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Aelita
-In sala... in sala scanner?- balbetto incerta.

-E dove, sennò!

Non riesco a cogliere nessun indizio utile sullo schermo del supercomputer, per il semplice fatto che me lo sta impedendo.
Visto che non mi rimane altro da fare, scendo con mano tremante dal passaggio manuale.
Il cilindro metallico al centro sta sibilando, come fa ogni volta che qualcuno sta per uscirne.
Mi accorgo solo ora che mia madre, Odd e Jeremy mi hanno raggiunta, quest'ultimo con un sorriso carico di soddisfazione.

Lo scanner si apre.
A venirne fuori è come la visione di un flashback: un uomo di mezza età, non molto alto, i capelli argentei arruffati sulla testa. Porta un paio di occhialetti rotondi - solo ora mi rendo conto della somiglianza con Therese - di vetro spesso, e un camice da laboratorio sopra il maglione arancione. Si regge alle pareti metalliche, il fiato corto, poi cade sulle ginocchia e mia madre gli si fionda accanto.

-Waldo- mormora con voce rotta, mentre io li raggiungo.

-Papà!- singhiozzo.

-Aelita... Anthea?
Lei annuisce piano con la testa.
-Sei... eri sparita...

-Avremo tempo per spiegare un sacco di cose, non preoccupatevi- li rassicura Jeremy, avvicinandosi con le mani giunte dietro la schiena.

-E credo che tu sia il primo a doverlo fare- gli dico.

Jeremy

Sono l'unica persona rimasta in piedi, dopo che gli altri si sono accomodati con la schiena poggiata al muro- anche dopo che Anthea ha finito di raccontare per la seconda volta la sua storia - visto che pendono tutti dalle mie labbra per sapere come abbia fatto a riportare qui il padre di Aelita.

-Non che ci sia poi cosí tanto da spiegare- li avverto. - Semplicemente il downolad del programma di materializzazione era già terminato quando la torre vulcano è stata attivata. Mi è bastato contattare Franz Hopper, e ho ricevuto risposta in un baleno, fine.

-Sí, posso confermarlo- sostiene lo scienziato.

-E bravo, Einstein- si complimenta Odd, battendo teatralmente le mani. - In un solo giorno hai ritrovato la suocera e recuperato il suocero! Per non parlare della cognatina, anche se non ti invidio per niente.

-Odd!- gli gridiamo contro io ed Aelita, mentre Franz e Anthea ci guardano incuriositi.

-Questo me lo spiegherai dopo- sento sussurrare dalla donna a sua figlia.

-A proposito... Anthea, a Therese chi dirà...- azzarda Hopper. La bambina è ancora addormentata.

-Avrei cercato il momento giusto per parlargliene. Dopotutto, non credo si fiderebbe di qualcun altro, in una situazione del genere... per spiegarle la faccenda della torre ci ho messo un po'.

-Beh- William si schiarisce la voce. - Ora che finalmente tutti abbiamo capito qualcosa in piú su di voi, rimane un problema: non so se vi siete dimenticati che un paio di soggetti sono ancora posseduti da XANA e prigionieri nella rete.

-Non preoccuparti- lo rassicuro. - Ora che abbiamo il codice Phoenix a portata di mano, stai pur certo che troverò il modo di liberarli in men che non si dica. O almeno, questo vale per Yumi. Lei è semplicemente sotto il controllo di XANA, per Ulrich servirà un antivirus a Wind invece. Potrei metterci di più in quel caso.

Il padre di Aelita mi guarda perplesso:

-Wind? È un programma informatico?- domanda.

-Sí- gli rispondo. - Era una specie di controattacco al progetto Ashes: serviva ad intrappolare XANA nel supercomputer. Conteneva Lock, un sottoprogramma per rendere innocuo il soggetto infetto. Purtroppo ci è stato sottratto e ora XANA lo ha usato su Ulrich.

Code Lyoko: The Phoenix's Ashes (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora