Emma
Liberty stava esagerando questa volta, forse anche lei si aspettava qualcosa di più dopo tutto questo tempo?
Emma la stava osservando mentre ballava con due ragazzi, la cosa non la infastidiva, ma sapeva che l'altra si aspettava di vederla anche solo un po' gelosa e quindi accettò la parte e si sforzò di sembrare tale, raggiungendola in pista.
Cominciò a ballare finendo davanti a uno dei due, che ballavano con lei, scherzando e provocandolo non ci volle molto prima che Lib l'allontanasse, per averla tutta per se.
La cosa fece sorridere anche i due, che non capendo la situazione, erano incantati dalle ragazze.
Liberty non staccava lo sguardo da lei e pian piano Emma si avvicinò sempre più, fin quando il viso non sfiorò appena la guancia dell'altra, la prese per una spalla e continuando a ballare cercò di farle prendere il suo stesso ritmo, portando il corpo contro il suo.
Continuò a muoversi e portò le labbra alla gola della ragazza, senza mai fermarsi, cercava di non farsela sfuggire e quando lei con un sussulto si avvicinò ancora, la guardò e si allontanò per tornare a ballare con il ragazzo di prima.
Liberty visibilmente confusa, prima si era fermata e poi euforica aveva ripreso a ballare.
Emma si guardò intorno e vide Luna appoggiata al muro, mentre parlava con uno dei ragazzi che avevano conosciuto lì, non riuscì a distogliere lo sguardo fino a quando non incontrò quello di lei.
Istintivamente baciò il ragazzo, che le si era quasi incollato e lo respinse dopo averlo morso, tornò da Liberty e continuò quello che prima aveva interrotto.
Staccandosi solo quando sul collo della ragazza era ben visibile un piccolo succhiotto.
Si girò ancora e continuò a ballare, ma volse lo sguardo verso Luna e la vide parlare all'orecchio del ragazzo per poi allontanarsi verso la porta.
- Ho caldo, torno subito. – gridò verso Lib per farsi sentire, ma la ragazza non capì e la tirò a se.
Emma cercò di ripeterlo più volte e si stava infuriando sempre più per la perdita di tempo.
Appena chiarita la situazione, uscì dal locale, col respiro accelerato, ma apparentemente le sembrò naturale, dopo essere stata in pista per tutto quel tempo.
Si scontrò subito col fresco della serata e ne fu grata, si concesse qualche secondo poi con lo sguardo cercò la ragazza, la vide e per un attimo fu confusa dalla propria reazione e tentata di tornare nel locale.
Perché le correva dietro? Stava solo parlando con un ragazzo. Si avvicinò ai due e dopo averli salutati e aver provocato un silenzio imbarazzante, continuò – Ti cerca il tuo amico dentro, sembra abbia bevuto troppo, per poco non rovinava la pista.
Il ragazzo prima guardò Luna e dopo aver sbuffato tornò dentro, salutandole entrambe.
- È vero? – chiese incuriosita
- No... - Ammise Emma guardando la porta dove era appena scomparso il ragazzo, evitando lo sguardo di lei.
- Grazie, gli avevo detto che andavo a prendere una boccata d'aria ma mi ha seguito.
un sorriso apparve sulla faccia di Emma
- Di nulla, figurati – rispose entusiasta.
Luna ne fu impressionata e lei cambiò subito espressione, quasi allarmata.
Luna
Si allontanò da Emma e si appoggiò al cancello, appena rientrante di un garage.
Chiuse gli occhi e cercò di respirare e capire cosa le stava succedendo.
Ok, si era innervosita nel locale, ma non voleva ammettere il motivo con se stessa, figuriamoci con Emma.
La ragazza cominciò ad avvicinarsi, Luna se ne accorse e aprì gli occhi per guardarla.
Ok, si era infastidita a causa sua e non doveva dirlo.
- Tutto bene? - chiese Emma, ora tornata la ragazza inespressiva di sempre.
Ok, si era ingelosita e ora era tentata di dirle tutto.
- No... - si ritrovò ad ammettere quasi sussurrando, abbassando lo sguardo
Nessuna delle due parlava e lei continuava a non guardare l'altra.
- Fa freddo, sicura di non voler rientrare? – Le chiese, prendendola di sorpresa e con un tono quasi nervoso.
Emma nervosa? Si guardò le mani e solo ora si accorse di star tremando, fu più forte di lei, alzò il viso verso l'altra.
Vide Emma confusa che pian piano si allontanava, capì il senso delle parole e forse la delusione che in un primo momento non aveva colto.
- No, ho solo un po' freddo
L'altra si fermò e cominciò a camminare piano verso di lei e poi verso una rientranza poco più avanti di un portone.
Luna la superò per poi appoggiarsi difronte a lei e vicino a una finestra un po' più bassa, continuarono e pian piano si allontanarono dal locale.
Si ritrovarono a camminare in silenzio e alla fine Luna stanca decise di sedersi su una panchina
- Ma che vuoi fare? – Chiese Emma
- Non lo so...
Le si accomodò accanto, voltandosi verso di lei, con una gamba piegata per poterla avere difronte.
Luna ne approfittò e si stese un po' appoggiandosi meglio allo schienale.
- Tu sei strana – Disse a Emma
– Ah io?
- Si, mi confondi – si ritrovò ad ammettere e sperò nella penobra, per coprire il rossore che ora l'aveva invasa.
Dopo qualche secondo vide Emma riprendere a sorridere, forse non era così fortunata da essere coperta dall'oscurità.
- Ballo bene? – chiese improvvisamente.
Luna si ritrovò a pensare a poco prima e le tornò la rabbia.
- Hai pensato a questo tutto il tempo? – cominciò e non avendo una risposta riprese - No, ti muovi troppo
Emma rise – tu troppo poco
- Io non ho ballato
- Appunto
Continuarono a stuzzicarsi per un po', ed Emma le aveva preso la mano, con un gesto naurale, ma che non era sfuggito all'altra sempre più agitata.
- Voglio vedere come balli
- Assolutamente no, io non so ballare
- Balla per me
- E chi sei tu? – Si ritrovò a ribattere perdendo un battito e cercando di nasconderlo all'altra.
Gli occhi di lei la confondevano e in quel momento era un supplizio.
- La tua insegnante?
- Ne ho molti all'università ti assicuro che non ballo per loro
Emma prese ad accarezzare il braccio con la mano libera.
- Un amica? – chiese piano
Luna ne fu subito delusa, ma non voleva farlo capire all'altra, cerco qualcosa da dire ma le parolele rimbombavano in testa confondendola.
La vide sorridere e capì che la stava prendendo in giro, si calmò un po' ma la delusione restò.
- Non ballo nemmeno per le amiche – disse non trovando altro.
- Allora per me ballerai
Girò istintivamente il viso, ormai in fiamme, non poteva fraintendere le parole, non sapeva che rispondere e non poteva guardarla.