Capitolo VIII

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Luna

Dopo essere scappata, si era rifiutata di risponderle al telefono e aveva guidato per ore in mezzo al traffico, per poi tornare ancora più stanca a casa.

Si era addormentata e svegliata dopo svariate ore, non aveva fatto altro che pensare... il carico da assimilare era tanto, in così poco tempo, quanto poteva essere cambiato in un solo giorno... o quasi due?

Vagò per il suo appartamento per ore, mangiando, stendendosi, cercando di guardare la televisione e riaddormentandosi a tratti, solo una telefonata di Simona aveva interrotto per qualche minuto il continuo pensare.

Aveva ceduto per l'insistenza dell'altra e si erano messe d'accordo per vedersi il pomeriggio seguente, mentre a Emma, ormai stanca di tutte le chiamate e messaggi quasi vuoti, dove le chiedeva di richiamarla, aveva chiesto un po' di tempo.

Il giorno seguente fu più distratta del solito e gli altri se ne accorsero subito.

Le attenzioni di Bastiano erano sempre più evidenti a tutti, ma il ragazzo non aveva molto successo.

Simona invece era strana, a tratti silenziosa o felice e questo incuriosiva sempre più Luna, mentre Damiano scoppiava a ridere e la prendeva in giro con strane frasi, che sicuramente capivano solo loro.

Alla solita compagnia mancava Alessio, ma Simona evitò di spiegare la sua assenta fino a quando non rimasero per un momento sole loro due.

Bastiano e Damiano erano rimasti indietro a parlare d'altro e la ragazza approfittò, dell'intimità che forniva la distanza dei due, per annunciare

- Sto per partire, Alessio l'ha saputo e si è un po' incazzato

- Perché? – chiese confusa

- Perché è molto affezionato a me, ci conosciamo praticamente da una vita e... probabilmente non torno – a questa risposta, Luna si fermò di scatto e la guardò a bocca aperta, sentendo mille domande che volevano uscire, ma senza un ordine ben preciso, tanto che riuscì appena a pronunciare qualche sillaba sconnessa.

- Mi dispiace, non volevo partire senza salutarti...

Poi Simona la prese per un braccio, per farla continuare a camminare, cercando di non far recuperare terreno ai ragazzi.

Luna apriva e chiudeva continuamente la bocca cercando di trovare qualcosa di adatto da dire, ma era schioccata...

- Perché? – Riuscì dopo un po'

Simona arrossì di colpo e l'abbraccio, poi afferrandola più saldamente la trascinò lontano, corsero per un po', sempre in silenzio, per i vicoli e arrivarono in una piazzetta.

Si appoggiò al muro di un palazzo e guardandola, ancora per un attimo, sospirò e iniziò

- Ho avuto una proposta da una squadra importante... il calcio diventerebbe il mio lavoro...

- Perché mi hai portato qui per dirmelo? – Chiese Luna con un sorriso radioso, felicissima per l'amica.

- Beh... Non so se è quello che farò – Disse visibilmente indecisa se continuare

- Ma... Ma è un sogno, perché non dovresti? Sei bravissima lo sappiamo tutti, molte ragazze sarebbero pronte a farti fuori per una cosa così - scherzò, ma si bloccò quando vide la frustrazione nello sguardo dell'altra - Non è quel che vuoi?

- Assolutamente, è quello che ho sempre desiderato, fin da bambina... ma...

- Ma? Davvero c'è un ma?

- Ho la possibilità di perdere un... un'amica – Disse velocemente e quasi interrompendola, abbassando lo sguardo e continuando con più calma – Potrei perdere Liberty, ho già aspettato troppo, ho tanta voglia di fare questa pazzia.

Ancora più confusa di prima Luna si ritrovò a guardarla scuotendo la testa – non capisco... Perché Liberty... Quale pazzia?

Simona si allontanò appena e continuando a camminare, seguita da Luna, cominciò a raccontare.

Parlava molto e sinceramente, interrompendosi solo per guardare le reazioni della ragazza e per trattenere la voce, quando sembrava diventargli roca per l'emozione.

Luna ascoltava e si ritrovò a pensare quanto poco conoscesse tutte quelle ragazze e quanto le era sfuggito, dai caratteri e dai silenzi di tutte... compresa Emma.

Emma presente nella storia come una terza persona, come una rivale, non odiata ma invidiata dalla ragazza che le era difronte e che aveva quasi paura di guardarla.

Alla fine della storia Luna abbracciò Simona, che continuava sempre più spesso a fermarsi per sospirare ed emozionata le chiese – Quindi andrai da lei?

- Forse no... Mi è stata offerta una grande possibilità, potrebbe non capitare una seconda volta

- Non capita praticamente mai una seconda volta...

- Già...

- Ma hai detto che qui Liberty non tornerà e sai dove sta alloggiando, per un lavoro che durerà poco... potresti andare e poi... non so vi mettete d'accordo...

- Non credo riuscirei più ad andar via... devo decidere una delle due cose... Il calcio è il mio sogno.

Le scapparono due lacrime e cerco di asciugarle con la manica, guardando in alto.

– Non ci credo... non può sparire così di colpo, mi mancherà davvero.

- Non ho fatto che pensarci... - Sorrise amaramente Simona

Luna l'abbracciò ancora e cominciò a piangere - Non può andarsene... l'ho appena conosciuta e scappa per poi non tornare? Torna sempre, lo farà anche questa volta...

- Ha detto di voler sparire, non credo tornerà qui, la conosco bene.

- Non ci credo...

- Dai, non far piangere anche me, forse la incontreremo in giro per il mondo. 


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Ok... forse ora mi odierete... 

Mia immatura, imprudente, dolce... LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora