Capitolo XI

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Emma

Era bello essere svegliate da Liberty, pensò Emma mentre si stiracchiava sentendo l'odore del caffè che aleggiava per casa.

Doveva essere molto presto, ma si sentiva stranamente bene, decise di alzarsi e andare a fare colazione.

Appena uscita dalla camera sentì delle voci in cucina, incuriosita entrò e si accorse subito di Luna seduta al tavolo, mentre osservava Lib ridere di spalle davanti ai fuochi.

- Che fai? – chiese Emma alla seconda, ma sedendosi accanto alla prima.

- Riscaldo un po' di latte, il caffè è pronto e Luna è uscita presto stamattina per prendere dei cornetti – annunciò entusiasta per poi continuare, girandosi - non so tu ma io l'adoro.

- Ah certo che l'adoro – disse ironica, poi guardò l'altra che le sedeva accanto e osservava sorridente Lib – che ci fai qui? - domandò un po' troppo rudemente.

Luna in un attimo diventò rossa, abbassò lo sguardo e non sapendo che dire rimase in silenzio.

Fu l'altra a rispondere – Ah lasciala stare, prima di prendere la dose mattutina di caffè è impossibile da sopportare – e le fece la linguaccia.

Emma si alzò e le andò incontro, ma si fermò per poi guardare Luna, tornò indietro, prese una tazza e cominciò a bere il caffè, in silenzio.

Si ritrovò a pensare allo sguardo incuriosito della ragazza e a come dopo aveva sentito una strana sensazione, come se scherzare con Liberty davanti a lei fosse un errore.

Emma rimase per lo più in silenzio, mangiando più del solito, ascoltando e osservando le due che conversavano e ridevano tra loro.

- Ho visto il poster con voi due, nella stanza di Liberty... non mia hai mai detto di essere una modella. – disse Luna rivolta a Emma, sorprendendola.

- Non lo sono – rispose secca guardando Lib che era rimasta in silenzio.

- Non ho riconosciuto il profumo – chiese ancora, ma non avendo una risposta riprovò - Come mai non hai lasciato i capelli del colore naturale?

- Non mi piace la gente impi...

- È un profumo straniero, una marca poco conosciuta, un vero peccato è molto buono.

La interruppe Liberty, ma Emma non ne fu grata, anzi si innervosì ancora più, odiava certe domande.

- Più tardi te lo mostro in qualche profumeria, è passato un po' di tempo, ma certe cose sono sempre in vendita.

Appena finito di fare colazione Emma andò a cambiarsi, per poi aspettare sul divano le altre due.

Luna

La prima a finire fu Luna, uscita dalla camera di Liberty si avvicinò a Emma e in modo impacciato ma sincero le chiese scusa, cosa che fece sentire un po' in colpa l'altra.

- Fin da piccola, mia madre mi portava ai provini per le varie compagnie e pian piano ho cominciato a fare sempre più foto, campagne... È sempre stato un lavoro molto stressante e non mi piaceva, appena ho potuto l'ho abbandonato. Grazie a quella pubblicità ho conosciuto Lib.

Luna rimase in silenzio non voleva rovinare quel momento e soprattutto sperava in qualcos'altro, aspettò e istintivamente guardò i capelli della ragazza, ma il tempo passò senza che nessuna delle due proferisse parola, fin quando Liberty le raggiunse e insieme uscirono.

Passarono la mattina entrando e uscendo dai negozi, spesso solo per dare un'occhiata, ma alcune volte Lib le fermava per misurarsi e comprare qualcosa.

Luna non amava girare per negozi e si sentiva sempre più impacciata, a stare vicino a due modelle.

Ok Emma non lo era più da un po', ma più la guardava, più ne rimaneva rapita e non poteva fare a meno di considerare le due ragazze perfette l'una per l'altra.

Nelle ultime ore aveva rivalutato Liberty, era sempre allegra e riusciva a mettere in armonia chiunque, senza tralasciare che riusciva ad avvicinarsi e scherzare con Emma, in modo che lei non aveva mai visto fare con nessuno.

Arrivarono a una profumeria e come promesso Liberty la trascinò dentro, persero un po' di tempo per trovare il giusto prodotto e la ragazza intenta a cercare finì per urtare un bambino e farlo cadere.

Liberty che aveva visto tutta la scena si fiondò sul piccolo e lo prese in braccio, l'altro quasi in lacrime fu sorpreso nell'essere sollevato e la guardò, prima spaventato e poi rapito, divenne tutto rosso e abbassò la testa per poi nasconderla nell'incavo della spalla di lei.

La ragazza aspettò e quando finalmente il bimbo si decise a guardarla ancora, gli diede un sonoro bacio sulla guancia, che lo fece tornare alla posizione di prima, con le orecchie tutte rosse.

Luna, che ormai sorrideva dal primo momento, si ritrovò a ridere e pian piano a contagiare Liberty e infine il bambino.

Tornarono a cercare il profumo e poi andarono a pagarlo, trovando la mamma del piccolo che parlava con la cassiera, vide il bambino e lo prese in braccio dopo averle ringraziate entrambe.

Uscendo tornarono da Emma, seduta su una panchina sorseggiando una coca cola e le raccontarono tutto.

- Vedo che stai passando un bel compleanno – disse lasciando Luna a bocca aperta

- Ottimo davvero – rispose Lib abbracciando prima una e poi l'altra ragazza.


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Solo una cosa... io amo il personaggio di Liberty.

Lo so che non dovrei avere preferenze, ma non posso :( 

Mia immatura, imprudente, dolce... LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora