il selciato.

"Naaa, lasciamo stare. E' già sfigato di suo"

"Ma non ti piac-"

Luke sbuffò, prima di dare le spalle al gruppetto e allontanarsi.

Per chi lo avevano preso? Non era mica uno da "sentimenti", lui.

Beh, certo, Tyler gli era sempre interessato solo per la sua stravaganza, ma niente di più. Si divertiva solo a fargli credere che qualcuno potesse interessarsi a lui.

Inoltre, sapeva perfettamente della cotta di Troye per il biondo-e chi non se n'era accorto?-quindi voleva solo dargli fastidio.

Ma ora non gli interessava più di tanto infastidirli.

Se li era semplicemente lasciati alle spalle.

***

Tyler sprizzava gioia da tutti i pori mentre, con un'allegra camminata, si dirigeva insieme a Louis verso il gelataio.

30 Letters From Nobody × Troyler.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora