Capitolo 3.

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Il primo giorno di scuola è stato semplicemente stupendo.
Credo di essere felice,ma c'è un problema:la gelosia di Mattia. Io non posso farci nulla e lui lo sa forse fin troppo bene. Troverò comunque il modo per accordarmi con lui.
Racconto a mia madre della giornata e si accorge che ho il fiatone,il che non è una cosa buona.
"Roberta,devo parlarti."
"Che succede,mamma?"
"Oggi dobbiamo andare dal medico,devi fare altre analisi."
Sto in silenzio. Mi è passata persino la fame. Non voglio andare in ospedale. Ho paura che possa avere qualcosa.
"Prima fammi fare il tema che ci ha lasciato il professore,okay?"
"Certo. Hai tutto il tempo, l'appuntamento è alle 17."
Guardo l'orologio:sono le 14:30.
Mangio velocemente la pasta e mi sento già con lo stomaco pieno. Che dire? Ho paura.
"Non mangi nient'altro?"
"No,papà,tutto okay."
Apro un quaderno che decido sarà il mio quaderno di Italiano. Scrivo un tema di una pagina e mezzo ma ricco di emozioni. La cosa che mi riesce molto bene è da sempre scrivere. Chissà cosa farà lui.
RYAN POV'S
Zia Maria mi ha detto che oggi ho una visita.
CAZZO!
Ho paura che sia peggiorato. Ho una valvola nel cuore che non funziona molto bene e ho paura che debba essere operato. Ma perché sono difettoso anche in questo?
Mi manca Roberta..
Quest'anno sento che sarà diverso. E se riuscirò a dimostrare chi sono veramente,sarà merito suo. Però non può essere mia amica.
Non voglio raccontarle il mio passato.
Il problema è che quando una persona ti è piaciuta fin dal primo secondo in cui hai incontrato il suo sguardo,non smetterà mai di piacerti.
La visita è alle 17:30. Scrivo mezza pagina di tema all'inizio. Poi le emozioni vengono fuori e arrivo a scrivere tre pagine. Non mi era mai capitato. Forse sto cambiando davvero.
ROBERTA POV'S
Chiudo il quaderno e indosso gli auricolari. Ascolto a tutto volume "Echo" di James Walker. È una canzone stupenda. Sono in vena di canzoni tristi quest'oggi.
Penso a Ryan.
Quegli occhi verdi che hanno subito incrociato i miei occhi marroni.
Quei capelli color rame al vento.
Quel ragazzo duro fuori ma buono dentro.
Quel ragazzo che in classe voleva fare un po' il comico,ma che,dietro le gradinate,si tagliava.
Un leone.
Un guerriero.
Questo è Ryan.
Mentre annego tra questi pensieri, ripenso a Beatrice,Caterina ed Emanuele. Mi volevano bene? Non lo so. Chi smette di esserti amico,non lo è mai stato. Li penso ancora. E voglio ancora loro bene.
Fortunatamente il mio rapporto con Giulia procede a gonfie vele.
Okay,ora sono in una zattera,da sola,in pieno oceano,di notte,al buio e al freddo.
Una telefonata mi risveglia da quel sogno a occhi aperti.
È Mattia. Non avrei voglia di rispondere ma so che,se non lo facessi,me lo ritroverei sotto casa.
Rispondo con voce triste.
"Pronto?"
Non gli rispondo così al cellulare da tantissimo tempo.
"Amore,che succede?"
"Nulla di importante. Perché mi hai chiamato?"
Che cazzo ho? Perché sono fredda con il mio migliore amico?
"Non sembra che tu stia bene."
In quel momento alzo la voce.
"Sto bene,okay? Dimmi che volevi."
Resta spiazzato. Mi sento un vuoto dentro. Sto trattando male,pur senza volerlo,un ragazzo che per me farebbe di tutto.
"Che ne dici se oggi alle 17 andiamo a fare un giro?"
Mi sento crollare il mondo addosso.
Alle 17 ho la visita. Non so se dirglielo, ma decido di nascondergli tutto.
"No,scusa,non posso,ho un impegno."
"Che impegno hai?"
"Devo andare a Palermo con i miei. Scusami,devo andare a dopo."
"A dopo."
Attacco.
Voglio solo piangere.
La mia felicità sta durando troppo poco.
RYAN POV'S
La penso da quando mi ha salutato. Dio,è bellissima. Devo dimenticarla. Chiedo un consiglio a mio cugino Marco.
"Marco.."
"Cugino! Come butta?"
"Mh,non lo so,sono confuso."
"Hai visto di nuovo quella merda umana? Lo devo uccidere?"
"Nono,ci avrei pensato io."
"E allora che succede?"
Marco non è solo mio cugino. È anche il mio migliore amico.
"Mi piace una ragazza,ma voglio dimenticarla perché so che la rovinerei."
"È tua compagna di classe?"
"Si."
"La vedo brutta come situazione, Ryan."
"Che mi consigli di fare?"
"Provaci e vedi come va. Misura i tuoi atteggiamenti. Se ti fai bocciare anche quest'anno,lo sai dove ti mandano,no?"
"Si,lo so."
"Allora modera i tuoi comportamenti e capisci il tuo vero io. Vuoi fare lo psichiatra,no?"
Rido. Marco sa sempre come consigliarmi bene.
Mia zia mi chiama,devo andare in ospedale.
"Buona fortuna,leone."
Mi abbraccia.
"Grazie.."
Vado in ospedale,ho paura.
Chissà cosa mi aspetterà.
ROBERTA POV'S
Sono in sala d'attesa. Sono le 16:45 e ho una gran paura di quello che io possa scoprire. Nessuno lo sa. E ho anche paura di dirlo. Spero solo di poter affrontare il tutto con calma e serenità.
Sono in ansia. Prima di me,c'era un uomo anziano di 80 anni. E io ne ho solo 14. E mi sorge un dubbio:"perché è scandaloso fare l'amore a 16 anni se si può morire a tutte le età?"
Chiamano il mio nome e,in quel momento,vedo Ryan. Mi sorprende vederlo qui e capisco il perché di quel certificato medico.
Ryan ha un problema al cuore. Come me. Lo saluto con un sorriso a 32 denti e con una mano. Lui ricambia. Devo entrare. Ho paura.
Non so cosa stia succedendo. Vedo il cardialogo e chiedo dove siano i miei genitori e cosa mi stessero facendo. Lui mi risponde che devono farmi delle analisi al cuore.
Prima un'analisi del sangue. La parte meno grave. L'ago si infilza nella mia carne e trova la vena dalla quale esce il sangue,denso e di color nero-rosso. Ricordo quando mi tagliai per l'ultima volta. Era il 27 Gennaio 2015. Il sangue era rosso ma era anche tendente al nero. Da lì in poi smisi di autolesionarmi.
Subito dopo passiamo all'elettrocardiogramma che,se non ricordo male,serve per i batitti cardiaci. Seguono un eco-doppler,una arteriografia,altri esami che non ricordo e una tac.
Esco da lì dopo 30 minuti esatti e Ryan deve entrare.
Il medico dice ai miei genitori di stare in attesa perché stanno analizzando le lastre. Ho tanta paura e tanta ansia. Ripenso a quando ho visto Ryan lì. Chissà cosa sta provando per ora.
RYAN POV'S
Vederla lì è stata la sensazione più strana che abbia mai provato. Il cuore mi divampava nel petto e non va bene che io mi prenda di ansia. Mi fanno i soliti esami:analisi del sangue, tac, arteriografia eccetera. Ho paura non tanto per me,quanto per lei. Non accetterei il fatto che sia malata. Ma devo allontanarmi da lei per il mio e il suo bene.
Esco dopo 30 minuti esatti. Vedo Roberta che entra nello studio del cardiologo. Ho paura di quello che potrà avere e di quello che potrei avere.
Perché la vita è così ingiusta?
ROBERTA POV'S
Sono entrata nello studio del cardiologo. Sono nella sedia davanti alla sua scrivania e lo vedo lì, indaffarato con mille lastre e mille carte. La paura e l'ansia aumentano.
Sospira,il che non mi promette nulla di buono.
Inizia a parlare.
"Voglio essere sincero con voi."
Mette le lastre nel pannello illuminato.
"Qui c'è un problema serio."
Mi sento crollare.
"Il problema non deve essere trascurarato perché,se ciò accadesse,i risultati potrebbero essere drastici. Dunque.."
Lo interrompo.
"Che ho?"
I miei mi guardano male ma il medico sorride nella sua folta barba bianca e grigia.
"Hai..un piccolo aneurisma in una vena non molto lontana dal cuore."
Mi sento veramente crollare tutto addosso adesso.
"Devi prendere delle medicine e tornare tra un mese per un controllo."
Prepara un attestato.
"E ricorda una cosa. Non fare attività sportiva."
Consegna il foglietto a mio padre e quel gesto mi distrugge dentro.
Voglio sembrare forte ma non lo sono. Mi prescrive dei farmaci ed esco dallo studio a testa alta ma con occhi lucidi. Ryan mi guarda ma io abbasso lo sguardo. Ho paura di perderlo.
RYAN POV'S
Aveva gli occhi lucidi. Sarà successo qualcosa.
"Ormai con te posso parlare chiaramente. Non ho belle notizie."
"Mi dica."
"Il problema alla valvola è un po' peggiorato. Dovrai continuare con i farmaci che ti ho prescritto e non fare attività sportiva per nessuna ragione. Torna tra un mese per nuovi controlli. Se non migliora neanche un po',dovremo intervenire chirurgicamente."
Esco dallo studio e sono a pezzi.
Se entro un mese non miglioro,sarò operato. Di male in peggio.
ROBERTA POV'S
Piango.
Non faccio altro da quando sono a casa.
Piango e ho gli auricolari piantati nelle orecchie.
Scrivo messaggi a Mattia e Francesca. Domani devo parlare loro di questa cosa.
Mattia mi risponde subito dopo.
"Devo preoccuparmi,amore?"
"Nono,tutto okay."
Magari fosse tutto okay.
Niente è okay.
Vorrei dirgli tutto ora,ma non me la sento. Sono troppo a pezzi.
Mangio una fetta di pollo e vado a letto.
Domani sarà una giornata particolare.

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