Capitolo IV

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Luna

Entrarono in un piccolo locale e dopo essersi sedute, ordinarono due semplici panini.

Emma cominciò a scherzare, finalmente e questo bastò a tranquillizzare Luna.

Dopo quasi due ore squillò il telefono della ragazza, che si alzò per rispondere.

- Oh... era ora, che fine hai fatto? – si sentì dire mentre raggiungeva la porta d'entrata del locale.

- Sto in giro, tutto bene?

- No, Bastiano rompe... anzi mi minaccia – Si sentì dire, con le risa di un ragazzo in sottofondo.

- Cosa vuole?

- Mi sa che vuole te, esci con noi?

Si girò e vide Emma alzarsi e lasciare i soldi sul tavolo – Quando?

- Non so, questa sera

Incontrò gli occhi della ragazza, che ora stava camminando verso di lei

– Non credo di farcela, ho un impegno - Disse sorridendo.

- Luna tutto bene?

- Certo, perché?

- Ti sento strana

- Forse ho preso freddo - Mentì

La ragazza l'aveva raggiunta e non staccando gli occhi da lei, stava aspettando a qualche passo di distanza.

- Allora gli dico che stai male o sei impegnata – Rise, contagiando l'amica

- Impegnata... A domani Simo ci si ritrova a calcio.

E chiuse uscendo dal locale.

Emma

- Simona? – chiese, per vedere la sua reazione

- Si... - rispose l'altra non guardandola, questo stranamente la innervosì - Voleva uscire - continuò

- Esci con lei?

- No – disse incontrando ancora i suoi occhi, per poi abbassare lo sguardo e ammettere – Si...

Non poteva essere gelosa di lei, non era mai stata gelosa di nessuna e non avrebbe iniziato certo ora... ma...

Mentre camminavano, il silenzio tra loro continuava ad allargarsi e fu più forte di lei – La frequenti? – Il senso era ovvio

Vide Luna girarsi di colpo e guardarla incredula – Esco con lei e degli amici.

- Scommetto che quando li conosci, anche loro sono simpatici. – disse prendendola in giro.

Entrò in una libreria e cominciò a cercare qualcosa d'interessante.

Luna da brava secchiona qual era s'illuminò e superò i primi scaffali, andando direttamente nella sua sezione preferita.

Emma la osservava da lontano, prese un libricino e si accomodò al centro su un divanetto.

Il libro lo conosceva quasi a memoria, ma le piaceva rileggerlo e cercò delle frasi cui era affezionata.

Luna era poco lontana e sfogliava dei volumi dall'aria noiosa, era strano come un semplice cambio di luogo aveva alleggerito la tensione che si era formata.

Dopo poco anche Luna prese posto, ma su una poltrona difronte a Emma. 

Mezz'ora dopo se ne pentì... Si avvicinò a Emma un bel ragazzo e mentre le si accomodava accanto, gli sguardi delle due ragazze s'incontrarono.

- Scusa il disturbo – cominciò, ma Emma si limitò a guardarlo

L'altro non rinunciò e chiuse più volte il libro che aveva preso, un gesto che serviva unicamente per far vedere, alla ragazza, che era lo stesso che stava leggendo.

Emma sorrise e tornò a leggere, per essere interrotta ancora – Piacere Bassanio – Mentì spudoratamente il ragazzo, porgendole la mano e mostrando una fila infinita di denti.

Lo guardò per un attimo e gli strinse la mano, senza replicare.

- A che punto sei arrivato del libro? – La domanda lo mise in allarme, ma ignorandola rispose

- Al punto dove scopro il tuo nome.

Era impossibile non vedere il sorriso che la ragazza seduta sulla poltrona cercava di trattenere.

Emma sospirò e guardò il suo nuovo amico, un bel tipo, probabilmente più ignorante di quello che voleva far vedere, ma abbastanza carino da poter puntare su altro e non accontentarsi della simpatia.

Continuò a stuzzicarlo un po', provando a chiedere chiarimenti o gusti letterari e l'altro sempre più spavaldo riusciva a schivare con una battuta ogni domanda.

Dopo una ventina di minuti, Emma stava per strozzarlo e levargli di mano il libro, che sembrava sempre più inappropriato nelle mani dell'altro.

Luna però fu più veloce e la salvò prendendola per mano e costringendola ad allontanarsi.

- Andiamo Porzia, non concederti troppo presto al tuo pretendente. – Scherzò, alzando abbastanza la voce, da farsi sentire anche dal ragazzo, rimasto seduto.

Dopo aver pagato i due libri di Luna e quello di Emma, uscirono e scoppiarono a ridere.

Quasi fosse un gesto naturale, Luna le prese ancora la mano e per tutto il pomeriggio passeggiarono e scherzarono per le vie.

Luna era strana, diversa, in qualche modo più dolce e questo non le dispiaceva affatto.

Per cenare tornarono a casa di Emma e prepararono qualcosa di veloce, per poi buttarsi sul divano.

In poco tempo si addormentarono entrambe.


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Penso si sia capito che libro leggeva Emma.

Ho paura delle reazioni per il prossimo capitolo xD

Mia immatura, imprudente, dolce... LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora