Capitolo II

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Emma

Per un'ennesima volta si ritrovò, seduta su degli spalti, a osservare Luna mentre correva da una parte all'altra di un campo, seguendo un pallone.

La cosa però le stava dando più fastidio delle prime volte, forse perché in campo con la ragazza questa volta non si trovavano solo ragazzi, ma molto più probabilmente era colpa di una vecchia conoscenza.

In particolare non era una sua conoscenza, ma di Liberty, aggravante... un exragazza.

Appena arrivate Lib si era subito accorta della sua presenza e questo aveva contribuito a renderla strana, ci volle davvero poco, prima che anche Emma si accorgesse di lei... come poteva essere altrimenti? La ragazza in questione era sempre accanto a Luna, elogiandola o rimproverandola, quasi fosse un allenatore o un capo.

Dopo quasi un'ora di allenamento anche Luna le vide e la ragazza, che fino a quel momento, era la causa delle ire di Emma, ci mise poco più di lei.

Per tutto il tempo Liberty provò a sdrammatizzare, commentando tutto al di fuori delle ragazze, anche cose che in un altro momento avrebbe trovato noiose o insignificanti, diventarono estremamente interessanti.

Dopo quasi due ore Emma rinunciò e si allontanò verso il bar, sparendo per tutto il resto del tempo.

In realtà dopo aver preso un caffè si era stesa ai margini del campo, appena fuori portata dai fari e si era accesa una sigaretta, continuando a guardare le ragazze in campo.

Notò ancor più ogni gesto diretto a Luna, da parte della ragazza in questione e si stupì di quanta rabbia le provocava.

Appena finiti gli allenamenti, le ragazze si diressero verso di lei e solo allora Emma notò le bottiglie d'acqua poco lontano.

Non si mosse, restò stesa ad aspettare e come aveva immaginato Luna le si affiancò, sorridente e stremata.

- Ehi, straniera – scherzò guardandola mentre apriva una bottiglia.

- Ciao – disse semplicemente, bevendo e bagnandosi la testa.

- Non ti ammalerai?

- Non ti basta una bambina? Ti preoccupi anche per me ora?

Non ci fu una risposta, la ragazza si limitò a guardarla, ancora un po' confusa e Luna continuò.

- Dove l'hai abbandonata? È sicuro lasciarla sola?

- Ah Liberty sa cavarsela, cresce bene

A quel punto lasciò cadere la bottiglia a terra e l'abbracciò, istintivamente Emma si alzò, sciogliendosi dall'abbraccio e si guardò i vestiti, per poi tornare a guardare infuriata la ragazza che, rimasta a terra, rideva.

- Mi hai bagnata

- Ops... mi dispiace – riuscì a dire continuando a ridere.

- Sai che mi vendicherò vero?

A quel puntò passò da lì anche Simona, si appoggiò a un braccio di Luna e si piegò per prendere una bottiglia d'acqua, poi guardò Emma e accennò a un saluto prima di andarsene.

Impossibile non notare lo sguardo omicida della ragazza appena l'altra si era allontanata.

- Hai trovato una nuova amica? – Chiese, ironicamente

- Già, all'inizio può non sembrare, ma è simpatica – queste parole la fecero ancor più infuriare e cominciò a sentire il dolore al petto, che negli ultimi tempi l'aveva abbandonata.

"devo andarmene" pensò, ma stranamente voleva saperne di più, passò dalla rabbia alla confusione... "possibile che..." guardò Luna e capì di starsi affezionando troppo.

Mia immatura, imprudente, dolce... LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora